Il Comandante cammina davanti a me con un'andatura veloce; il suo portamento è distinto ed elegante. L'acconciatura gli si è leggermente disfatta, a forza di avanzare in mezzo a questa giungla suppongo, e qualche ciocca di capelli gli cade morbida sulle spalle larghe. Tiene la spada al fianco, inserita nel suo fodero.
Si volta per controllare che io stia effettivamente camminando dietro di lui e segue la traiettoria del mio sguardo.
«Vuoi provare?» prende l'arma e la solleva verso di me.
Cavolo. Sta succedendo sul serio? Mi ha davvero chiesto se voglio provare a usarla?
Sto per rispondere di sì precipitosamente e forse con troppo entusiasmo, ma mi ricordo subito che, se c'è una cosa che ho imparato dagli allenamenti sulla nave, è che non devo mostrarmi frettoloso.
Opto perciò per una risposta più pacata, meravigliandomi io stesso della mia cordialità.
«Sì, se per lei va bene»
Il guerriero torna al centro del prato, dove i marinai hanno scaricato le casse prese dalla nave, e tira fuori una spada da un baule decorato con i motivi tipici dell'arte delle Isole del Vento. Non è una spada uguale alla sua: la lama è ricurva e l'elsa termina con un drappo rosso. Appoggio il mazzo di fiori sull'erba, mentre il Comandante mi porge l'arma. Impugnandola, mi accorgo subito di quanto sia pesante; la sollevo di fronte a me e rimango ad ammirarla entusiasta.
una sciabola. La lama è tagliente solo da un lato»
Perché ha un drappo alla fine?»
«Vedi qui?» si avvicina e indica il solco metallico che percorre tutta la lunghezza della spada. «Serve per far scorrere il sangue degli avversari e farlo arrivare fino all'impugnatura. L'elsa ha questa forma a coppa proprio per raccoglierlo e impedire che ti bagni le dita. Rischieresti di perdere la presa sull'arma. Il drappo ha una doppia funzione: serve sia per pulirsi le mani se, nonostante la protezione dell'elsa, dovessero sporcarsi...»
Mi prende la sciabola e, con un movimento fulmineo, la agita davanti a me, schiaffeggiandomi il volto con la stoffa rossa.
«Sia per fare questo» ridacchia. «Durante il combattimento è utile per distogliere l'attenzione dell'avversario, che sarà portato a seguire con lo sguardo i movimenti della stoffa, piuttosto che la lama»
«Non sarebbe meglio avere una spada tagliente da entrambi i lati?» chiedo.
«Per iniziare è meglio così. La sciabola è più semplice da usare, rispetto alla spada che ho io, ad esempio. E comunque...» mi riconsegna l'arma. «In mano a un vero guerriero, anche un filo d'erba può diventare una spada»
Si distanzia da me e mi squadra per qualche istante, con le braccia incrociate al petto.
Facciamo un patto: ti insegno da oggi come usare la sciabola solo se prometti di non allontanarti più da solo»
A questo punto non posso far altro che guardarlo con aria incredula. Sbuffo, ma so che dovrò accettare, se voglio imparare a usarla. E cavolo, quanto lo voglio! Pensare che fino a qualche settimana fa inorridivo al pensiero di dover impugnare un'arma... Sarà che i suoi addestramenti mi hanno fatto perdere lucidità?
«D'accordo, promesso»
Il guerriero si avvicina e indica nuovamente l'arma che sto reggendo in mano.
«Quella che ti ho dato è una sciabola da allenamento, la lama non è affilata, perciò non rischierai di tagliarti. Ad ogni modo, quando ti riterrò pronto, smetterai di usarla e la sostituirai con una vera, per abituarti»
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عاطفيةCOMPLETATA Kees ha vent'anni e non sopporta ballare e spogliarsi nella taverna in cui è costretto a lavorare, da quando si è ritrovato a vivere da solo con il fratello. Ancora di meno, sopporta l'essere stato scelto come Sacrificio della Profezia. ...