𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐓𝐑𝐄𝐍𝐓𝐀𝐍𝐎𝐕𝐄

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«Indovina chi è!» Jimin aggrottò le sopracciglia e sollevò una mano stringendola attorno al polso sottile di Jessica

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«Indovina chi è!» Jimin aggrottò le sopracciglia e sollevò una mano stringendola attorno al polso sottile di Jessica.

«Jessica» iniziò con tono di voce allibito, «ci siamo solo tu ed io in casa» le fece notare e la ragazza alle sue spalle sbuffò, liberò gli occhi di Jimin dalle sue mani e si sporse un po' in avanti piegando la testa di lato per guardare il maggiore.

Il ragazzo fece lo stesso, si girò e deglutì ritrovandosela tanto vicina, se si fosse sporto solo di un centimetro avrebbe potuto baciarla. Mandò giù un altro po' di saliva e tornò a guardare il suo telefono che bloccò un secondo dopo con fare agitato perché stava discutendo con Taehyung per il compleanno della ragazza. «Sarei potuta essere un'assassina» gli disse.

«Non ne saresti capace» Jessica gli fece una pernacchia poi scivolò sul divano buttando la testa sulle cosce del maggiore che se possibile arrossì ancor di più.

«Questo lo dici tu»

«Beh se mi farai del male non ci sarebbe nessuno ad organizzare il tuo compleanno, ne sei consapevole?» la guardò aggrottare un po' le sopracciglia con fare pensante e la trovò adorabile, lo era sempre anche quando si comportava in modo insopportabile.

«Allora ti farò del male dopo il mio compleanno» annunciò facendogli sbuffare una piccola risata, «ti farò soffrire e piangerai così tanto da finire tutte le lacrime»

«Sei una persona orribile» disse, «io sto qui ad organizzarti il compleanno e tu vuoi farmi soffrire?» la ragazza aggrottò nuovamente le sopracciglia ma alla fine annuì facendolo ridere di nuovo. «Sei veramente incredibile»

Piegò la testa all'indietro provando a rilassarsi mentre la minore teneva la testa posata sulle sue gambe e quasi involontariamente portò la mano tra i suoi capelli che accarezzò con gentilezza.

«Stai bene, Jessica?» le chiese ed un verso confuso lasciò le sue labbra, tornò a guardarla e si perse ad osservare il suo viso scavato, aveva preso un po' di peso ma era ancora molto magra per via della dipendenza da cui cercava di uscire. «Ti manca la droga?» chiese facendole distogliere lo sguardo.

𝐂𝐇𝐎𝐂𝐎𝐋𝐀𝐓 | 𝐤𝐭𝐡 [◌]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora