𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐕𝐄𝐍𝐓𝐎𝐓𝐓𝐎

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«Andiamo, Jessica» era un po' un'ordine, un po' una supplica perché la ragazza non riusciva a camminare dopo qualsiasi droga avesse assunto

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«Andiamo, Jessica» era un po' un'ordine, un po' una supplica perché la ragazza non riusciva a camminare dopo qualsiasi droga avesse assunto. Voleva sgridarla ma allo stesso tempo non ne aveva voglia perché tanto non avrebbe portato a niente, Jessica continuava a fare di testa sua.

La ragazza inciampò e Jimin, con il braccio con cui la stava sorreggendo la strinse a lui.

«Non voglio camminare» disse la ragazza e dopo quello si lasciò andare a peso morto rischiando di portare giù anche Jimin.

Jessica non finì con il culo per terra solo perché Jimin si era mosso velocemente e l'aveva salvata da quella caduta. «Jessica» fece con voce dura guardandola male, lei invece sembrava trovarsi in un mondo tutto suo: teneva la testa piegata all'indietro e blaterava cose che Jimin nemmeno voleva capire. «Tirati su, forza» provò a riportarla in una posizione normale ma la castana non sembrava avesse intenzione di collaborare. «Jessica, per favore»

«LASCIAMI VIVERE LA MIA VITA IN PACE» urlò improvvisamente facendolo sobbalzare per la sorpresa.

«Jess-»

«NOOO!» così, stressato e stanco, lasciò andare la presa ed alla fine la ragazza cadde sbattendo il sedere contro il cemento freddo, umido e sporco.

Cadde con un tonfo, Jimin la guardò con sopracciglia aggrottate e lei per qualche istante lo guardò con occhi spalancati poi scoppiò a piangere. «Mi hai fatto male» fece con voce incrinata e le sue lacrime erano così grosse, non smettevano di scendere ed iniziò a singhiozzare facendo sentire il ragazzo tremendamente in colpa.

Si era pentito. Non avrebbe dovuto farlo, non l'avrebbe dovuta far cadere. Si passò le mani in faccia e si abbassò per essere più o meno alla stessa altezza della ragazza che continuava a piangere.

«Perché devi farmi seeempre male» quella era una bugia, non le faceva sempre male era successo una o due volte ed era successo per sbaglio. Ma, ancora una volta, quello non era il momento giusto per mettersi a discutere di una cosa simile.

𝐂𝐇𝐎𝐂𝐎𝐋𝐀𝐓 | 𝐤𝐭𝐡 [◌]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora