Seguendo le indicazioni che Nekoth aveva maldestramente scribacchiato sulla stessa lettera che la accompagnava fin da Val Habar, Natalie raggiunse un'abitazione nella parte alta del villaggio, fermandosi di fronte alla porta sulla quale, con mani tremanti dal freddo e battendo i denti, bussò frettolosamente un paio di volte.
Aprendola, l'abitante vide una dolce figura dai violacei capelli e dai verdi occhi illuminata esclusivamente dalla luce di una torcia che riusciva a mala pena a scaldarla. Notandola tremare visibilmente, si spostò di lato e, con una mano, le fece segno di entrare. Subito, scorgendo il fuoco di un piccolo camino, la giovane spense la torcia e corse dentro la casa in legno e pietra, fermandosi davanti al focolare e tirando un sospiro di sollievo.
"Dimmi due cose" cominciò lui senza aspettare "dimmi come hai trovato casa mia e come è andata con Nekoth"
"Come lo sa-" cominciò a domandare prima di voltarsi e stupirsi "A-Alexander?" esclamò sorpresa
"Sì, non mi avevi riconosciuto? Sei entrata in casa di uno sconosciuto con tutta questa leggerezza?"
"Siete stato voi a lasciar entrare una sconosciuta in casa vostra" ribatté prima di addolcire lo sguardo "ma in un certo senso sono contenta di questa scoperta" ridacchiò
"Spiegati" ordinò con sguardo sottile
"Ecco...vi ricordate come mai sono stata convocata?"
"Stai per dirmi che Nekoth ti ha affidata a me?" domandò preoccupato
"Magari?" domandò retorica prima di rivelare un sorrisetto imbarazzato
Prendendo un lungo respiro e portandosi una mano alla fronte, il ragazzo tirò un sonoro pugno alla parete facendola spaventare ed indietreggiare con un saltello. Farfugliando sottovoce dei poco piacevoli commenti sull'abuso di potere e sulle decine di problemi che la Lynian le aveva già causato in passato, si passò una mano lungo il volto prima di tranquillizzarsi. Spostando il suo sguardo sull'ospite che, al momento, lo osservava con fare colpevole ma con una scintilla di speranza negli occhi, si passò una mano tra i bianchi capelli prima di cercare una rapida soluzione.
"Giunta fin da Astera, vero?"
"Vero"
"Dove sei stata fino ad ora?"
"Dopo un lungo viaggio per mare sono stata a Moga, poi a Yukumo, Val Habar, Harth e infine qui"
"Non hai trovato nessuno disposto a farti da maestro?"
"Già altre persone hanno rifiutato la mia proposta..." ammise abbassando lo sguardo
"Addestrare qualcuno non è cosa facile, posso immaginare cosa stessero pensando"
"Nekoth però è stata la prima a darmi una buona notizia e-e io ci tengo davvero!" continuò "Credetemi, sono disposta ad impegnarmi giorno e notte destreggiandomi tra allenamenti, missioni e anche un lavoro per coprire qualsiasi spesa! Davvero!"
"Calma" la fermò portando in avanti le mani "stai tranquilla. Perché tutta questa enfasi? Perché non dovrei crederti?"
"Da quando sono arrivata siete il primo cacciatore di Grado G che ho incontrato" ammise "non voglio farmi scappare l'occasione di convincervi ma...ma non voglio costringervi o farvi da zavorra quindi...quindi sentitevi libero di declinare" spiegò ridacchiando
Ascoltando la dolce risata che nascondeva una nota di tristezza, osservando il finto sorrisetto e gli occhi che, rassegnati e persa la scintilla di convinzione, vagavano per la stanza nella penombra del fuoco, un poco smosso, il ragazzo si appoggiò alla parete con una spalla.
"Cosa faresti se ti dicessi di no?"
"Vi chiederei di darmi una nuova meta perché non saprei dove andare" rispose onestamente riprendendo in mano la torcia e avvicinandosi alla porta "sono disposta anche a visitare ogni villaggio del Continente se necessario"
"Nel caso ti consiglierei di arrivare fino a Bherna in aeronave e di chiedere alla Wyccademia, hanno sempre bisogno di reclute a basso costo..."
"Bherna, capito. Grazie..." sospirò
Prendendole il braccio prima che questa potesse abbassare la maniglia, Alexander le raccolse qualche ciocca di capelli con la mano, passandoli nel suo palmo e guardandoli con attenti occhi. Sospirando e osservandola con fare rassegnato, quasi seccato, le mise una mano sulla spalla facendole segno di voltarsi man mano che osservava la sua armatura di Rathian rosa e la sua corporatura.
"Maledetta quella Lynian e i suoi guantini di Gammoth. Mi sarei dovuto aspettare qualcosa del genere..." sospirò prima di allontanarsi di un passo e incrociare le braccia "Domattina andremo a comprare della tinta per capelli, vestiti per tenerti caldo, un set di materie prime, libri basici e ordineremo una Gigantica. Nel pomeriggio, ti farò abbattere qualche Giaprey per comprendere il tuo livello"
"Scusate?" domandò sentendo il suo cuore battere all'impazzata dalla tensione
"Seguimi, forza" ordinò
Ignorandola e facendo strada, Alexander condusse la sua ospite verso il primo piano salendo degli scalini in legno e, sbucati lungo un corridoio, aprì una porta sulla destra estraendo la chiave dalla serratura. Entrato nella stanza aprì di poco la persiana in legno della finestra, facendo entrare una fievole ventata d'aria fresca prima di tornare in corridoio.
"Prendi e non perderla" disse poggiandole una chiave in mano
Entrando, la ragazza osservò la stanza con fare spaesato. Passò una mano lungo la scrivania e lungo le ante del grande armadio, tastando poi il letto e sentendo le dita affondare nel morbido materasso e nelle gonfie coperte.
"Non...non sto capendo se davvero..." balbettò
"Se davvero...?" la esortò a concludere
"Mi state veramente accettando come allieva? Senza conoscermi e senza alcun preavviso?"
"Da ora, per te, io sarò io tuo maestro, mentore o qualunque titolo tu preferisca. Ti ospiterò così non avrai scuse come il lavoro, le pulizie, la cucina o la neve alta per non studiare. Mi aspetto tutto l'impegno e la dedizione di cui mi hai accennato" affermò con sguardo severo "che lo stia facendo per te o per Nekoth, ricorda che il tempo che spenderò ad addestrarti sarà speso per sempre, quindi, non farmene pentire" avvertì
"Non-Non vi deluderò!" rispose sentendosi schiacciata da una improvvisa responsabilità
"Se hai qualcosa da chiedere, camera mia è la porta qui di fronte. Fa' come se fossi a casa tua" invitò prima di raggiungere la maniglia, fare un passo indietro e chiudere la porta alle sue spalle
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Monster Hunter - Cavalieri del Nord
FanfictionCosa significa esser cacciatori? Sfidata dagli elementi ma protetta dalla sua innocente inesperienza, incatenata dal rimorso ma sospinta dalla speranza, frenata dal dubbio ma solcando la sua determinazione, una semplice cacciatrice si imbarcherà in...