Sentendo un brivido freddo correrle lungo il collo, Natalie si svegliò lanciando un sommesso squittio di panico che la portò a chiudere di colpo la finestra. Voltandosi nel letto per poi sedersi, scosse il capo prima di alzarsi a fatica e dirigersi di fronte allo specchio, spogliandosi lentamente con una smorfia di dolore in volto.
Rivelata la sua spalla destra notò come il piccolo arrossamento, in seguito alla battaglia col Bulldrome, ora risaltasse evidentemente sulla sua figura, lanciandole sporadiche fitte di dolore attraverso il corpo.
"Devi parare senza farti ulteriormente male o dimostrargli che sei davvero una zavorra" s'impose "passerà se riesci a resistere abbastanza" provò a convincersi
Coprendosi nuovamente e raggiungendo la vestaglia da notte, la indossò sopra il pigiama prima di avvolgersi una coperta sulle spalle a mo' di mantella.
Scendendo le scale lentamente si accostò al camino, osservando la piccola fiamma che lentamente si propagava per i ciocchi di legno prima di notare una piccola figura avvicinarsi a lei.
"Buongiorno Cotoletta" lo salutò nascondendo uno sguardo preoccupato
"Buongiorno cacciatrice" miagolò porgendole un vassoio
"Cosa...cosa mi proponi stamattina?"
"Crostata di Arrowana e tisana di Corna di Anteka" annunciò orgoglioso
Allungando la tremante mano, Natalie strinse la tazza di ceramica che le era stata offerta, portandola alle labbra e soffiando lentamente mentre il vapore si alzava.
Pronta ad assaggiare mentre il cuoco la osservava con occhi carichi di orgoglio e pieni di speranze per il proprio futuro da Chef, venne bloccata da Alexander che, entrando nella stanza, lanciò un'occhiata fulminando entrambi.
"Tu, Mafumofu, ora"
"Sì Maestro" squittì "che sta...succedendo?" domandò timidamente
"Dopo ti spiego" rispose prima di alzare la voce "Tu e la tua torta" urlò bloccando il Lynian che stava allontanandosi "cosa avevamo detto riguardo le Arrowane?"Mentre il padrone di casa ed il cuoco litigavano, Natalie arrivò fino alla porta di camera sua quando notò quella di Alexander accostata. Voltandosi in direzione delle scale e sentendo i due discutere ancora, ebbe un momento di esitazione ma, infine, si lasciò vincere dalla propria curiosità.
"Solo...una rapidissima occhiata?" propose tra sé e sé
Entrando nella stanza la ragazza notò l'impeccabile ordine che regnava sovrano; un ampio letto matrimoniale e due comodini accostati giacevano a fianco della finestra. Sulla sua destra notò alcuni manichini, di fianco ad una scrivania sulla quale, smontati, si trovavano pezzi d'armatura con svariati strumenti al loro fianco. Sulla sinistra invece due grandi armadi a ridosso della parete, uno aperto ed uno chiuso, ospitavano alcune armi ammassate malamente.
Avvicinandosi proprio a queste ultime, imbracciò una balestra dal colore grigio ed azzurro cobalto prima di riporla di lato, spostando poi un paio di doppie lame ed un arco non appena il suo sguardo venne attirato da una spada nascosta sul retro. Passando la mano lungo la nera ed ampia lama dalle forme semplici ed arrotondate, la giovane venne attraversata da una strana sensazione che la costrinse a ritrarre la mano. Osservando attentamente l'arma notò un oggetto appoggiato all'elsa e, prendendolo, l'analizzò per alcuni istanti. Rigirandosi quella che sembrava una tiara nera ornata di corazze e corna tra le mani, Natalie s'interruppe non appena sentì la porta cigolare alle sue spalle.
Osservandola, Alexander si schiarì la voce mentre si appoggiava alla parete, limitandosi a lanciarle un rapido sguardo accusatorio.
"Shirley mi ha mandato una lettera" annunciò "sembra che qualcuno abbia bisogno di artigli di Blango e corna di Anteka per fare dei coltelli. Ho accettato il contratto a nome tuo e presto partiremo in missione. Ringraziami per averti salvato dalla torta di Cotoletta..."
"Anteka, spiazzi di verde per trovarli e un colpo di scudo per stordirli?" disse mostrando d'aver studiato "Ma gli altri come sono fatti?"
"Immagina un piccolo Pelagus bianco estremamente aggressivo"
"Capito...per caso avete da leggere?"
Alzando un sopracciglio Alexander si voltò con sguardo sia sorpreso che interessato. Mentre lei immaginava di aver posto la domanda giusta al momento giusto, il mentore prese in mano la Gigantica dalla vicina scrivania, aprendola e togliendo dagli anelli di ferro un fascicolo riguardante Blango e Blangonga.
"È stata la domanda più giusta che potessi pormi" affermò porgendole l'oggetto "forse c'è una qualche speranza anche per te"
"C-Certo che ho delle speranze!" provò a ribattere nonostante la situazione
"La Dea della caccia veglia su di te, quindi, dimostramelo" propose prima di metterle una mano sulla spalla "per questa volta farò finta di niente, non permetterti mai più..." minacciò
Osservandolo mentre lasciava la stanza con lenti e colpevoli passi, Natalie notò il mentore incupirsi un poco e, stringendo un pugno, si fece un poco di coraggio, decidendo di fermarsi e alzare lo sguardo incrociando il suo.
"Non-Non l'ho fatto con cattive intenzioni" sentenziò attirando la sua attenzione "so di non conoscervi a fondo e di essermi intromessa nella vostra vita dal nulla...ma...ma proprio perché non so nulla di voi ho sperato di capire un poco di più" ammise "Vi giuro che non l'ho fatto con cattive intenzioni"
Mentre stringeva un pugno, quasi per contenere una qualche emozione, lo sguardo del ragazzo si fece serio e pacato, quasi trasmettendo una certa brutalità in quell'apparente e forzata compostezza.
"Tu sei la mia allieva. Io sono il tuo maestro di caccia" proferì con tono severo "Non m'importa delle tue intenzioni perché non siamo amici, non siamo due metà di una relazione e non siamo compagni di caccia" spiegò pacatamente con semplici ma taglienti parole "ti ho accettata come mia allieva non perché veda in te una futura eroina ma per ricambiare un favore verso Nekoth. Io non ti ho chiesto del passato dell'irruente ragazzina che ho di fronte, tu non permetterti di scavare nel mio"
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Monster Hunter - Cavalieri del Nord
FanfictionCosa significa esser cacciatori? Sfidata dagli elementi ma protetta dalla sua innocente inesperienza, incatenata dal rimorso ma sospinta dalla speranza, frenata dal dubbio ma solcando la sua determinazione, una semplice cacciatrice si imbarcherà in...