44. "Dress code"

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"Perchè non vuoi che si sappia?" mi chiede Evan aggrottando la fronte, sedendosi sul letto in camera mia " ti vergogni di me? Ragazzina" aggiunge poi appoggiando la testa al cuscino, incrociando le braccia dietro alla testa.

I capelli spettinati gli ricadono sulla fronte, rendendolo ancora più sexy di quanto non lo sia già. I miei occhi si soffermano sul suo petto avvolto da una delle sue immancabili camice, per poi ritornare a posarsi sul suo sguardo divertito.
"Ma che cavolo dici" sospiro continuando a sistemare i vestiti puliti di bucato nella cassettiera.
"Quello che penso, quello che mi lasci intendere" afferma convinto e io mi volto verso di lui per fulminarlo con il mio sguardo.

"Evan sono la tua stagista" gli rispondo sarcastica facendolo accigliare ancora di più.
È da un paio di settimane che insiste per presentarmi a tutti come la sua fidanzata e questo da un lato mi riempie il cuore di una gioia immensa, mentre dall'altro lato, l'idea che in azienda possano pensare che io abbia aperto le gambe a lui, solo perchè è il capo,mi terrorizza.

Voglio farmi strada nel mondo del lavoro con le mie sole forze e non per il fatto che io sia la fidanzata ufficiale di Evan Sanders.
Fidanzata ufficiale il mio cuore sembra scoppiarmi nel petto solo al pensiero di quelle parole dannatamente belle. Cerco di reprimere un sorrisetto di felicità ma con scarso risultato.

"E con questo? Quanti amori nascono sui posti di lavoro " sospira alzandosi dal letto e raggiungendomi, mi inchioda con le spalle alla cassettiera e appoggia le sue mani sui miei fianchi "e poi noi ci amiamo da prima che tu arrivassi alla Sanders, l'hai dimenticato ragazzina?" aggiunge appoggiando la sua fronte alla mia, baciandomi la punta del naso, facendo svolazzare nel mio stomaco un milione di farfalle impazzite.

"Non l'ho dimenticato" sospiro avvolgendo le sue spalle muscolose con le mie mani, puntando poi i miei occhi in quei laghi ghiacciati, meravigliosi "ancora un mese ed io sarò fuori dalla Sanders e potrai presentarmi al mondo intero come tua fidanzata" aggiungo sporgendomi per baciarlo, ma lui si ritrae.

Lo osservo contrariata, rimanendoci anche un pò male, ha rifiutato un mio bacio.
"Sono venuto qui, perchè avevo una voglia pazza di fare l'amore con te" sospira facendomi contorcere lo stomaco al pensiero di noi due insieme avvinghiati sul mio letto "ma tu sei una mia stagista" afferma con scherno staccandosi da me "e non è etico" aggiunge facendomi un occhiolino.

Cammina in direzione della porta e prima di uscire si volta a guardarmi.
"Chiarisciti le idee Angela, perchè io queste stronzate non me le bevo" sospira per poi uscire dalla stanza e andare via.

Ma cosa gli è preso?
Sto per andargli dietro ma il rumore della porta che sbatte con forza, mi fa desistere dal farlo.
"Che testardo" sbuffo lasciandomi cadere sul letto.

~~

Batto con forza i tasti, riportando al computer i conti, alzando la testa di scatto ogni volta che sento un rumore provenire dal corridoio.

È da un'ora che Summer Roberts se ne sta rinchiusa con Evan, nel suo ufficio.
Mi alzo con la scusa di fotocopiare un documento, l'ennesimo e percorro il corridoio. Se non ci fosse la segretaria di Evan con la sua postazione proprio di fronte alla porta del suo ufficio, mi appoggerei ad essa per origliare.

Maledetto Evan e la sua privacy, non poteva scegliere dei box trasparenti come c'erano alla Renton? No lui doveva prediligere muri bianchi e porte massicce in legno scuro.
Sbuffo spazientita fotocopiando per trenta volte la stessa pagina, per poi ritornare nel mio ufficio.

Cerco di non pensare a quei due, rinchiusi a fare chissà cosa, da un tempo infinito.Dio potrebbero star facendo di tutto in questo momento. Mi alzo di scatto afferrando le trenta copie e a passo spedito mi dirigo verso il suo ufficio.

Prenditi cura di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora