CAPITOLO XXIV revisionato

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Quando apro gli occhi, mi accorgo di essere sul mio materasso. Un brivido di imbarazzo mi percorre il corpo, mentre realizzo che ieri sera mi sono addormentato sulle gambe di Si Woo e che probabilmente è stato lui a portarmi qui, senza svegliarmi.

La luce che penetra dalle vetrate della sala mi fa capire che è ormai giorno e oggi, finalmente, non mi sento spento, né triste. Mi stiracchio con forza sul mio materasso e, appena mi volto, mi accorgo di un mazzolino di fiori lasciato dentro un vasetto di terracotta appoggiato a terra, proprio accanto a me. Guardo il materasso di Si Woo e lui non c'è; capisco che i fiori sono opera sua e il pensiero che si sia alzato presto per andare a raccoglierli porta una nuova ondata di colore sulle mie guance.

Subito dopo la colazione, mi addestro per un po' con Makenna ed Enya, provando a centrare i bersagli mentre sono a cavallo. Allenarmi con loro mi dà una scarica di adrenalina; sono davvero la coppia più pazza e affiatata che abbia mai conosciuto.

Verso la fine della mattinata, il Profeta convoca me e Si Woo nel tempio, il che mi lascia un po' perplesso, dato che ultimamente mi faceva trasformare sempre di pomeriggio, dopo la meditazione.

Percorriamo il lungo corridoio e arriviamo di fronte all'oracolo di pietra.

«Vi ho chiamati perché ho preso una decisione. Dopo quello che ho visto ieri, credo che potremmo anche azzardarci a partire alla ricerca dell'Ampolla»

«Cosa?! Non controllo ancora la trasformazione, non so tornare umano a comando» la sua decisione mi ha decisamente spiazzato.

«Questo è vero, eppure hai dimostrato che, anche quando ti trovi nella tua forma Huai, il legame che hai con Si Woo è più forte dell'impulso di attaccare» ci osserva entrambi e io lancio un'occhiata veloce al guerriero, che è dritto in piedi accanto a me, con la sua solita aria autoritaria.

«Davvero crede che io sia pronto?»

Il Profeta sospira brevemente, senza perdere il suo sguardo acceso e carico di tenerezza.

«Penso proprio di sì. E bisogna anche considerare che il tempo stringe; credevo che avremmo avuto il lusso di poter aspettare che tu imparassi a ritrasformarti, ma purtroppo non è così. Dopo ieri, però, inizio a credere che forse non ce ne sia il bisogno. Se anche da Huai riesci a darla vinta al legame che hai con Si Woo, piuttosto che alla rabbia o al risentimento, allora dico che dovremmo fare un tentativo»

«Quando partiremo?» lo sguardo del guerriero è fiammante, ma lui non si scompone dalla sua postura ordinata e fiera.

«Tra qualche giorno, il tempo di preparare tutto il necessario. So che i tuoi genitori ci tenevano a farti visita, così ho inviato loro una lettera, informandoli dell'imminente partenza. La sera prima di tale giorno, mi piacerebbe festeggiare a cena, per augurarvi buon viaggio. Nel frattempo, continuate lo stesso ad addestrarvi, sia al combattimento che con le trasformazioni»

«Sì, Maestro» Si Woo si inchina leggermente, in segno di obbedienza al Profeta.

«Ad ogni modo, ora cercheremo di avere conferma riguardo al fatto che tu sia pronto. Avvicinati, Kees» mi fa cenno di posizionarmi di fronte all'oracolo e io obbedisco.

Riempie una ciotola con l'acqua contenuta nel grande recipiente di pietra e me la porta alle labbra, come la prima volta che mi ha fatto trasformare.

«Bevila tutta»

Inizia a recitare qualcosa in una strana lingua, socchiudendo gli occhi e portando una mano sulla mia fronte. Appena finisco di bere, anche lui finisce di parlare e mi scruta per qualche istante, prima di farmi avvicinare ancora di più all'oracolo.

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