Rientrando nella Sala della Gilda, Natalie batté i piedi sulla strada sterrata che correva lungo la stanza, togliendosi la neve da sotto le suole. Sedendosi poi su una delle lunghe panche, si accasciò col busto sul tavolo prima di prendere un lungo sospiro. Cercando Alexander con lo sguardo, lo trovò in pochi istanti di fronte a Shirley, intento a passarle il sacchetto in cui avevano riposto tutte le Erbe di Montagna. Mentre la Dama contava piante, Zenny e ascoltava il cacciatore, Natalie osservò con attenzione la semplice ma autoritaria bellezza della donna, i lunghi ed ordinati capelli castani, gli espressivi ma seri occhi verdi, l'espressione tranquilla e la postura elegante seppur stanca.
Appena i loro sguardi si incrociarono, però, la Dama le fece segno di avvicinarsi e, prontamente, la cacciatrice la raggiunse affiancandosi al mentore.
"Posso essere utile?" chiese timidamente
"Sai scrivere?" domandò voltandosi verso una collega "Sasha, riponi queste erbe e manda a chiamare il dottore che deve ritirarle"
"Certamente Shirley" rispose la Dama vestita in rosa
"Sì, certo che so scrivere" commentò la cacciatrice
"E invece...no" ribatté la donna prendendo un calamaio e un foglio, cominciando a compilarne le voci "hai incontrato un Barioth?"
"Sì"
"Sicura che fosse un Barioth e non un Tigrex?"
"Sì"
"Bianco o giallo?"
"Bianco con due lunghe zanne-"
"Aveva le ali?"
"Certo"
"Allora non era nè un Tigrex, nè un Blangonga. Sembri sapere cosa sia un Barioth, ottimo. Aveva segni particolari?"
"Non credo..."
"Corazze schiacciate, rotte o graffiate, profonde ferite o visibili debolezze?"
"Nessuna"
"Allora non sta attaccando altre bestie. Ti ha visto?"
"No, era impegnato a divorare un Popo"
"Il Popo era marrone o blu?"
"M-Marrone, perché dovrebbe esser-"
"Allora non l'hai confuso con un Gammoth, bene" sorrise prima di porgerle la penna, il calamaio ed il foglio "firma sulla riga in basso a destra. Grazie di aver segnalato all'avamposto di Pokke questo tuo avvistamento"
"A-Avrei potuto compilarlo da sola..." commentò osservando la palese semplicità del modulo
"Shirley ama sovraccaricarsi di lavoro" s'intromise Alexander
"Hai mai avuto problemi con qualcosa fatto da me?" ribatté la diretta interessata lanciandogli un furbo sguardo
"No" sospirò "è sempre stato tutto perfetto" ammise mentre l'altra sfoggiava un orgoglioso sorrisetto
"Però come Dama a capo delle Dame dovrebbe darci qualcosa da fare..."
Intromettendosi, la Dama in rosa salutò i tre mentre giaceva annoiata sul lungo bancone e, di fianco a lei, mancava la Dama in blu, addetta alle missioni di Alto Grado.
"Alex, Natalie, questa è Sasha. Sasha, ti presento i tuoi clienti e la tua concorrenza"
"P-Piacere" balbettò la Dama presa alla sprovvista
"Perché saremmo sia clienti che concorrenza?" domandò la giovane
"Lavoro sia come Dama che come cacciatrice" rispose lei "spero andremo d'accordo" si augurò
"Hai appena cominciato?" domandò il ragazzo intromettendosi
"N-No, mi sto ancora destreggiando nel Basso Grado ma punto ad avanzare rapidamente" balbettò "spero un giorno di raggiungere il vostro livello"
"Ha una certa esperienza oramai" commentò Shirley "sia come cacciatrice che come Dama"
"E allora perché l'ho vista solo oggi?" domandò lui con fare inquisitorio
"Perché Shirley si prende tutto il lavoro lasciandoci a casa ad annoiarci" borbottò la vittima della situazioneMinuti dopo aver ascoltato le scuse di Shirley che, aveva scoperto, non fidarsi quasi di nessuno ed esser solita sovraccaricarsi di lavoro, Natalie aveva fatto ritorno a casa seguendo il mentore e rimanendo indietro di diversi passi, intenta ad ammirare il villaggio illuminato dalla flebile luce della luna.
"Vedo che cammini bene anche con la gamba ferita" commentò lui
"Non è per nulla grave" sminuì "ci vorrà di più di un morso per fermarmi"
"Due morsi?"
"Cosa? No! Non prendetemi in giro, ho un orgoglio come cacciatrice!"
"Allora ne riparleremo domani" propose ridendo di fronte all'espressione scocciata, ma divertita, di lei "ora vai a dormire che ti sei meritata una lunga notte di riposo"
"Per quel poco che ho fatto e per quel che è successo...non so quanto mi meriterei" si biasimò
"Dovresti esser fiera di quel che hai fatto" ribattè aprendo la porta "prima di tutto hai raccolto erbe che verranno usate per creare medicine e salvare persone, poi sei riuscita ad incontrare un Barioth, ti sei trattenuta dall'attaccarlo alla cieca dimostrandomi che ascolti i miei consigli, l'hai evitato senza farti scoprire e hai fatto rapporto alla Gilda. Non sono cose da poco"
"Vi ringrazio anche se non mi sembra qualcosa di eclatante" sospirò con una nota di monotona delusione mentre si levava il gonfio cappuccio bianco
"Sei stata più una cacciatrice oggi che ieri"
"Ieri ho abbattuto un capobranco mentre ora...ora sono scappata di fronte al primo ostacolo che ho incontrato" si biasimò
"No, oggi hai aiutato gli abitanti di Pokke, la Gilda, un dottore e chiunque potrà evitare quel Barioth viaggiando in sicurezza" dissentì "quel che guadagnerai nella tua carriera non saranno solo Zenny e scaglie..."
"E che avrei guadagnato?"
"L'approvazione del tuo maestro e un poco di quell'esperienza che ti farà diventare, non solo di nome, una cacciatrice" rispose con una genuina e disarmante sicurezza
Bloccandosi un istante provando a concepire la semplice importanza di quelle parole, Natalie ricordò alcune delle primissime missioni a cui aveva preso parte. Quel che aveva sempre considerato inutile come cacciare qualche Jagras, raccattare funghi o scavare per trovare minerali, adesso, prendeva un nuovo significato ai suoi occhi; non importante come abbattere un Drago Anziano ma, non di meno, essenziale per aiutare quelle persone che avrebbe protetto.
Voltandosi per dare una risposta, si trovò senza parole, non capendo se commentare ulteriormente potesse essere utile o inopportuno, limitandosi ad osservare il suo mentore che, per la prima volta in quei giorni, sfoggiava un semplice sorrisetto soddisfatto.
Non rischiando di rovinare l'attimo, la cacciatrice salì le scale con fare pensieroso, girando la chiave nella serratura ed entrando in camera sua dove cominciò a levarsi il completo da caccia per poi indossare la propria vestaglia da notte.
Passando una mano sulle rosee scaglie dell'armatura di Rathian, indossata elegantemente da un manichino, spostò il suo sguardo sul suo diario, aprendolo e brandendo la sua matita come fosse la più affilata lama che potesse impugnare.
Con sguardo basso lesse alcune delle ultime pagine da lei compilate, scritte con ampie e lascive lettere cariche di dubbi e paure mentre altre risaltavano cariche di speranza e orgoglio.
Appoggiandosi allo schienale della sedia, sentì i tristi tempi come passati e, rinvigorita da quel nuovo sapere, sfoggiò uno smagliante sorriso, scrivendo e riempiendo pagina dopo pagina; finendo di raccontare delle Dame di Val Habar, del suo addio con Kioko e Shiori, della carovana che la aveva portata ad Harth e del villaggio stesso, dell'incontro con Alexander, con Nekoth e con Shirley, narrando della sua prime battute di caccia tra le bianche montagne e di quello che, pensava, essere il loro signore dalle arancioni zanne.
Concludendo con la perla di saggezza che aveva appena ascoltato, osservò i fogli scritti con passione e ondulati dalla pressione della matita prima di chiudere il diario e, di scatto, starnutire sentendo un brivido correrle lungo il corpo.
Sentendo subito bussare, spinse indietro la sedia e osservò con sguardo incuriosito la porta che si aprì al suo comando.
"Natalie?"
"Prego, entrate, ditemi"
"Fin da camera mia ti ho sentita starnutire, hai preso fre-"
Bloccando la domanda sul nascere, il ragazzo cambiò il suo sguardo da orgoglioso ad inquisitorio e ricco di domande, coprendosi il volto con le mani prima di fare pressione e sospirare.
"Che...che c'è?" chiese lei con innocenza
"Che hai fatto fin'ora?"
"Mi son cambiata e ho scritto sul mio dia-"
"Taci" le ordinò "se ti ammali per motivi seri, è un conto. Se ti ammali per stupidità, t'incollo una pelliccia di Gammoth sulla schiena usando della Crema di Khezu"
"Che vorrebbe dire...?"
"Indossa dei vestiti!" le urlò "Vai a letto e dormi!"
Spaventata dall'improvviso rimprovero, la giovane si ribaltò con la sedia, lanciando un urlo più simile ad uno squittio e correndo verso l'armadio per prendere il pigiama mentre, sconcertato, il mentore usciva dalla stanza. Chiudendo e riponendo il diario mentre indossava la casacca del suo pigiama, la ragazza si lasciò cadere sul letto prima di sollevare la rigonfia coperta e affondare il viso nel morbido cuscino. Rigirandosi un paio di volte sbuffò ma, non appena richiuse gli occhi, sprofondò nel sonno, stanca da quella lunga giornata.
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Monster Hunter - Cavalieri del Nord
FanfictionCosa significa esser cacciatori? Sfidata dagli elementi ma protetta dalla sua innocente inesperienza, incatenata dal rimorso ma sospinta dalla speranza, frenata dal dubbio ma solcando la sua determinazione, una semplice cacciatrice si imbarcherà in...