𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐃𝐎𝐃𝐈𝐂𝐈

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«Lasciami! Lasciami subito, non sono un cane!» Jessica strillava, rischiando di svegliare tutti i loro vicini

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«Lasciami! Lasciami subito, non sono un cane!» Jessica strillava, rischiando di svegliare tutti i loro vicini. Jimin li odiava tutti quanti, dal primo all'ultimo, quindi se si fossero svegliati per lui sarebbe stata una vera seccatura.

Spinse la ragazza dentro l'ascensore e la schiacciò contro una delle pareti tappandole la bocca con una mano.

«Però stai urlando proprio come una cagna» disse venendo fulminato immediatamente dalla castana. «Che schifo, cazzo!» sbottò quando sentì qualcosa bagnargli la mano. Jessica lo aveva leccato. Si allontanò velocemente da lei pulendo la mano sulla maglia che indossava, non contento diede anche una spinta a Jessica che sbatté la testa contro la parete dell'ascensore.

«Brutto coglione, mi hai fatto male di nuovo» lo spinse anche lei uccidendolo letteralmente con lo sguardo, massaggiò successivamente la testa e borbottò qualcosa sottovoce.

«Non me ne frega un cazzo, per colpa tua ho dovuto rinunciare ad una serata di sesso»

«Mi stai dicendo che ho salvato una ragazza dal tuo pisellino?» chiese sollevando una mano e mostrando una misura con il pollice e l'indice, infastidito il ragazzo si rese conto che lo spazio tra le sue dita non contava nemmeno i tre centimetri.

«Non ho un pisellino!» sbottò dando una manata alla mano della ragazza.

«Invece sì, l'ho visto, ricordi?» sollevò un sopracciglio ricordando il giorno in cui era entrata in bagno proprio dopo che il ragazzo si era fatto una doccia ed era completamente nudo.

«Avevo freddo» borbottò roteando gli occhi al cielo. «Ho un cazzo enorme» aggiunse con fare spavaldo ed innervosendosi quando Jessica scoppiò a ridere piegandosi in avanti, come se non avesse mai sentito niente di così divertente in tutta la sua vita.

Quando si riprese parlò: «Sì, se messo in confronto al tuo mignolo» rispose lei asciugandosi una lacrima inesistente.

Jimin strinse i pugni in un disperato tentativo di nascondere le dita dalla vista della ragazza. Ma non poteva nascondere il suo imbarazzo perché aveva il viso in fiamme.

𝐂𝐇𝐎𝐂𝐎𝐋𝐀𝐓 | 𝐤𝐭𝐡 [◌]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora