𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐐𝐔𝐀𝐑𝐀𝐍𝐓𝐎𝐓𝐓𝐎

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Jimin li aveva cacciati dall'ospedale

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Jimin li aveva cacciati dall'ospedale. Aveva detto di voler restare da solo con la sua ragazza, che aveva delle cose da dirle, che non avevano avuto molto tempo per stare insieme e voleva godersi gli ultimi attimi fino alla fine.

Portare via Riye era stato facile. Non aveva detto una parola da quando l'aveva fatta rientrare in macchina a quando erano arrivati in ospedale. Sembrava una statua, guardava il vuoto con le lacrime che scivolavano via dai suoi occhi. Si era spaventata quando le aveva toccato una spalla ma quando le aveva detto che dovevano andare si era semplicemente alzata dalla sedia e lo aveva seguito.

Aveva detto solo tre parole, «Aspettami, per favore» perché Taehyung camminava troppo veloce ed involontariamente si era scostato quando Riye aveva provato a prenderlo per mano. Si era sentito terribile il secondo successivo, non lo aveva fatto di proposito, ed aveva riafferrato la sua mano dandole un bacio sul dorso.

In macchina le aveva chiesto se avesse fame ma Riye non aveva più risposto. Non aveva detto una parola nemmeno una volta rientrati in casa, non si muoveva nemmeno dall'entrata. L'aiutò quindi a togliersi le scarpe poi la portò in camera da letto prima di andare in bagno per far scaldare l'acqua. Aveva bisogno di una doccia, forse la cosa le avrebbe fatto schiarire le idee, avrebbe sciolto i suoi nervi, forse avrebbe finalmente parlato.

Ma nemmeno sotto la doccia Riye disse qualcosa.

Quella giornata non doveva andare così. Riye doveva tornare, dovevano mangiare e doveva dirgli la verità su ciò che aveva fatto in quei giorni. Dovevano stare bene, doveva essere una bella giornata.

Invece c'era stato Hoseok, poi Jimin e poi Jessica.

Le cose non avevano fatto altro che andare male e Taehyung voleva sapere così tanto la verità, voleva che Riye gli dicesse ciò che doveva dire ma come poteva chiederglielo in quel momento? Quando stava soffrendo così tanto?

«Vieni qui» sussurrò aiutandola a mettersi l'accappatoio, era come avere una bambola davanti a lui. Come una bambola Riye guardava il vuoto e lasciava che il ragazzo si occupasse di lei. L'aveva fatta sedere affianco al lavandino e le aveva asciugato i capelli notando le volte in cui di tanto in tanto Riye sollevava lo sguardo per puntarlo in quello di Taehyung.

𝐂𝐇𝐎𝐂𝐎𝐋𝐀𝐓 | 𝐤𝐭𝐡 [◌]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora