17. Poco professionale

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Maggio è arrivato e ha portato con se un'ondata di calore asfissiante. Oggi non si respira, sono rintanata in camera mia, con il condizionatore acceso da questa mattina.
Avere una parete tutta di vetro è stupendo, ma con questo sole cocente, quando mi sono svegliata questa mattina, mi sembrava di essere in un forno.

Sono appoggiata sul letto, in intimo incapace di muovere un solo passo, non ho avuto il coraggio di uscire nemmeno con Camila a prendere un gelato, se iniziamo così, non oso immaginare ad agosto come sará la situazione.

"Se è questo quello che mi aspetta, cercheró di ritornare prima dal lavoro" la voce di Evan irrompe nella mia stranza.
Mi sollevo quel tanto che basta per incrociare i suoi splendidi occhi, mi soffermo sulla sua figura, sempre impeccabile. Indossa un completo grigio scuro, mi sciolgo solo a guardarlo.
"Dio Evan, non hai caldo?" gli chiedo sbuffando.
"Tu non hai freddo? Sembra di essere in un congelatore" dice divertito avvicinandosi a letto.

"Non si respira oggi, c'è un caldo terribile" dico spegnendo il condizionatore, effettivamente qui dentro sembra di essere in una cella frigorifera.
Ma in pochi istanti quella bella frescura svanisce nel nulla, lasciando spazio al caldo.
Eppure sono le sei e il sole è basso nel cielo.

"Si fa veramente caldo" dice sfilandosi la giacca.
Allenta il nodo della sua cravatta per poi sedersi accanto a me "me lo dai un bacio, o fa caldo anche per quello?" chiede divertito.
Mi sollevo appoggiando le ginocchia al materasso e mi sporgo verso di lui, che mi afferra per i fianchi facendomi stenedere sopra di lui.

Mi stringe forte a se per poi incollare le nostre labbra in un bacio carico di passione.

"Ho un'idea" sussurra sulle mie labbra. Si alza in piedi, mi appoggia con i piedi per terra e poi mi prende per mano, trasciandomi con se.

Scendiamo al piano di sotto, percorriamo il lungo corridoio fino a trovarci difronte alla porta scorrevole della palestra, entriamo e ci dirigiamo in direzione della piscina.

Scendiamo al piano di sotto, percorriamo il lungo corridoio fino a trovarci difronte alla porta scorrevole della palestra, entriamo e ci dirigiamo in direzione della piscina

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Mi avvicino alle scalette, pronta per tuffarmi.
"Dove vai?" chiede divertito.
"In acqua" dico e lui percorre il mio corpo con il suo sguardo famelico,sembra mi voglia mangiare.

"Togli tutto" dice autoritario.
Mi sgancio il reggiseno e mi sfilo le mutandine per poi girarmi di spalle ed immergermi nell'acqua fredda della piscina.

Quando riemergo mi volto verso Evan che mi osserva ammaliato mentre lentamente apre i bottoni della sua camicia, per poi sfilarla mettendo in mostra le sue spalle larghe e muscolose, i suoi pettorali scolpiti e quegli addominali disegnati.

Si sbottona i pantaloni mettendo in bella mostra quella V che mi fa impazzire, senza mai distogliere lo sguardo dal mio.

Dio mio, mi basta guardarlo per eccitarmi in maniere indecente...
Vorrei baciare ogni centimetro di quel corpo perfetto, leccarne la pelle per sentirne il sapore.

Prenditi cura di leiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora