CAPITOLO XXXIV revisionato

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Mi precipito verso le scuderie, dove si sta già armando rapidamente una folla di guerrieri; afferro la mia spada e salgo con un balzo sul cavallo, accodandomi alla schiera che sta uscendo dal portone delle mura. In testa alla lunga fila, intravedo Si Woo e il Profeta in groppa ai loro stalloni, che aprono la strada verso il villaggio da soccorrere. Si Woo si volta indietro, facendo scorrere lo sguardo sui compagni; sta cercando qualcosa o qualcuno e, quando incontra i miei occhi, capisco che si tratta di me. Gli faccio un cenno con la testa per fargli capire che sono pronto a combattere e lui ricambia, voltandosi poi verso il Profeta e facendo scattare il cavallo in avanti.

Galoppiamo in fretta ma, non appena ci allontaniamo dalla città sul mare, procedere in mezzo alla neve diventa piuttosto complicato. I cavalli affondano le zampe nel manto bianco e le ritirano su con fatica, nitrendo e sbuffando frequentemente. Intanto, i lupi del popolo di Enya e Makenna scorrazzano tra i boschi, fiutando l'aria e perlustrando il territorio, per essere sicuri di non incappare in nessuna sorpresa sgradita. Osservo le nuvolette di vapore che dalla mia bocca salgono verso il cielo e mi domando quanto sarà grave la situazione al villaggio; in circostanze diverse saremmo riusciti a soccorrere gli abitanti in poco tempo, ma con tutta questa neve muoversi in fretta è davvero difficile. Dagli sguardi dei miei compagni, capisco che ci stiamo tutti facendo la stessa domanda, chiedendoci se riusciremo ad arrivare in tempo per salvare almeno qualcuno. Liam trotta accanto a me silenziosamente, trasudando anche lui preoccupazione da tutti i pori.

Arriviamo ai margini del bosco e da qui in poi bisogna continuare in salita, verso il monte, dal momento che il villaggio si trova proprio vicino alla vetta, arroccato tra precipizi e insenature. Il percorso è talmente dissestato e irregolare che procedere con i cavalli è ormai controproducente, così scendiamo, leghiamo gli animali ad alcuni rami bassi e continuiamo a piedi. Quando arriviamo vicini alla vetta, siamo sfiniti a forza di camminare con le armi addosso e di aprirci la strada in mezzo alla neve, ma le urla agghiaccianti degli abitanti ci spingono ad andare avanti, accelerando il passo il più possibile.

Distinguiamo le prime case e tutti sfoderiamo le nostre spade; i guerrieri della tribù di Makenna ed Enya incoccano le frecce e ci fiondiamo per le vie del villaggio, scontrandoci con i primi Huai. La neve a terra è pastosa e sporca: riporta le tracce dei combattimenti che sono avvenuti qui mentre noi stavamo ancora cercando, con il cuore in gola, di raggiungere il posto. Mi tiro su il cappuccio e mi trasformo, so che da Huai ho molta più forza e posso essere più utile. Lascio saettare lo sguardo tra uno scontro e un altro; gli Huai non sono molti, il nostro esercito li supera in numero senza problemi. Le lame cozzano tra di loro, il loro rumore metallico riempie lo spazio, e le frecce volano rapide, trafiggendo l'aria. Sembra una battaglia come un'altra, eppure c'è una strana atmosfera. Sento chiaramente un peso al centro della pancia che mi dice di stare all'erta, perché qualcosa ci sta sfuggendo.

Uno Huai mi viene addosso e trasalisco all'istante; mi difendo dai suoi colpi cercando di non far scivolare il cappuccio dalla mia testa. Riesce a farmi cadere e mi sale sopra, schiacciandomi a terra nel tentativo di strozzarmi. Qualcosa nel suo sguardo cambia... da questa posizione riesce a vedermi il volto.

«Un Sanguemisto...» stringe ancora di più la presa attorno al mio collo e assottiglia lo sguardo feroce. «Sei il Prescelto!»

Cerco di liberarmi dai suoi artigli, ma un rumore spaventoso, proveniente da dietro alcune case, cattura la mia attenzione. Un'orda di Huai sbuca all'improvviso, urlante e ruggente, travolgendo tutto ciò che è sul suo cammino.

Era una trappola!

Tiro un pugno ben assestato al costato dello Huai che mi è sopra, facendogli perdere la presa sul mio collo quel tanto che basta per alzarmi e azzannarlo ad un braccio. Ci rotoliamo nella neve e riesce ad affondare diversi colpi, costringendomi a stringere i denti. Metto in pratica quello che ho imparato da Si Woo e gli tiro una gomitata al viso. Il mio avversario barcolla e io approfitto della sua perdita di equilibrio per colpirlo a un ginocchio, mettendolo fuori combattimento. Mi giro immediatamente e osservo con terrore la scena che mi circonda. Ci saranno almeno una cinquantina di Huai, con le lame nere sguainate e il sangue che scola dalle loro bocche.

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