Erano passati tre lunghi e stramaledetti giorni lavorativi e di Evan non c'era traccia.
Greg continuava con la sua stupida ostinazione nel non dirle dove fosse e per di più nel pomeriggio avrebbe dovuto recarsi alla presentazione del libro di Amelia, la mamma di Evan, al circolo delle lettrici.Dopo aver preso la metro ed essermi seduta, inevitabilmente i miei pensieri ritornano a lui. Dove può essere andato?
Sembra sparito nel nulla.
E l'omertà di Greg mi irrita, mi verrebbe voglia di prenderlo a sberle fino a cacciargli la verità dalla bocca.Sospiro guardando il mio riflesso nel vetro sporco della metro, il mio aspetto è un disastro, ma d'altronde non chiudo occhio da giorni, non potrei essere altrimenti.
Uscita dalla metro mi incammino a passo svelto verso il mio appartamento. Fortuna che ci sarà anche Camila con me altrimenti mi sarebbe toccato riprendere la metro, anche se Amelia si è offerta di mandare uno dei ragazzi a prendermi.
Di Evan non mi ha detto ne chiesto nulla. Che sappia qualcosa e voglia indorarmi la pillola rendendomi partecipe di un evento della loro famiglia?
Non lo so, ma è un'idea assurda che è balenata per la mia testa, forse troppo incasinata.Dov'è la vecchia Angela danneggiata dalla vita ma pure sempre risoluta, non so se vorrei non aver mai conosciuto Evan o vorrei non essere mai scesa dalla sua auto quel maledetto giorno.
Entro in casa e mi lascio cadere sul divano, sono sfinita. Ho bisogno di una doccia e di un caffè doppio, anzi triplo. Raccimolo quel poco di forze e preparo la moca per il caffè, nell'attesa mi laverò di dosso tutta la mia stanchezza.
Mi avvolgo nell'accappatoio e mi diriggo in cucina, dove ad accogliermi c'è un piacevole odorino di caffè.
Me ne riempio una tazza e mi siedo sul divano puntando il mio sguardo verso il cielo scuro."Sono a casa" la voce di Camila riempie il salotto facendomi sorridere.
"Finalmente, ho bisogno di un tuo abbraccio" le dico e qualche secondo dopo me la ritrovo addosso, mi godo il suo abbraccio pizzicandole un fianco, per poco non rovesciava il caffè sul tappeto del salotto."Guarda cosa ho comprato?" domanda felice alzandosi e mostrandomi una busta con aria fiera.
"Cosa?" le chiedo curiosa per poi scoppiare a ridere quando inizia ad estrarre delle bottiglie mini di vodka.
"Tu sei fuori" rido quasi con le lacrime agli occhi.
"Come pensi che saremmo riuscite a sopportare un circoletto di vecchiette, bevendo te ?" chiede divertita facendomi ridere quasi con le lacrime.
"Lo ripeto,tu sei completamente fuori" ridacchio divertita afferrando la sua mano e dirigendomi in cameria mia per prepararmi.Un ora dopo parcheggiamo l'auto nello spazio riservato ai membri del club.
"Hai capito i nonnetti" sospira Camila guardandosi attorno meravigliata.
Lo stesso faccio io,questo posto è spettacolare.
Ci incamminiamo lungo il vialetto in pietra ed entriamo nella sala lettura.Prendiamo posto infondo alla sala, ci accomodiamo su delle poltroncine bianche, sono così comode, spero di non addormentarmici.
"Ecco Amelia" sussurra Camila dandomi una gomitata al braccio.
Mi giro a guardarla e lei mi sorride sventolando la mano in alto, ricambio il suo saluto e la osservo mentre elgante come sempre,prende posto sul palchetto con l'apposito leggio.Saluta tutti con armonia ed io non posso fare a meno di guardarmi intorno e cercare lui.
Ma non c'è.
Amelia inizia a parlare del suo libro, una storia autobiografica. Cosa avrà mai da dire una donna che vive navigando nell'oro?
Mi sistemo sulla poltrona dedicando tutta la mia attenzione a lei e alla sua storia che non è per niente come immaginavo.Inizia a parlare delle sue umili origini e di quanto sia stata dura crescere senza madre ed essere la sorella minore in una famiglia composta da sei fratelli maschi. La ascolto con attenzione quando racconta la sua adolescenza turbolenta senza la guida di una madre e con un padre padrone ed il mio cuore si stringe in una morsa dolorosa ripensa a mio padre e a quanto fosse meravigliosa la nostra vita insieme.
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Prenditi cura di lei
عاطفية•Prenditi cura di lei Quando il destino ti porta via i tuoi affetti, quelli che per natura dovrebbero sorreggerti e aiutarti in questo percorso chiamato vita...mettendo in discussione tutto ció in cui credi... ...ma poi quello stesso destino ti port...