𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐒𝐄𝐃𝐈𝐂𝐈

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«Non morirai sul mio pavimento» la ragazza era completamente priva di forze, la sua testa continuava a cadere all'indietro e a Jimin stava per esplodere il cuore dalla paura

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«Non morirai sul mio pavimento» la ragazza era completamente priva di forze, la sua testa continuava a cadere all'indietro e a Jimin stava per esplodere il cuore dalla paura.

Non poteva morire a casa sua, oltre al fatto che non voleva morisse, aveva paura per le conseguenze. Lo avrebbero arrestato perché era un fottutissimo spacciatore.

«Jessica, cazzo» guardò il suo viso pallido, le labbra schiuse e gli occhi leggermente aperti. Non sbatteva gli occhi e stava iniziando davvero a pensare fosse morta. Jessica era ancora mezza nuda, il suo corpo era pieno di brividi e le labbra stavano assumendo un colore violaceo.

Le diede un altro schiaffo sul viso, con la speranza di vederla reagire ma lei non fece nulla, nemmeno un verso.

«Fanculo!» con una mano la costrinse ad aprire la bocca e con l'altra le infilò due dita in gola toccando l'ugola della ragazza e come in un film horror la ragazza spalancò gli occhi e strinse l'avambraccio di Jimin conficcando le unghie nella pelle.

Il ragazzo nemmeno se ne accorse, lo avrebbe fatto dopo quando la paura sarebbe passata. Non si preoccupò nemmeno quando i conati di vomito fecero scuotere la ragazza e quando lei vomitò sulla sua mano e sulla felpa che indossava.

La lasciò fare perché solo svuotando immediatamente il suo stomaco la ragazza si sarebbe sentita meglio.

Tremava, tremava come una foglia al vento. Tremava e piangeva con delle grandi lacrime che solcavano il suo viso magro e forse Jimin lo aveva solo immaginato ma gli sembrò di aver sentito un piccolo scusa lasciare le labbra di Jessica.

Fu solo quando la sentì parlare, o gli sembrò di averla sentita parlare, che prese un respiro di sollievo e si rilassò poggiando la fronte contro quella della minore che continuava a piangere.

«Stai bene» sussurrò, non necessariamente alla ragazza lo disse più per se stesso, un modo per rendere la cosa ancora più reale.

Jessica era viva, non era morta nel suo bagno.

𝐂𝐇𝐎𝐂𝐎𝐋𝐀𝐓 | 𝐤𝐭𝐡 [◌]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora