CAPITOLO XXI revisionato

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«Stavo attraversando il bosco, non ci metteremo molto ad arrivare dove il mio cavallo è caduto»

Seguiamo la figura nera, avvolta da un lungo mantello, che ci precede indicandoci la strada. Passiamo vicino alla finestra di una casa, dalla quale proviene la tenue luce di una lampada a olio che rischiara leggermente la stradina lastricata e, per un attimo, anche l'individuo che stiamo seguendo. Il suo viso, che a causa del cappuccio riesco a vedere solo in parte, è attraversato da una grande cicatrice. L'immagine dura un solo istante, giusto il tempo di passare davanti alla finestra.

Cammino vicino al Comandante, che procede lentamente, con aria seria. Non mi piace questo tizio. Con la trasformazione, oltre alla mia forza sono incrementati anche i miei sensi e mi sembra che quest'uomo stia lasciando uno strano odore.

Appena entriamo nella foresta, vedere dove camminiamo diventa ancora più difficile. Scanso i rami che mi si parano davanti e affretto il passo, cercando di stare il più possibile incollato a Si Woo, per non rischiare di perderlo di vista.

«Che ci faceva a cavallo nel bosco, a quest'ora?» il Comandante interroga l'uomo, che avanza spedito in mezzo alle piante.

«Ero in viaggio. Vendo tappeti, giro diversi mercati ogni settimana»

«È comunque insolito viaggiare da soli, di notte»

«Oh, ma non c'è tempo da perdere se si vuole guadagnare qualche moneta. Io sono un uomo d'affari»

Quella che ha appena tirato fuori sembra una scusa in piena regola. Chi diamine viaggia da solo, a quest'ora, in un'isola costantemente infestata da Huai e inseguitori?

«Comandante» afferro il mantello di Si Woo, parlando sottovoce per farmi sentire solo da lui. «C'è qualcosa di strano in quest'uomo»

«Lo credo anch'io. Se sta nascondendo o tramando qualcosa, devo scoprire cos'è. Non voglio lasciarlo vagare indisturbato per la città»

Intanto, l'uomo ha continuato a camminare velocemente tra gli alberi, lasciandoci indietro.

«Rallenti, per favore. Non la vediamo più» Si Woo lo chiama e riprendiamo a muoverci, in cerca dell'inquietante guida.

«Da questa parte!»

Seguiamo la voce, ma non riusciamo ancora a vederlo. Il guerriero sguaina la spada e la tiene pronta al fianco.

«Rallenti»

Nessuna risposta.

Ci fermiamo nel buio, facendo silenzio e tendendo le orecchie. Sento ancora lo strano odore di quell'uomo, perciò non dovrebbe essere lontano da qui. La luna illumina molto debolmente la foresta, riflettendo la sua luce qua e là su qualche foglia umida.

Il Comandante muove un passo in avanti e lo sento. Simile al rumore di un bastoncino che si spezza, seppur in qualche modo diverso. In una frazione di secondo, intravedo qualcosa saettare verso di noi. Verso Si Woo.

«Comandante!» mi tuffo davanti a lui e mi interpongo tra il suo corpo e l'oggetto in volo, qualsiasi cosa esso sia.

Una fitta di dolore mi trafigge una spalla, facendomi indietreggiare.

«Kees!» il guerriero si lancia verso di me, tastando il punto in cui sto tenendo premuta la mano.

Estrae con forza due spessi aghi, intinti di una sostanza nera e vischiosa che ha lo stesso odore che sentivo addosso all'uomo.

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