41) Un riconoscimento da cacciatore a cacciatrice

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Sentendo qualcuno accarezzarle lentamente la nuca, Natalie si concesse uno sbadiglio prima di riaprire gli occhi ed ergersi sui gomiti. Realizzando di essersi addormenta accasciata al letto del mentore, si alzò sgranchendosi le braccia e la dolorante schiena.
"Buongiorno Daymio Porpora" sentì
"Buongiorno maestro" rispose distrattamente
Bloccandosi e osservando il ragazzo seduto sul letto nonostante il busto coperto da bende e cerotti, Natalie vide il proprio sguardo appannarsi prima di cominciare a singhiozzare e, subito dopo, sentir lacrime bagnarle le guance.
"Stai piangendo per il sottoscritto o sei stata infettata da Cleo? Immagina la sua reazione se entrasse in questa stanza e ti vedesse piangere, quanto mi odierebbe?" domandò prima di guardarsi attorno e valutando la condizione della stanza "Non dirmi che Cotoletta ha cucinato Moofy...piuttosto, Cotoletta è mai tornato dalla sua battuta di pesca di cinque giorni?" chiese con nonchalance "Ed hai per caso visto un ciondolo con una scaglia nera ed una piastrina di metallo?"
"Sta-Sta zitto" rise tra le lacrime "La tua collana è...sulla scrivania" aggiunse
Chinandosi sulle pellicce che lo coprivano, d'istinto, la ragazza abbracciò il mentore, appoggiandosi alla sua spalla per sfogare la propria preoccupazione, giunta finalmente a termine, ma trattandolo comunque con un certo riguardo data l'importanza delle ferite. Ricambiando il gesto senza capire il perché della tragica reazione, Alexander si guardò attorno notando libri, bende, cerotti, kit medici, vassoi, bicchieri e piatti sparsi per camera sua.
"Penso tu abbia un po' di cose da raccontarmi" commentò passandole una mano tra i capelli
"Sì...giusto qualcuna" balbettò lei tra un singhiozzo e l'altro
"Lasciami partire dalla domanda più ovvia" cominciò con serietà "siamo morti?"
"Non siamo morti" rispose lasciandolo e sedendosi sul letto mentre si passava una manica lungo le guance "se non vi foste intromesso tra me ed il Chameleos...adesso sarei io al vostro posto"
"Sei stata tu a soccorrermi, bendarmi o curarmi?" continuò serio
"Phelipe vi ha prestato le prime cure, Nekoth ha proseguito dopo che vi ho riportato qui ed io vi sono stata accanto negli ultimi giorni" rispose con simil atteggiamento, riuscendo ad allontanare per qualche istante la propria commozione
"Per quanti giorni sono rimasto incosciente?"
"Tre giorni escludendo il viaggio. Shirley ci ha anche vietato di cacciare Chameleos, dice che siamo inaffidabili"
"Inaffidabili" valutò con sguardo severo
"Insomma, tra me e Lilyan...era mia sorella quella responsabile. Per quanto riguardi voi, basta guardarvi adesso" propose con tono scherzoso
"Dopo ci parlo io con Shirley" affermò senza ricambiare il sentimento "Comunque, qual'è l'entità delle mie ferite?"
"Lungi dal guarire e inizialmente critiche"
"Domanda finale, l'avete abbattuto o e scappato?"
"Nessuno dei due" rispose alzandosi e portando le braccia sui fianchi con far trionfale "Io da sola l'ho abbattuto mentre Phelipe e Cleo vi curavano. Prego" annunciò con sguardo orgoglioso "però non fatemi più preoccupare, ho temuto seriamente di perdervi" ordinò rilanciandosi ad abbracciarlo
"Tu come stai? Veleno, acido, tagli, fratture o altro?" continuò con serietà ma ricambiando il gesto
"Niente. Ho seguito i vostri consigli ed ho capito, sul serio, cosa volevate insegnarmi...almeno credo" rise stringendo un poco di più la presa
"Va bene, perfetto" commentò portandosi una mano allo bocca e mordicchiandosi l'unghia del pollice con fare distratto "grazie di avermi aggiornato"
"Prego" sospirò un poco sconfortata allontanandosi "Vi vedo...pensieroso"
"Può esser arrivato il momento" farfugliò
Prendendo un profondo respiro ed approvando il proprio ragionamento con un cenno del capo, Alexander si scoprì, poggiando i piedi a terra ed alzandosi. Vendendolo fare, immediatamente Natalie si lanciò nella sua direzione, ponendogli le mani sulle spalle con fare preoccupato e, in pochi istanti, il ragazzo capì perché di tale gesto sentendo una lancinante fitta attraversare il suo petto seguendo le incisioni dei ceramici denti del Chameleos.
Spinto nuovamente sul letto dall'allieva, prese un profondo ed ansimante respiro sotto lo sguardo preoccupato della soccorritrice che, prendendo le coperte, gliele ributtò addosso.
"Ma che vi è saltato in mente?" domandò infuriata e trattenendosi dal tirargli un pugno vendicativo
"Devo raggiungere-"
"Tu non raggiungi niente" lo rimproverò "non ho passato giorni chiusa in questa stanza a vegliare su di te per vedere tutto il mio lavoro sgretolarsi di fronte ai miei occhi!"
"Questo spiega il disordine" sdrammatizzò prima di sdraiarsi nuovamente, tenendo però il busto alzato "Puoi farmi un favore?"
"Cosa? No!" dissentì con sguardo esasperato "Prima passo giorni con la paura di perderti, quando ti svegli neanche mi sorridi ed infine rischi di rendere vani i miei sforzi alzandoti a caso!" continuò ad incolparlo prima di riprendere posto sul letto, osservandolo per lunghi istanti e prendendo un sospiro per tranquillizzarsi "Adesso mi dici...cioè, mi dite che state pensando" ordinò discostando lo sguardo dopo essersi calmata
"Permettimi di usare le tue vecchie parole contro di te" cominciò con sguardo ambiguo "hai pensato tu a bendarmi?"
"Sì? Sì..." rispose confusa dall'improvviso cambio d'atteggiamento
"Quanto hai visto?" continuò a domandare ridendo
"Il necessario" ribattè
"E quanto sarebbe il necessario?"
"Abbastanza...no...come era?" si domandò ripensando alle sue parole "Giusto!" esclamò rivolgendogli uno sguardo provocante "Abbastanza per farmi valutare la proposta inappropriata di prima..."
Permettendosi di ridere di fronte alla scena, richiamando alla memoria il dialogo che avevano intrattenuto quando lei si era risvegliata dalla precedente convalescenza, sempre causata dallo stesso Chameleos, i due si scambiarono un sorriso misto ad uno sguardo d'intesa prima che lei, portandosi le ginocchia al petto, non prendesse un compiacente e lungo sospiro.
"Davvero stavate pensando questo?"
"No ma ero molto tentato dal chiedertelo" rise
"Che idiota" sospirò sollevata "Dimmi cosa ti turba e che favore dovrei farti" propose bloccandosi "cioè, maestro, cosa vi turba-" provò a correggersi
"Tranquilla, non mi ha dato fastidio e, ad esser sinceri, quel stavo pensando lo scoprirai a breve" rise "Vedi quel quel mobile? Cassetto a destra, un rotolo di panni grande come il tuo braccio, portamelo per favore"
Alzandosi, Natalie si diresse verso il mobile indicato aprendo il cassetto e trovando, in fondo a questo, un pesante rotolo di stoffa grande all'incirca come il suo avambraccio, da gomito a polso. Tornata dal mentore, si sedette a metà del letto incrociando le gambe e porgendogli l'oggetto prima che, con un gesto della mano, lui non le facesse segno di tenerlo.
"Ricordi il tuo incontro col Barioth?"
"Quale dei tanti?"
"Quello in cui ti sei quasi fatta congelare"
"Va bene, ogni tanto mi avete salvato la vita" sbuffò impettita "non dovete ricordarmelo per sempre..."
"Non era il mio intento" rise spostandole una ciocca di capelli ed attirando la sua attenzione "finendo il lavoro che tu hai cominciato, ho ottenuto un piccolo oggetto che, ho pensato, avrei fatto lavorare per poi dartelo quando te lo saresti meritato" spiegò mentre ammirava, grazie a piccoli gesti, la curiosità della giovane mutare in una genuina tensione "Consideralo per quello che è, un riconoscimento da mentore ad allieva, da cacciatore a cacciatrice. Aprilo"
Cominciando a spostare gli strati di panno, Natalie sentì il cuore batterle in gola, tanto forte da poterle bucare il petto mentre, in quei pochi secondi, provava a capire cosa il veterano intendesse con quel termine tanto semplice ma tanto pesante, tanto importante da essere, forse, uno dei motivi che l'hanno convinta a partire da Astera. Spostando l'ultimo strato, la cacciatrice rivelò una fodera in pelle dall'accogliente color caramello e dalle fini cuciture bianche lungo i bordi, simile per misura e forma alla fodera del suo coltello da scalco. Slacciando una cinghia, sfiorò con la punta delle dita una piccola elsa prima di impugnare l'arma e, con anticipazione, sfoderarla.
Natalie, lentamente, vide il suo sguardo riflettersi nell'arancione lama smaltata che stava liberando dalla prigione di cuoio, lasciando che i suoi occhi corressero lungo le tre affilate curve della zanna di Barioth e che la sua mano, passando con ammirazione, sentisse i ruvidi aculei che si erano naturalmente formati sul piatto della lama quando questa, ancora, troneggiava sulle bianche montagne.
"Cosa...cosa significa?" domandò prima di alzare lo sguardo "È per me? Posso tenerlo?"
"Secondo te perché te l'ho dato?" domandò retoricamente
"Io...non so che dire, è bellissimo...lo posso usare in missione?"
"Secondo te, ripeto, perché te l'ho dato?" domandò nuovamente
"Sul serio...grazie, grazie davvero è...è bellissimo!" commentò concependo l'accaduto
Rinfoderandolo, chinandosi sul letto ed abbracciando il mentore, farfugliò qualche altro ringraziamento prima che, sentendo qualche gemito di dolore, non lo lasciasse indietreggiando preoccupata.
"Vi ho ucciso nuovamente?"
"Solo un poco" rise "ho qualcos'altro per te, avvicinati" la invitò
Osservandolo con interesse, Natalie si fermò di fronte a lui osservandolo con curiosità. Vedendolo allungare una mano per poi posarla sulla sua guancia, la giovane sentì un brivido correrle lungo la schiena prima di esser distratta da una tanto lieve quanto impercettibile carezza.
"Che...che state facendo?"
"Chiudi gli occhi" ordinò
"Cosa-Cosa volete-"
"Chiudi gli occhi" ripeté ridendo
"Va bene" eseguì con un nervoso sospiro
"Daymio Poprora" cominciò col dolcezza
"Sì?" domandò nervosissima sentendolo avvicinarsi a lei
"Questo è il premio per le tue azioni" annunciò
"Che-Che premi-"
Prima ancora che Natalie potesse finire la frase, cogliendola impreparata mentre frantumava ogni sua aspettativa...una schicchera la costrinse a lanciare un sommesso urlo prima di spalancare gli occhi e indietreggiare, rischiando di cadere dal letto mentre sentiva il letale sguardo inquisitorio del mentore pendere su di lei.
"Perché lo avete fatto?" domandò con tono accusatorio "Non era il premio che mi aspettavo!"
"Perché camera mia è così tanto disordinata?"
"Perché sono stata qui a curarvi!"
"Riordina!" ordinò con sguardo tagliente
"Evitando di illudermi potevate solamente-" protestò venendo interrotta da una seconda schicchera in fronte "No! Basta!" supplicò vedendo la sua mano riavvicinarsi con lo stesso intento
"Riordina o subisci la mia ira" minacciò con sguardo tagliente

Dopo altre minacce ed altre lamentele, Natalie si alzò sbuffando prima di prendere i piatti, le posate e i bicchieri che aveva usato per pranzare e cenare nei giorni precedenti, accatastandoli con fare svogliato sul mobile vicino alla porta. Dopo aver passato qualche minuto a lanciargli occhiatacce o battendo i piedi in segno di protesta, ricordandogli la tipica reazione della classica bambina arrabbiata, la ragazza prese le stoviglie che aveva raccattato dirigendosi verso la cucina.
Appoggiandoli di fronte al lavandino e riempiendoli d'acqua, Natalie prese un lungo sospiro alzando gli occhi al cielo ed osservando distrattamente i mazzi di peperoncini che Cotoletta aveva appeso al soffitto per averli a portata di zampa.
"Che altra ricompensa avrei mai potuto aspettarmi di ricevere?" rise prima di tornar seria "Cosa stavo effettivamente sperando di ricevere?" si domandò mordendosi, lievemente, un labbro
Distraendola dall'insieme di sentimenti ed emozioni che sentiva rimescolarsi, qualcuno bussò alla porta causando profondi tonfi facendola correre ad aprire.
Presentandosi mentre rinfoderava lo stocco che aveva usato per bussare, dato che le morbide zampine non avrebbero fatto rumore, Nekoth le rivolse un soave sguardo prima di inclinare teneramente la testa di lato.
"L'ospitalità imporrebbe che tu mi inviti ad entrare e mi offra da bere"
"Io...subito Nekoth, cioè Cavaliere, non giustiziatemi, cioè-"
"Prenderti alla sprovvista è tanto facile quanto divertente" la interruppe permettendosi un velato sorrisetto "Come sta quell'individuo che si è fatto mangiucchiare al posto tuo?"
"Si è svegliato ed ora sta riposando"
"Allora vado a domandargli come mai si sia fatto mangiucchiare. Ho un permesso speciale per entrare a piacimento"
"Chi te l'ha dato?"
"La padrona di casa" rispose prima di passarsi una zampina sul mento e, guardando la ragazza, tirarle un chirurgico colpo al ginocchio, facendola accasciare "Portami da Alexander" ordinò accomodandosi sulla sua spalla
"Certamente Cavaliere" farfugliò dolorante

Portata la Lynian fin di fronte alla camera del ragazzo, la giovane apri la porta, lanciando un sguardo avvelenato al ferito che, senza rispettare i suoi ordini, si era alzato, aveva rifatto il letto e, con tranquillità, si stava cambiando.
"Non mi sembra stia riposando" commentò Nekoth
"Lo vedo" rispose la ragazza a tono
"Testardo come la metà delle cose che ha cacciato" sospirò "Quanto ha sgranocchiato il Chameleos? Ha lasciato qualcosa di te per la qui presente ragazzina?" scherzò con innocenza
"Nekoth, a cosa devo il piacere di rivederti?" la salutò
"Tu sei letteralmente distrutto, io sono qui e lei mi ha fatto entrare. Sai che vuol dire?" domandò prendendo un mazzo di fogli dalla mantella
"Che lei ha lasciato i piatti sporchi sul piano cottura" rispose "Sbaglio?" la punzecchiò
"Alzati e lavali tu stesso visto che non mi ascolti quando ti dico di riposare!" ribatté
"Chi sporca pulisce, non te l'hanno insegnato a casa?" continuò ironico
"E nessuno nella tua famiglia ti ha mai insegnato che, a convenienza mia, trattarmi come una principessa sarebbe la strada più breve verso il mio cuore?"
"Giusto" concordò con sorpresa di lei prima di aprire le braccia e guardarsi attorno "vedi la mia famiglia da qualche parte?"
"Forse se trattassi...meglio..." continuò lei prima che, con tono scemante, la sua voce s'interrompesse, sentendosi estremamente imbarazzata per qualche istante "Perdonatemi maestro" chiese scusa con sguardo basso
"Principessa dei Daymio" si avvicinò dandole una schicchera in fronte "stavo scherzando"
"Lasciate le faide da amanti per quando non sarò presente" li rimproverò Nekoth, facendo scandalizzare lui e arrossire lei "Barretta per Draghi, abbassati"
"Sarei io barretta?" domandò lui
"Chi altri s'è fatto mangia-"
"Sta diventando una battuta ripetitiva" commentò chinandosi
"Un cacciatore del tuo grado non dovrebbe farsi battere così facilmente da un Chameleos di quel livello" lo riprese dandogli un ceffone col mazzo di fogli "inoltre questi sono dei buoni che mi sono fatta inviare per l'occasione. Prendi questi Buoni Termali, prendi la Principessa dei Daymio e vai a Yukumo" ordinò colpendolo nuovamente e facendo quasi più danni del Drago Anziano "Ti concedo qualche giorno di riposo finché non starai meglio"

Monster Hunter - Cavalieri del NordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora