11. Completamente tuo!

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Evan

"Andiamo Evan, tocca a te" mi esorta Greg.
È il mio turno, punto le fish e poi ritorno a fissare l'ingresso di casa mia. Angela è uscita da un paio d'ore con Camila, doveva restare a casa a studiare, ma il ragazzo della sua amica ha ben pensato di lasciarla proprio oggi, nel weekend.

"Evan?" mi richiama Greg mi giro verso di lui che mi guarda perplesso "si puó sapere che hai?" chiede "di solito sei così competitivo" aggiunge.
"E dai di matto quando perdi,invece adesso hai il piatto vuoto e non hai detto mezza parola" ridacchia Erik.
"Sono stanco" sospiro.
"O pensi ad altro" interviene Josh.
"A lei" ribatte Greg.
"Lasciala fuori da questa conversazione"'dico furioso.Ancora non mi è andata giù la storia della cena di beneficenza.

"È uscita?" chiede Erik.
"Chi?" domando seccato.
"Angela" dicono in coro.
"Si" sospiro " è andata in un locale a qualche isolato da qui" aggiungo pensando a quanto era bella quando è uscita di casa.

"Bene partita conclusa, si esce" esulta Greg.
"No, non ci pensare" sbotto furioso.
"Capiteremo lì per caso" aggiunge Erik "ci inventeremo qualcosa al momento" afferma deciso.

"Va bene" sospiro fingendomi contrario e invece muoio dalla voglia di andare lì e tenere lontano qualsiasi ragazzo abbia intenzione di provarci con lei.
Mi sento un patetico ragazzino, ma Angela...insomma lei è così...è la cosa più bella che mi sia capitata in trentadue anni di vita...penso seguendo rassegnato i miei amici...

Angela

"Allora Cami mi spieghi cosa è successo?" le chiedo sedendomi.
Lei mi osserva e poi sospira " ci siamo lasciati, il perchè vuoi saperlo davvero?" chiede e io annuisco "allora ci vuole qualcosa di forte" aggiunge facendo un cenno alla cameriera.

"Due vodka liscia" ordina alla cameriera.
"È così grave?" chiedo divertita.
"La peggior cosa che possa accadere ad una ragazza" dice alzando gli occhi al cielo.
"Ti decidi a dirmi cosa è successo?" chiedo implorandola,sto morendo dalla curiosità.
Sta per parlare ma la cameriera arriva con i nostri drink.
"Grazie" dico gentile e lei mi sorride.

"Bevi" mi ordina.
Afferro il bicchiere e mando giù un sorso di quel liquido trasparente dal sapore amaro.
"Ti ricordi il racconto infuocato della nostra prima volta?" mi chiede.
"Si e allora?" chiedo non capendo.
"Bene, quella è stata la prima e anche l'ultima" dice ridendo amaramente.
"Non ti seguo" dico inarcando un sopracciglio.
"Non gli si drizza,Angi" dice e io scoppio a ridere.
"Smettila di prendermi in giro"'dico " fai la seria".
"Ti giuro, un bruco morto" dice trattenendo una risata " ho lavorato di bocca per quasi un'ora e niente" sospira " di mano, ma nulla se ne stava lì afflosciato" aggiunge facendomi ridere con le lacrime agli occhi.

"E lui?" chiedo.
"Niente, mi ripeteva che era stressato dal lavoro" dice stringendosi nelle spalle.
"Poverino" dico e lei mi fulmina con lo sguardo.
"L'unica poverina sono io...uno mi cornifica, poi si sposa e diventa padre...un altro è un bruco morto...moriró zitella" dice sospirando per poi bere tutto il suo drink.
"Vacci piano Cami, ricordati che guidi tu dopo" la rimprovero e lei alza le mani al cielo.

Tre drink più tardi.
"Dio mio Angi, devi girarti...c'è un figo assurdo che guarda in direzione del nostro tavolo" ridacchia bevendo ancora.
"Cami smettila, sei ubriaca persa" dico strappandole il bicchiere di mano...
"Angiii" piagnucola per poi battere le mani felice.

Non so se ridere o piangere per questa situazione...

"Questi sono per voi" dice la cameriera appoggiando due calici di vino sul nostro tavolo.
"Non li abbiamo ordinati" dico prontamente.
"Lo so, è un omaggio dei signori al bancone" dice e Cami ridacchia felice "dello strafigooo" aggiunge ridendo.

Prenditi cura di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora