"Possiamo parlare?" mi chiede Alex ed Evan affonda le sue dita nella mia carne, stringendomi i fianchi con forza, in modo quasi doloroso."Si, dimmi pure" rispondo con calma, cercando di dissimulare quel pizzico di agitazione che mi divora lo stomaco.
"Da soli" ribatte incrociando le braccia al petto e guardando alle mie spalle con aria di sfida.
Riporto il mio sguardo ad Evan che mi osserva impassibile, non vuole dare ad Alex la soddisfazione di reputarsi una minaccia per lui, non vuole apparire debole,ma in quegli occhi di ghiaccio, in quello sguardo accigliato, ci riconosco tutta la paura che ha di perdermi."Ci lasci soli cinque minuti?" gli chiedo guardandolo dritto negli occhi e cercando di rassicurarlo con un sorriso, accarezzando con le dita, quella sottile peluria sul petto che spunta dalla sua camicia bianca.
"Angela" sussurra con la sua voce roca e furiosa "se solo osa toccarti, io l'ammazzo con le mie stesse mani" aggiunge facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Ti aspetto in macchina" afferma deciso sollevandosi dallo sportello e staccandosi da me."Posso riaccompagnarti io" afferma Alex con una punta di sarcasmo nella sua voce.
La mascella di Evan si contrae e una smorfia di fastidio disinteressato appare sul suo meraviglioso viso "ragazzino" sospira con tono di scherno " non cadró nelle tue stupide provocazioni, un vero uomo sa sempre come rispettare le scelte di una donna e quando è ora di farsi da parte" afferma tagliente per poi fare il giro dell'auto ed entrarvi.Mi volto sconcerta e infastidita verso di Alex, che osserva con rabbia l'auto di Evan.
"Spero tu abbia una spiegazione per questo tuo comportamento" sbuffo incrociando le braccia al petto.
Una risata nervosa fuoriesce dalle sue labbra "non credevo fossi quel genere di ragazza" afferma deluso mandandomi in confusione."Che vuoi dire?" chiedo avvicinandomi di poco a lui.
"Non avevo speranze e mai le avrei avute, vero?" chiede con l'amarezza nella voce ed un espressione indecifrabile.
"Alex, tra noi c'è una bella amicizia" sospiro avvicinandomi di più.
"Amicizia?" chiede scrollando la testa come a voler scacciare via dalla sua mente quella parola tanto fastidiosa per lui "credi che fosse amicizia, quella che cercavo da te?" chiede ancora "credi che io sia il tipo che porta un'amica a casa ogni fottuto giorno dopo il lavoro? Che la inviti ad una cazzo di cena e che le organizzi una serata speciale? È questo che credi, Angela? chiede ancora alzando il tono di voce e facendomi voltare istintivamente verso di Evan che ha lo sguardo puntato sulla strada dinanzi a se."Hai paura che senta?" chiede con disprezzo.
"Paura? Perchè dovrei aver paura che lui senta e sappia quanto sia stata stupida a pensare che nei tuoi gesti non ci fosse malizia, che nei tuoi modi gentili non ci fosse il desiderio di aspettarsi magari, un qualcosa di più in cambio. Quanto stupida posso essere stata a fidarmi di qualcuno così cecamente, da sentirmi libera di essere me stessa. Quanto?" chiedo furiosa.
"Andiamo non fare l'ingenua, scommetto che ti piaceva l'idea che io ti desiderassi, mentre l'altro era indeciso su cosa farsene di una come te" aggiunge con un odio tale da farmi rabbrividire e contorcere lo stomaco per la nausea.Chi è questo ragazzo che ho difronte, che fine ha fatto l'Alex divertente, dolce e gentile? Era solo una maschera per abbattere le mie difese ed arrivare al suo scopo.
"Credi che possa esserci qualcosa di serio tra voi? Sarai il suo spasso fino a che lui non troverà un'altra più giovane e bella di te, li conosco quelli come lui" afferma tagliente per poi spalancare gli occhi e guardare alle mie spalle.
"Forse stai parlando di quelli come te" la voce furiosa di Evan tuona alle mie spalle facendomi voltare di scatto verso di lui.Il cuore mi sale dritto in gola quando osservo il suo sguardo furioso puntato su di Alex.
"Evan" sospiro ma lui mi ignora."Sali in macchina" mi ordina passandomi accanto per poi pararsi di fronte ad Alex.
"Evan" lo richiamo impaurita per ció che potrebbe fare.
"Sali in macchina, Angelina, arrivo subito" afferma rassicurandomi con la sua voce all'apparenza calma."Stalle lontano, non osare avvicinarti, ne rivolgere il tuo sguardo a lei e ringrazia la stima che nutro nei confronti di tuo padre, altrimenti non avrei esitato a spaccarti questa faccia di cazzo che ti ritrovi" afferma con rabbia, per poi voltarsi e lasciarlo li senza parola con la bocca aperta e senza alcun diritto di replica.
"Ti avevo detto di salire in macchina" borbotta furioso una volta al mio fianco.
Mi afferra per la vita e mi conduce verso la sua auto, mi aiuta a salire per poi prendere posto accanto a me.
Accelera di botta e sembra stia scaricando tutta la tensione sul pedale dell'acceleratore per come va veloce, non accenna a rallentare,le gomme stridono sull 'asfalto e per poco non sbatto contro il vetro del finestrino."Evan ti calmi" sbuffo irritata dal suo comportamento.
"Calmarmi?" chiede voltando di poco il suo sguardo carico di ira verso di me "vuoi che mi calmi?" chiede furioso.
"Si" rispondo.
"Per calmarmi dovrei tornare indietro e spaccare la faccia a quel pezzo di merda" ribatte furente "quel figlio di puttana" aggiunge furioso schiacciando con più forza il piede sull'acceleratore."Evan vai piano, ti prego" piagnucolo impaurita per poi urlare quando accosta in modo brusco al lato della strada, sbattendo le mani sul volante.
"Perchè? Perchè gli hai dato modo di parlarti così, cosa c'è stato tra voi, Angela?" chiede con la disperazione nella voce.
"Niente Evan, sono stata stupida a non voler capire che era un altro l'intento da parte sua" sospiro."Sei davvero così ingenua Angela?" mi chiede.
"Avevo bisogno di distrarmi, di avere nuove amicizie, di staccarmi da Greg e Camila, di cambiare aria. Avevo bisogno di vivere una quotidianità che non fosse inquinata dal ricordo di te" sospiro "ma non c'è stato nulla, volevo solo smettere di pensare a te" aggiungo distogliendo lo sguardo dai suoi occhi."Anche io ci ho provato" afferma e una morsa dolorosa mi stringe lo stomaco, che sembra rallentare a poco a poco quella corsa impazzita.
"Sei stato con un'altra?" chiedo con la voce strozzata e con gli occhi che pizzicano.
"Non ci sono riuscito" mi risponde soppesando il mio sguardo, cercando di capire cosa mi passa per la testa e come mi sento.Delusa, ecco come mi sento. Ha provato ad andare con un'altra, quando il mio corpo si rifiutava anche solo di una carezza da parte di Alex.
"Con chi sei andato, con quella Summer?" chiedo sconvolta.
"Non sono andato con nessuna, volevo, ma il pensiero di te era più forte del mio istinto" afferma cercando di afferrare la mia mano che ritraggo prontamente.
"Chi è?" chiedo ancora furiosa e con le lacrime quasi sul punto di riversarsi sulle mie guance."Non ha importanza chi è, anzi è grazie a lei che ho capito che stavo facendo un'enorme cazzata" afferma provando a prendermi ancora una mano.
"Non toccarmi Evan" ribatto infastidita "portami a casa" sbuffo incrociando le braccia al petto e girandomi con il viso verso il finestrino."Angelina, non fare così..." sospira tirandomi per un braccio e avvicinandomi a lui.
"Non voglio vederti mai più" sbuffo cercando di dimenarmi e liberarmi dalla sua presa.
"Peccato che da lunedì dovrai vedermi ogni giorno, il tuo ufficio sarà proprio accanto al mio" sospira tra i miei capelli.
"Rifiuto lo stage" rispondo facendolo ridere di gusto "portami subito a casa" aggiungo liberandomi dalla sua presa e sistemandomi sul mio sedile.Lui sospira e mette in moto l'auto per poi accostare dopo dieci minuti sotto al mio palazzo, sta per dire qualcosa ma io esco di fretta dall'auto e corro verso il portone.
"Angela, cazzo...aspetta" la voce di Evan risuona alle mie spalle, ma io la lascio lì sospesa insieme al suo stupido egoismo.
Spazio autrice
Come sempre non riesco a stare lontana da voi e complice il mal tempo che regna sovrano da due giorni, ho pensato di dovere un piccolo aggiornamento alle mie adorate lettrici♥️
Vi aspettavate una simile reazione da parte di Alex?
Ed Evan riuscirà a riacquistare la fiducia di Angela?
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Prenditi cura di lei
Romance•Prenditi cura di lei Quando il destino ti porta via i tuoi affetti, quelli che per natura dovrebbero sorreggerti e aiutarti in questo percorso chiamato vita...mettendo in discussione tutto ció in cui credi... ...ma poi quello stesso destino ti port...