CAPITOLO VI revisionato

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Sia il ragazzo che il lupo al suo fianco stanno immobili, mentre attendono una risposta. Non sembrano minacciosi, eppure nessuno si azzarda ad aprire bocca.

«Sì» il Comandante interrompe il silenzio, continuando a stringere forte la spada.

«Bene» il ragazzo sorride. «Vi stavamo aspettando»

A questo punto tutti ci rilassiamo; il guerriero allenta la presa sull'arma, fissa il lupo grigio davanti a lui e poi il ragazzo, che ancora una volta parla, presentandosi per primo.

«Io sono Makenna, terzo capo della tribù dei Pakuya. Lei è Enya» indica con un gesto la ragazza dietro di lui. «Immagino che tu sia il guerriero della Profezia»

Il Comandante annuisce con la testa e avanza di qualche passo.

«Sono Si Woo, Comandante dell'Esercito Celeste. E lui è...» si volta e mi cerca con lo sguardo, così esco dalla folla di marinai che mi precede.

«Sono Kees, il...» non so bene in che modo sia giusto presentarmi. «Il Sacrificio»

I due nuovi arrivati mi guardano e, per un istante, i loro sorrisi svaniscono, per tornare a splendere sui loro volti subito dopo.

«Benvenuto, Kees» la ragazza e il lupo vicino a lei avanzano di qualche passo, poi si rivolge a tutti noi. «Seguiteci»

Riprendiamo il cammino e approfitto di questo tempo per osservare le nostre nuove guide, che a occhio mi sembrano coetanee del Comandante. Hanno entrambe una bellissima carnagione olivastra, gli occhi scuri, quasi neri, e i capelli castani raccolti in una lunga treccia ma, a differenza di Makenna, Enya la tiene arrotolata intorno alla testa, come fosse una coroncina. Gli abiti che indossano sono leggeri e lasciano scoperte le spalle e le gambe. Mi accorgo che non sono armati solo di archi e frecce, ma hanno anche diversi pugnali appesi alle cinture.

Makenna e il lupo grigio camminano in testa al gruppo insieme al Comandante, mentre Enya è vicina a me con l'altro lupo, più grande del primo e con qualche sfumatura marrone sulla pelliccia.

«Allora è vero che vivete insieme ai lupi»

La ragazza si volta, sorridendomi.

«Pensavi fosse una leggenda? Lui è Azul» indica il suo compagno, presentandolo proprio come se fosse anche lui una persona. «Mentre la lupa vicino a Makenna è Lexa»

Guardo Azul, i suoi occhi marroncini e il suo meraviglioso manto. Vorrei accarezzarlo. Enya intuisce sorprendentemente il mio desiderio e mi dà il permesso di farlo.

«Di solito non è molto socievole, specialmente con chi non conosce, ma con te so che sarà buono»

«Come lo sai?»

«Istinto» mi risponde, alzando le spalle.

Allungo una mano e la porto davanti al muso del lupo, che l'annusa e poi china leggermente la testa. A quel punto lo accarezzo, facendo passare la folta pelliccia tra le mie dita e scopro piacevolmente che intorno al collo è più soffice rispetto al resto del dorso.

Mi accorgo poco dopo che il Comandante mi sta guardando senza dire niente. Lo vedo rallentare il passo, facendosi superare dagli altri marinai, fino a ritrovarsi a camminare al nostro fianco. Enya lo saluta con un cenno del capo, poi si dirige verso Makenna, seguita da Azul.

Camminiamo per un po' l'uno vicino all'altro, senza parlare e senza guardarci, ma so che prima o poi il guerriero dirà qualcosa.

«Non è stato un bel modo di presentarsi»

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