CAPITOLO XXXIX revisionato

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Faccio un respiro profondo e muovo il primo passo al di fuori del paravento. Si Woo è sporto in bilico verso il comodino per appoggiare i fermagli che ha sfilato dall'acconciatura, lasciando la treccia a spina di pesce libera di scendergli lungo la schiena. Con la coda dell'occhio sposta lo sguardo su di me.

«Ma che...?!» con un sussulto cade dal letto e rimane a fissarmi da terra, con la bocca spalancata e gli occhi sgranati.

D'istinto abbasso lo sguardo, sentendo le mie guance avvampare, ma mi costringo subito dopo a rialzarlo su di lui. Coraggio, ormai ci sei dentro.

Si Woo si alza in piedi, continuando a tenere gli occhi fissi su di me.

«Kees...?!»

Lo raggiungo lentamente, con il tintinnio dei gioielli che accompagna ogni mio passo picchiettando delicatamente sul mio petto, i miei fianchi, le mie cosce... Appoggio le mani sui suoi pettorali e mi alzo in punta di piedi per arrivare a baciargli le labbra. Socchiudo le palpebre, ma mi accorgo che Si Woo continua a starsene impalato con gli occhi spalancati, così trattengo una risata e, dopo avergli sfilato la camicia, lo spingo sul letto per mettermi a cavalcioni su di lui.

Mi sporgo ancora e sto per riprendere a baciarlo, quando sento una sua mano sfiorarmi un fianco. L'allontano con uno schiaffetto delicato, fissando divertito la sua espressione.

«Guardare, ma non toccare»

«Cosa?! Così è una tortura, non un regalo!»

Mi avvicino al suo collo e inizio a passarci la lingua lentamente, inebriandomi dei movimenti del suo corpo che freme sotto il mio. Scendo sulle clavicole, poi sui pettorali, e traccio con delicati morsi i segni del mio passaggio. Le sue mani si spostano immediatamente sulle mie cosce e le stringono forte, così lo afferro per i polsi e glieli porto di scatto sopra la testa, tenendoli fermi con una mano.

«Ho detto non toccare»

«Ti prego, Kees» mi fissa con occhi languidi, carichi di desiderio. «Ti prego»

«No. Resisti»

Lo vedo tuffare la testa all'indietro sul cuscino con un'espressione sconfortata, il che aumenta ancora di più la mia voglia di giocare.

Mi sposto indietro e il velo sottile del mio vestito si muove insieme a me; mi posiziono in mezzo alle sue gambe per abbassargli più facilmente i pantaloni. Lo libero dalla stoffa opprimente e già umida e scendo per baciarlo; mi aiuto con le mani e lo spingo fino in fondo alla mia gola. Avvolgo tutta la lunghezza con la lingua e alzo lo sguardo, incrociando gli occhi disperati di Si Woo. Questo deve in qualche modo mandarlo nel pallone, perché afferra il cuscino accanto al suo e se lo preme sulla faccia, soffocando i suoi stessi gemiti. Faccio su e giù con la testa più volte, prima di decidere di lasciargli qualche secondo di tregua e sistemarmi sopra le sue gambe.

Si Woo abbassa il cuscino e torna a fissarmi ansimando, con il petto che si alza e si abbassa velocemente. Devo concentrarmi e lottare con tutte le mie forze per non gettarmi immediatamente sulle sue labbra. È stupendo...

Scosto un lembo del velo che mi copre in mezzo alle gambe e me lo tiro fuori dalla stoffa leggera; l'appoggio al suo e li prendo entrambi, iniziando a muovere la mano su e giù.

«Oh! Kees...!»

Un'ondata di calore mi travolge e i miei gemiti si mescolano ai suoi. Ma ciò che mi manda letteralmente fuori di testa è Si Woo stesso, con il suo sguardo supplichevole, le sue labbra umide e le sue mani che bramano toccarmi, ma che si tengono salde alle lenzuola. Si alza leggermente per venirmi incontro con il viso, ma io aumento il ritmo con la mano e lo vedo rituffarsi subito all'indietro, inarcando la schiena dal piacere.

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