Buttando il corpo del compagno sul letto mentre il sangue si mischiava con le altrettanto rosse pelli di Khezu e le scaglie di Rathalos, Phelipe aprì senza troppa fatica la logora pettorina di Alexander.
Osservando con fare preoccupato i pezzi di metallo corroso che gli rimasero tra le mani, spostò il suo sguardo sui fini ma profondi tagli che percorrevano il busto e parte delle braccia del compagno, seguendo la chiara impronta delle zanne di Chameleos.
Entrando di scatto nella grande tenda Cleo lasciò cadere dei rotoli di bende, coi relativi gancetti, sul letto insieme ad ago e filo per suture prima di posare delicatamente delle fiale di pozioni a terra.
"Po-Polvere di vita" farfugliò la ragazza riprendendo a correre e cominciando ad elencare oggetti da prendere
Sull'entrata intanto, immobile con le mani strette sulla gialla tenda, con gola secca, occhi lucidi, guance bagnate e sentendo il proprio cuore fermarsi dalla preoccupazione, Natalie osservava inerme il corpo del mentore.
Entrando con brevi ed incerti passi, si bloccò non appena Phelipe si voltò di scatto, osservandola con sprezzo mentre il rumore della lieve pioggia bastava a colmare il silenzio. Indietreggiando lasciò il posto, tornando con sguardo basso verso il carro dove, con fare perso, si sedette in silenzio.
"Dovevo esserci io al suo posto" farfugliò con tono strozzato osservando la desolata landa di fronte a lei
Coprendosi la bocca mentre qualche singhiozzo faceva eco alle sue lacrime, lanciò un pugno contro le casse di fianco a lei, spostando un coperchio, graffiando il legno col bracciale di Rathian e facendo cadere gli oggetti che ci erano riposti sopra.
Sfiorando la sua mano con la catenella, un ciondolo con una nera scaglia cadde insieme al resto; tenute insieme da una catena dagli svariati colori cromati, una scaglia nera dall'opaca lucentezza simil-ossidiana ed una piastrina metallica dello stesso colore del laccio, con un tintinnio, si fermò sulle tavole di legno.
"La sua collana..." farfugliò prendendola e stringendola al petto per farsi forza, osservandola poi con fugaci sguardi "La Paura vinta dal coraggio di un sorriso..." lesse l'incisione sulla piastrina
Deglutendo di fronte alla paura di perdere qualcuno tanto importante per lei, prese un lungo respiro passandosi i polsi sugli occhi, asciugandosi le lacrime e osservando, con determinazione, il gioiello che mise al collo per darsi forza.
Scendendo dal carro una volta nascosto il gioiello sotto le rosee corazze di Rathian, la cacciatrice attraversò con silenziosi passi il Campobase, senza attirare l'attenzione dei compagni e senza voltarsi nella direzione della tenda, ma puntando una delle due uscite.
Con pugni stretti, respiro stranamente controllato, pelle bagnata dalla pioggia e col solo rumore dei suoi passi nelle pozzanghere, la giovane riprese la ricerca della vecchia minaccia, ora sua nemesi, con l'intenzione di portare a termine quel che, una volta, aveva fallito nel compiere.
Giunta in un'ampio spiazzo d'erba gialla, tanto alta da raggiungerle la vita, Natalie notò una serie di bagliori vibrare, apparendo e sparendo nell'aria mentre, sotto i suddetti, l'erba si piegava al passaggio di qualcosa. Chinandosi per nascondersi e prendendo un breve respiro, avendo visto di cosa fosse capace quella bestia, la cacciatrice si sentì pietrificata sul posto. Portandosi però una mano sulla pettorina e sentendo il pendente contro il suo seno, forte del significato che quella collana portava, ripensò sia al ragazzo che all'incisione che aveva appena letto sentendosi, d'un tratto, tranquilla, fredda e concentrata sul proprio obiettivo.
"Conosci il tuo nemico, sai come si muove, sai come pensa, sai come attacca e sai come attaccarlo" s'incoraggió, sorprendendosi di aver raggiunto quel livello che il ragazzo l'aveva sempre spronata a puntare "Fa' come farebbe Alexander...per Alexander"Vagando distrattamente per la desolata Palude, sentendo l'erba piegarsi al suo passaggio e percependo le singole gocce d'acqua scorrere lungo le sue ferite, oramai grossolanamente rimarginate, il Drago Anziano osservò la rosea figura spiccare tra gli spenti colori del luogo pianificando mentre, con calma, fingeva ignoranza che non gli si addiceva.
Abbassando il muso ed azzannando parte del suo vecchio operato, ora putrido e rancido, si rialzò abbastanza da veder la cacciatrice avvicinarsi con piccoli passi prima di trasformare la predatrice in preda mostrandole, con occhi maniacalmente felici, le sue altre prede.
Alzando di scatto il muso il Chameleos si voltò lanciando una deforme massa contro Natalie che, con una capriola, schivò l'oggetto che rotolò per qualche metro perdendo vecchio sangue annerito e qualche rancido lembo.
Rialzandosi, la giovane adocchiò quel che le era stato tirato riconoscendo, in vaghe forme putride e disgiunte, una sagoma umana coperta da quella che pareva una sbrindellata armatura metallica e un macerato scudo sul braccio, facendola inorridire. Mordendosi un labbro per tranquillizzarsi, scatto verso la bestia che la osservava con lo stesso sguardo di un bambino pronto a giocare, passandosi l'appiccicosa lingua camaleontica su quel che rimaneva del suo corno per poi, improvvisamente, lanciarla nella sua direzione come uno schiocco di frusta che colpì il terreno tagliando erba e alzando rocce.
Schivato il colpo con un saltello laterale, la giovane sfoderò il proprio stocco, conficcandolo nella zampa sinistra della bestia e proseguendo nella sua corsa, estraendo la lama, lanciando un secondo colpo sul ventre e terminando con uno sgualembro sulla coda. Appoggiandosi di schiena a quest'ultima, alzò la guardia vedendo l'elastica lingua colpire lo scudo e lanciando una fitta di dolore attraverso il suo braccio.
Seguendo i movimenti dell'animale mentre si girava e si voltava con intermittenti scatti sul posto, tirò altri colpi sull'ampia coda a ventaglio terminante in una corona di fronzoli, aprendo nuovi tagli e ampliandone di vecchi prima che, vedendolo ritrarsi, non prese un'ampia boccata d'aria, trattenendo il fiato e lanciandosi all'indietro.
Cadendo a terra e riaprendo gli occhi, la ragazza osservò il Drago riatterrare nella vasta nube di veleno da cui si era sottratta, rialzandosi ed aspettando la successiva mossa che, tempestivamente, arrivò.
Riaprendo e battendo le ali il Chameleos cominciò a spingere aria, allargando la nube che, diradandosi, copriva terreno anche nella sua direzione, costringendola a scappare ma, non appena lo vide abbassare il muso, la cacciatrice saltò di lato evitando la carica che, terminante in due colpi di lingua, tranciò il manto d'erba sopra di lei.
Vedendo il corpo della bestia e sfoderando il fioretto, Natalie si lanciò affondando la fine lama nel ventre lilla dell'animale, conficcandolo tra due costole mentre un'ampia fiammata scaturì dalle sue carni facendolo ritrarre.
Vedendolo cadere di lato contorcendosi a terra, la giovane corse verso la coda, colpendo e tagliando, aprendo ferite e ripercorrendo colpi ancora sanguinanti prima che, con un colpo d'ali ed una ventata che la fece cadere a terra, l'essere non scomparve.
Vedendo sporadici bagliori di fianco a lei, la giovane alzò lo scudo contro la sagoma che la stava caricando, impuntandosi, però, a metà corsa per ricomparire e lanciare due sfere d'acido nella sua direzione.
Schivati i due colpi mentre degli spruzzi raggiunsero comunque le rosee scaglie dell'armatura, la cacciatrice notò l'animale alzarsi sulle zampe posteriori.
"Attacchi a distanza" farfugliò ricordandosi quel che successe nella Giungla
Scattando nella sua direzione mentre liquide sfere di veleno correvano sopra di lei, Natalie aspettò che l'animale cominciasse a spruzzare veleno e nebbia per la zona, lanciandosi poi contro la coda con un ampio fendente e, infine, affondando.
Attraversando la coda da sopra a sotto, la lama cominciò a tracciare e cauterizzare carni e pelle mentre veniva tirata da lato a lato, attraversando le fini ossa e le placche di cartilagine già tagliate o indebolite mentre il Chameleos, in uno scatto di lancinante dolore, non si lanciò in avanti.
Sentendo il sangue del Drago Anziano schizzarle sul viso mentre impregnava lo stocco e le sue mani, la cacciatrice osservò la scena come a rallentatore, concependo quel che fosse successo mentre la punta della coda cadeva a terra, esattamente come lei, spinta dallo spostamento d'aria.Battendo la schiena contro terriccio e ciottoli ascoltò gli straziati versi simili ad esalazione di dolore miste a languidi gargarismi gutturali, sentendo il dolore del Drago ripagarla del dolore che lei, fino a quel momento, aveva provato.
"Questo è per aver rovinato la mia prima caccia con Cleo" farfugliò rialzandosi "per aver fatto del male ai miei compagni e al mio mentore, per aver giocato coi cadaveri di compagni che non conoscerò mai e per il dolore che ho provato non appena mi hai strappato Alexander" si schiarì la voce stringendo un pugno e brandendo la sua arma, osservandolo negli occhi "Non mi fai più paura. I miei giorni passati a temere il tuo silenzio e il tuo sguardo sono finiti!"
Lanciandosi alla carica Natalie si lasciò scivolare a terra, slittando su erba e fango per raggiungere la bestia che, abbassando il muso, stava per tirare ampie frustare ai suoi lati. Rialzandosi mentre sentiva gli schiocchi di frusta, la cacciatrice affondò il fioretto sopra la tozza zampa prima di correre lungo il fianco e tirare la lama che, in contemporanea, stava tagliando e cauterizzando con ampie fiammate.
Sfilandola dalle carni con una piroetta e lanciando un colpo laterale, la giovane si spostò seguendo con fluidità il movimento del Drago che, saltando, la provò a caricare prima di vederla slittare di fianco a sé.
Frenandosi e battendo la coda, il Chameleos seguì l'avversaria con lo sguardo prima di voltarsi e lanciarle una sfera di veleno, saltando sulle zampe prima di indietreggiare e scomparire in un bagliore di lampi.
Schivato il colpo e non vedendo più la bestia, Natalie alzò lo scudo pronta ad incassare il colpo a sorpresa, notando però un languido insieme di colori e immagini distorte.
"Che altri trucchi...no...è per questo che voleva tagliare la coda e rompergli il corno!"
Realizzando il piano del mentore, la ragazza scattò contro l'animale, potendo discernere con maggior attenzione i lineamenti della fallimentare mimetizzazione ad ogni passo che compiva, raggiungendolo e parandosi lungo il suo percorso.
Sfoderando l'arma lanciò un tondo al muso della bestia che ricomparve da un insieme di lampi, saltando all'indietro ma ricevendo un colpo di scudo sui resti del corno non appena atterrò, cadendo a terra divincolandosi.
Alzando l'arma, la giovane incrociò lo sguardo di quel singolo occhio il cui ricordo l'aveva tormentata per ogni momento di silenzio e che, ora di fronte a lei, la stava osservando con la classica morbosa espressione.
Tirando un calcio alla mandibola del Chameleos prima di appoggiare il piede sul piatto muso, la cacciatrice affondò il fioretto in quel maledetto occhio sentendo la bestia lanciare un'altro verso di dilaniante dolore, mollando l'arma ed allontanandosi di qualche passo prima di prendere la ricorsa e, con un calcio sull'elsa, affondare ancor di più la lama che sentì spaccare ossa con cristallina chiarezza.
Mormorando qualche ultimo gracchiante verso gutturale, Natalie ammirò lo sguardo del Drago Anziano spegnersi come prova di sé stessa come cacciatrice, come allieva e come donna.
Abbracciando l'opera di quella freddezza che aveva imparato a mantenere in battaglia e grazie alla quale troneggiava sulla sua più recente nemesi, Natalie si guardò attorno con fare orgoglioso in quella desolata landa che, in un certo qual modo, lei stessa aveva salvato da uno degli esseri più pericolosi che quel continente poteva lanciarle contro.
"Adesso" farfugliò mentre prendeva fiato e spostava lo sguardo sullo smembrato cadavere del cacciatore "qualcosa per ricordarvi..." propose tra sé e sé avvicinandosiGiungendo barcollante fino al Campobase dopo lunghi minuti, Natalie sentì gli altri due compagni ancora nella tenda mentre, con tono più tranquillo, continuavano a medicare il caposquadra, dandole speranza di rivederlo ancora una volta per poterle dare stupide ed immotivate schicchere in fronte.
"Phelipe" lo chiamò con tono stanco
"Finalmente parli! Finito di piangerti addosso?" la rimproverò uscendo dalla tenda
"No, per niente"
Senza dire altro, la cacciatrice lasciò cadere dalla sua spalla un pezzo della piatta coda terminante in un'elaborata spirale, spingendola nella direzione del veterano prima di slacciarsi lo scudo che, con un tonfo e quattro spade corrose dell'acido, raggiunse la coda di Chameleos.
"Dove cazzo sei andata?" domandò con fare scioccato ed incredulo "Che cazzo hai fatto?"
"Quel che avrebbe fatto lui..." rispose voltandosi verso il carro e, con fare stanco, barcollare fino ad appoggiarsi alle assi di legno "...quel che avrei dovuto nella Giungla per non far accadere nulla di questo" farfugliò infine
Sdraiatasi dove ancora giacevano gli oggetti che aveva fatto cadere e sentendosi protetta dagli sguardi dei compagni, Natalie strinse i denti prendendo un fazzoletto di stoffa, coprendosi gli occhi mentre, sottovoce, qualche singhiozzo si face largo tra la forza che l'aveva sorretta fino a quel momento. Stringendo il ciondolo che teneva al petto e farfugliando qualche scusa, concesse alla colpa e alla debolezza di avere il meglio su di lei: ora che poteva, ora che nessuno la vedeva, ora che nessuno l'avrebbe giudicata, ora che avrebbe sol dovuto aspettare il risveglio di Alexander come lui, in passato, aveva fatto per lei.
STAI LEGGENDO
Monster Hunter - Cavalieri del Nord
FanfictionCosa significa esser cacciatori? Sfidata dagli elementi ma protetta dalla sua innocente inesperienza, incatenata dal rimorso ma sospinta dalla speranza, frenata dal dubbio ma solcando la sua determinazione, una semplice cacciatrice si imbarcherà in...