6) Che la luce della speranza brilli su di te

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Barcollando per il danno appena subito, il Plesioth si voltò di scatto in cerca della seconda cacciatrice che si trovava alle sue spalle; buttandosi a terra Natalie riuscì a schivare l'enorme coda che passò pochi centimetri sopra di lei, evitando di venire colpita per la seconda volta dallo stesso attacco che già una volta l'aveva messa in difficoltà.
Rialzandosi raggiunse la compagna e, aiutandola a tirare una serie di fendenti alla zampa della bestia, la fecero cappottare. Dimenandosi per qualche secondo, il Piscine rotolò di lato impedendo loro di avvicinarsi per attaccarlo e, rialzandosi subito, indietreggiò di qualche passo con fare guardingo.
Caricandolo senza ascoltare l'avvertenza della più esperta compagna, la giovane vide l'enorme Viverna caricarla di peso con una zampa, travolgendola con la sua immensa mole e colpendola con l'ampio fianco. Alzando la guardia e parando all'ultimo istante il colpo, venne lanciata indietro di diversi metri, scivolando sul terreno bagnato e rischiando di cadere mentre un lancinante dolore percorse la sua spalla destra, esattamente dove sentiva le bende toccare la sua pelle.
"Stai bene?" urlò la compagna
"Sì, tutto bene!" mentì
"Osserva i suoi movimenti! Non farti prendere alla sprovvista!"
Ascoltando il consiglio ma rimanendo sconvolta da ciò a cui assistette, osservò il Piscine saltare in avanti, buttandosi a terra e serpeggiando con frenetici movimenti nella sua direzione. Provando a spostarsi di lato, schivò il colpo all'ultimo momento con una capriola ma, tempo di rialzarsi, lo vide fare un passo verso di lei ed aprire le immense fauci provando ad azzannarla. Parando nuovamente il colpo con lo scudo ed incastrandolo tra le decine di affilate zanne, il Plesioth strinse con forza, cominciando a secernere una sostanza bianca, sollevandola e lanciandola di lato prima ancora che la ragazza potesse concepire la situazione.
Vittoriosa di fronte alla sua preda, la bestia aprì le ali palmate, alzando il busto e correndole incontro mentre faceva ondeggiare pinne e coda per tenersi in equilibrio. Lasciandosi cadere di peso, provò a schiacciarla ma, con un'ultimo sforzo, la giovane si lanciò di lato, scattando in piedi e conficcando la spada sul dorso della bestia prima che quest'ultima  potesse rialzarsi.
Dimenandosi a terra, la Viverna provò ad allontanare la cacciatrice ma questa, stringendo la propria arma, la tirò lungo le sue carni aprendo un ampio taglio tra le coriacee squame.
Ignara delle conseguenze delle sue azioni, la giovane venne travolta dagli eventi che, repentinamente, si svolsero di fronte ai suoi ingenui occhi. Ammirando la Viverna saltare sul posto mentre un denso fumo bianco condensava tra i piccoli denti, la vide piegare il collo raggiungendola con le rosse fauci. In quegli istanti Diana corse interponendosi tra loro due, lanciando un affondo contro il palato del Plesioth che, pochi attimi dopo, rimanendo immobile, cadde a terra percorso da qualche spasmo mentre fiotti di sangue di riversavano dalle ampie ferite.
"Abbiamo...l'abbiamo abbattuto?" domandò incredula "Che è successo?"
"Sì e...sei stata una frana. Ti stava per staccare la testa" commentò con fare un poco accusatorio "però puoi migliorare, basterà lavorarci. Adesso sfodera il tuo amato coltellino da scalco e prendi qualcosa" ordinò mentre lei stessa cominciava
"Grazie mille del tuo aiuto...e dei consigli...e della lezione...e per avermi salvata...e per-"
"Tranquilla" la interruppe "essere cacciatori significa anche saper ascoltare, imparare ed insegnare. Arriverà anche il tuo momento per dispensare consigli ma, per il momento, limitati ad ascoltare" consigliò sorridendole

Terminate quelle parole, però, un improvviso frastuono seguito da un profondo ululato attirò l'attenzione delle cacciatrici.
Lanciandosi uno sguardo preoccupato, recuperarono qualche scaglia e qualche pinna a turni, lasciando che l'altra controllasse la zona prima di mettere mano alle armi. Addentrandosi tra le Cime Nebbiose per investigare, presto si trovarono circondate da Insetti Tuono che, convergendo nella stessa direzione in piccoli sciami, furono un chiaro indizio sull'attuale situazione.
Seguendo sia gli insetti che il rumore di combattimento, cominciarono ad intravedere un azzurra luce tra le fronde. Pronte a sfoderare le loro armi, si avvicinarono lentamente nascondendosi dietro una roccia coperta di muschio.
"Sembra essere lo Zinogre di cui parlavamo" suppose la veterana facendo segno di ascoltare
"Io guardo"
"Non farti notare. Non voglio perdere tempo in battaglie che preferirei non combattere e non è nemmeno educato intromettersi nelle battute di caccia altrui" affermò con sguardo severo
"Starò attenta" la rassicurò sporgendosi "sì, uno Zinogre. Sta affrontando un cacciatore" informò sorpresa la compagna
"Chi è?" domandò impugnando l'arma e alzandosi lentamente, pronta a parare una possibile carica della Viverna Zannuta "Seiichi, interessante..." balbettò per poi incrociare le braccia e portarsi una mano al mento
Alzandosi al livello della compagna ma tenendo una mano sulla spada, Natalie osservò lo sguardo interessato della cacciatrice e come, in certi momenti, si mordesse le labbra che formavano un furbo sorrisetto. Mentre il cacciatore, con ampi e fluidi movimenti, sfoderava, attaccava, rinfoderava e schivava in un continuo ciclo, Diana cambiava impercettibilmente la posizione di gambe, braccia e spalle in risposta ai movimenti della bestia.
"Cosa stai...facendo?" domandò la giovane guardandola in malomodo
"Sto provando a prevedere i suoi movimenti" rise "questi sono solo riflessi spontanei" sminuì
"Avete stili di combattimento simili"
"Ovvio, è stato lui ad insegnarmi le arti della Spada Lunga"
"Davvero?" domandò sorpresa prendendo qualche secondo per valutare la situazione "A me servirebbe un tutore...credi potrebbe insegnare anche a me?"
Non ricevendo risposta, Natalie si voltò, vedendo la donna che la fulminò con uno sguardo freddo, sanguinario e ben più terrificante di quello di un Deviljho affamato.
"Approccialo e ti spezzo le braccia" minacciò
Indietreggiando di un passo, la ragazza, sentendosi sia in soggezione che terrorizzata, chiese scusa prima di voltarsi nuovamente ad osservare in silenzio lo scontro.
Con attacchi in grado di illuminare la zona e rimbombare tra i picchi, la bestia colpiva con zampe e coda, caricando l'uomo che prontamente schivava roteando sui piedi e lanciando fendenti, come se non stesse cacciando ma danzando.
Rispondendo agli attacchi dello Zinogre come se potesse prevederli, indietreggiando, avanzando e colpendo, apriva decine di tagli che venivano istantaneamente cauterizzate dall'arma infuocata. Prestando particolare attenzione agli Insetti Tuono che girovagavano per l'area e ancor più cauto verso le sfere elettriche che la bestia scaricava dal suo pelo, l'uomo mostrava totale coscienza delle sue debolezze; stando troppo vicino sarebbe stato colpito, troppo lontano e non avrebbe trovato vie di fuga.
In una frazione di secondo, infine, la sua lama s'illuminò di un'intensa luce rossa, lasciando brevi scie cremisi dove passava e, scaricando una rapidissima serie di fendenti, aprì profonde ferite sul busto della Viverna.
Terminando con la spada parallela al corpo e vicina all'elmo, mentre la bestia collassava ansimante a terra, il cacciatore lanciò un ultimo affondo, perforando il cranio dello Zinogre mentre una delle corna si spezzava.

Monster Hunter - Cavalieri del NordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora