Stringendo il verde fioretto mentre un brivido correva lungo la sua schiena, Natalie prese un breve respiro per tranquillizzarsi, ripensando brevemente alla sua preparazione.
Cambiatasi mentre il mentore le dava consigli, le indicava le più rilevanti pagine della Gigantica, le ricordava di aver attinto alle proprie risorse per ripararle l'armatura e le faceva ironiche raccomandazioni per alleviare la tensione, salutò il ragazzo fiondandosi verso l'Avamposto della Gilda. Accettata la missione e salutata Cleo, intenta a non-parlare con Shirley mentre compilava un mazzo di carte, ricontrollò la propria armatura, stringendo la spada nella mano prima di assicurare meglio lo scudo e rivalutare il contenuto delle sue bisacce.
Uscendo però dalla Gilda, alle sue spalle, si palesò il più strano incontro della giornata.
"Hei Disastro"
Una voce familiare la chiamò e, riconoscendo sia tono che soprannome, la cacciatrice si bloccò su posto voltandosi lentamente e lanciando uno sguardo diffidente a Phelipe, comodamente seduto ad un tavolo esterno con un boccale di birra di fronte a sè mentre guardava il bianco e verde panorama.
"Non avrei tempo adesso"
"Ti ruberò un solo minuto, siediti"
"Preferirei-"
"Siediti, ne potrebbe dipendere la tua vita"
"Mi stai minacciando?" domandò scioccata
"Ti sto salvando" ribatté prima di indicare la panca dall'altra parte del tavolo "siediti"
Alzando gli occhi al cielo, controvoglia, Natalie fece come le era stato detto, prendendo posto e osservandolo con fare annoiato.
"Che vuoi?"
"I Blangonga li ho segnalati io, li ho affrontati e ho qualche consiglio da darti"
"So già il necessa-"
"Alexander ti avrà insegnato la filosofia del Cacciatori di Pokke" la interruppe "osserva, analizza e studia il bersaglio prima di preparare un piano. Giusto?"
"Sì, il contrario di quello che facevo ad Astera"
"Ovvero?"
"Forza bruta"
"Come fa ad esserci ancora quel posto..." farfugliò con espressione dubbiosa
"Se devi criticarmi, vado"
"No, no, perdonami, ascoltami"
Di fronte alle inaspettate, anche se frettolose, scuse del ragazzo, Natalie rimase sia scioccata che sorpresa, incredula di aver sentito quella determinata parola che, per una volta, le fece osservare la conoscenza con fare pacato.
"Prego, ti ascolto" ricambiò la gentilezza
"Jumbo è parte del Distretto di Dondruma ma, dalle nostre parti, nonostante affrontiamo le vostre stesse minacce, abbiamo una filosofia un poco differente"
"Ovvero?"
"Aspettare" annunciò prendendo un sorso di birra "Aspetta, sii paziente, non aver fretta di creare quel piano d'attacco. Dedica tempo alle tue azioni e alle tue osservazioni. Capito?"
"Capito...e come mi aiuterebbe?"
"Esempio pratico. I due Blangonga hanno taglie differenti, quello più piccolo è debole ma dannatamente veloce, quello grande è molto più forte ma molto più lento. In caso riuscissi ad osservarli da vicino, quello grande ha la punta di un baffo tagliato. Non aver fretta di attaccarli, osserva le taglie di entrambi, osserva quanti Blango li seguono e quanti girano per la zona. Abbi pazienza dato che, magari, un semplice dettaglio può sia stravolgere che confermare la tua tattica"
"Va bene. Come mai questi consigli e questa gentilezza?" domandò diffidente
"Dato che, apparentemente, i Moofa volano, devo assicurarmi che tu raggiunga il grado G per sbatterti in faccio che la mia predizione era giusta" propose con ironia "inoltre Alexander è preoccupato che possa succederti qualcosa di male" annunciò prima di osservarla in malomodo "Non farti male questa volta. Non voglio doverti prestare soccorso di nuovo! Cioè, mi sono stancato e non è che osservare il tuo faccino per ore, per assicurarmi che tu non muoia, sia questo gran spettacolo. Dicevo io di dover stare attento a voi novizi-"
"Va bene così" to interruppe alzandosi "Grazie dei consigli. Buona giornata" lo salutò con emozioni miste allontanandosiLasciando il villaggio e camminando verso il Campobase delle Montagne Nevose, ogni tanto Natalie si lasciò ingannare cominciando discorsi e ponendo domande, accorgendosi poi che il Mentore, per quella determinata missione, non aveva il permesso di accompagnarla.
Sistemata la grande tenda gialla dove ripensò ad Helain per qualche istante ed avventuratasi verso la vetta della montagna, si giungeva infine a quel momento in cui una cacciatrice vestita in rosa, chinata dietro a delle alte colonne di ghiaccio, studiava la zona di fronte a sè.
Il basso sole della sera, ancora di una luminosità accecante, risplendeva sulla bianca pelliccia dei Blango e del Blangonga che, torreggiando tra i simili, annusava l'aria guardandosi attorno mentre quella stessa luce, agli occhi della cacciatrice, lo faceva sembrare sfocato e quasi immateriale, immerso nella neve che alzava ad ognuno dei suoi crudi e violenti passi.
Oltre alla stazza, gli arti anteriori sembravano possenti e capaci di affrontare di tutto, ricarichi di muscoli gonfi e ben sviluppati, mentre muscoli più longilinei ed elastici sembravano corre lungo le zampe posteriori, eccellenti per scatti improvvisi ed inaspettati.
La bianca pelliccia veniva interrotta solo dal muso con due singole note di colore, una azzurra su labbra, guance e zigomi, ed una rossa lungo il resto delle escrescenze ossee e delle gengive a vista. Bianchissimi dentini percorrevano le sue fauci, lasciando troneggiare due lunghi canini e due baffi bianchi ancor più lunghi ma immacolati.
Sempre pronta a scattare all'attacco, Natalie si tratteneva costringendosi ad aspettare, ricordando gli insegnamenti dei due veterani: studia un piano e sii paziente.
Dopo minuti che osservava la bestia girovagare, però, rimase sorpresa nel notare che, in maniera consistente, il Capobranco percorresse piccoli tragitti di una qualche decina di passi prima di fermarsi, guardarsi attorno e scavare nella neve di fronte a lui, come se fosse alla ricerca di qualcosa. Appena un Blango del suo gruppo, però, finì contro la zampa posteriore sinistra, la bestia si lanciò all'indietro con un rapidissimo salto prima di collassare sulla suddetta zampa.
"Il consiglio del Moofa-volante mi sta davvero tornando utile?" si domandò realizzando che, se non avesse aspettato, non avrebbe mai notato la cosa
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Monster Hunter - Cavalieri del Nord
FanfictionCosa significa esser cacciatori? Sfidata dagli elementi ma protetta dalla sua innocente inesperienza, incatenata dal rimorso ma sospinta dalla speranza, frenata dal dubbio ma solcando la sua determinazione, una semplice cacciatrice si imbarcherà in...