20. "Mi fai tenerezza"

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Evan

"Evan,mi stai ascoltando?" mi chiede Greg sospirando.
"Scusami, stavi dicendo?" chiedo tirandomi leggermente i capelli, riportando l'attenzione dei miei occhi sul suo sguardo indagatore.
"C'è qualcosa che non va?" chiede aggrottando le sopracciglia.
"No" sospiro chiudendo il fascicolo e gettandolo sulla scrivania.

"Non si direbbe" dice lui alzandosi e avviandosi a passi veloci verso il piano bar del mio ufficio.
"Rum?" mi chiede sollevando la bottiglia.
Un sospiro di assenso fuoriesce dalle mie labbra e lui riempie due bicchieri di rum e ritorna a sedersi difronte a me.

"Tieni" sospira "manda giù e parla" aggiunge.
"Bevo" dico portandomi il bicchiere alle labbra "ma non ho niente da dirti" sospiro mandando giù quel liquido amaro.

Dopo aver bevuto tutto il contenuto del bicchiere,mi rilasso sulla mia poltrona, allento la cravatta e mi sbottono la camicia.
"Non posso più continuare con Angela" gli confido sospirando affranto.
"Che?" chiede Greg stupito.
"Si" sospiro "non posso privarla della sua vita, della sua giovinezza" aggiungo "ci ho riflettuto molto, dopo averla vista così felice con i suoi amici, al suo compleanno" sbuffo prendendomi la testa tra le mani cercando di mettere a tacere la voce di mio nonno che continua a ronzarmi nella testa.

"Le donne ti rendono deboli, ti fottono il cervello e il portafogli"

Ma Angela non incarna quelle stupide affermazioni che mi sono state inculcate sin dalla tenera età, Angela ha fatto qualcosa di più, qualcosa di peggiore.
Mi ha costretto ad interfacciarmi con un sentimento nuovo e sconosciuto.
Mi ha fattuto il cervello, questo si...ma insieme ad esso mi ha fottutto anche il cuore.
Il mio stramaledetto cuore che impazza nel petto al pensiero di lei, di noi.

"Ma se ti è stata appiccicata addosso per tutto il tempo" dice lui riempiendo di nuovo i nostri bicchieri.
"Lo so" sospiro " è proprio per questo che devo, non voglio che lei si privi della sua libertà, della sua vita.. per me" sbuffo bevendo ancora quel liquido che mi infiamma la gola, ma che non riesce ad infiammare e a rendere cenere i miei pensieri, così da dissolverli e darmi pace.

"Tu le hai chiesto cosa voglia?" chiede lui osservandomi amareggiato.
"Risponderebbe me, ne sono certo. Ma sono anche sicuro che dopo un pó se ne pentirebbe" sospiro.
"A lungo andare cosa se ne farebbe, di un uomo che pensa a lavorare e a rilassarsi nei weekend?" aggiungo sospirando.

"Evan, non fasciarti la testa prima di rompertela, potresti pentirtene" mi dice lui stringendo senza esitazioni, quel cappio di frustrazioni che ho in gola.
"Il fatto è che io sono follemente innamorato di lei ed è meglio chiudere adesso, perchè se mi lasciasse dopo tempo io non saprei come reagire, peggio ancora come rimettermi in piedi. Ci ho riflettuto parecchio..." sospiro cercando nelle mie parole tutto l'autoconvincimento di cui ho bisogno.

Devo allontarla da me, prima che non ci sia più una via di uscita...

"Dovresti scopare di più, invece di riflettere" dice lui facendomi sospirare e ritornare con la mente alla notte scorsa.
"Sono arrivato a lavoro in ritardo, per fare quello che dici, è inaccettabile. Ho sacrificato la mia vita per questo..." sbuffo "tu come fai?" chiedo.
"Ho fiducia di Camila e poi si sa ho sempre avuto una mente giovanile" dice facendomi un occhiolino.

"Anche io mi fido di Angela, ma l'idea di saperla sola in una discoteca non mi va giù, non potrei mai accettarlo con tranquillità, finirei per andare con lei e rovinarle il divertimento perchè stanco dal lavoro" dico massaggiandomi le tempie.
"Sei paranoico" borbotta lui.
"Realista" sospiro.
"Sarà come dici, ma ti consiglio di pensarci bene prima di compiere un passo così importante" dice per poi alzarsi e uscire dal mio ufficio.

Prenditi cura di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora