Voltandosi nel letto, Alexander sentì una presenza di fianco a sè, riconoscendo una figura femminile a cui passò lentamente una mano lungo la schiena, prendendo un breve sospiro e sentendo una certa familiarità nella scena.
"Lorelay fatti una vita" predicò abbracciandola
Permettendosi un sommesso squittio di panico, imbarazzo e incertezza non appena si svegliò, Natalie provò a balbettare qualche scusa, arrossendo un poco di più ad ogni parola che non riusciva a pronunciare.
"Che hai stamattina Lor-" si lamentò alzandosi col busto e mettendo a fuoco l'immagine della ragazza "Daymio Porpora? Che ci fai nel mio letto?"
"Idiota!" urlò voltandosi di scatto, tirandogli un pugno sulla spalla e preparando il successivo
"Ferma, ferma, ferma!" la bloccò portando le mani in avanti "Pensavo fossi un'altra persona, tranquilla"
"L'ho notato!" ribatté prima di osservarlo con fare imbarazzato e stringersi nelle spalle
"Quindi...che facciamo?" chiese discostando lo sguardo
"Torna pure a dormire" ordinò alzandosi e passandole una mano tra i capelli già scompigliati "hai lavorato sodo, hai diritto ad un giorno o due di riposo"
"Ne siete sicuro?" chiese sorpresa "Non...non sarebbe nel vostro interesse accelerare?"
"Come mai?"
"Prima finite di addestrarmi, prima siete libero dal vostro obbligo con Nekoth" spiegò con ovvietà "Se volete posso..."
"Se proprio ci tieni, sistemati per partire e scendi a far colazione" propose sgranchendosi le braccia e rivolgendole un sorriso
Tornando in camera sua, stranita dal distaccamento con cui Alexander aveva affrontato l'argomento di cui avevano discusso in passato, oltretutto con toni assai diversi, Natalie si soffermò mentre stringeva la pelliccia della propria tenuta Mafumofu. Ripensando alla fiducia che il giorno precedente le aveva dimostrato, ripensando alla tranquillità con cui le aveva parlato la sera prima e all'attenzione con cui l'aveva ascoltata raccontare, si preparò assicurandosi lo scudo al braccio, la spada alla vita e riempendo le bisacce con qualche oggetto che, ad una prima impressione, le sarebbe potuto tornare utile.
Entrando però dalla porta, il mentore si diresse verso la scrivania dove, con delicatezza, appoggiò alcune fiale ricolme di liquidi dagli svariati colori.
"Perché avete fatto irruzione in camera mia?" domandò intrigata
"Porta anche queste con te" consigliò
"Non avete pensato che potessi esser nuda mentre mi cambiavo?" domandò con imbarazzo "Anche se per vedermi nuda vi basterebbe aspettare che mi faccia nuovamente male" valutò con una sconfortata ma realistica risatina
"Natalie" sospirò con fare deluso "Una volta ti ho vista in intimo perché, per scrivere sul tuo diario, hai deciso di non vestirti. La volta dopo ti ho bendata completamente il busto. Quella dopo ancora, insieme a Nekoth, ti abbiamo trattata contro gli effetti di acidi e veleni. Questa notte abbiamo letteralmente dormito insieme" elencò notando un vago rossore farsi largo sulle guance di lei "Non è che debba impegnarmi così tanto per far avverare le tue preoccupazioni. Fammi un favore però, non farti male" chiese con una certa dolcezza prima di scompigliarle i capelli
"Sarà fatto" rispose regalandogli un imbarazzato ma intenerito sorrisoScendendo in cucina minuti dopo e passando di fianco al focolare appena accesso dopo essersi preparata, la ragazza raggiunse il mentore che, con calma, era intento a chiudere dei piccoli pacchetti mentre cucinava.
Sedendosi a tavola e impugnando la forchetta, osservò il ragazzo cercando poi, preoccupata, il venefico intruglio che l'improvvisato cuoco Lynian le avrebbe spacciato col nome di Colazione.
"Dove...dove si trova Cotoletta?" indagò spaventata
"È alla fattoria, sta pescando" rispose prima di bloccarsi "Sta pescando da tre giorni ad esser sinceri" aggiunse preoccupato "Stamattina torta" annunciò infine
"Torta?"
"Torta"
"Come...come a casa?"
"Perdonami?"
"Quando ero ancora a casa, mamma ci faceva sedere tutti a tavola mentre tagliava la torta che aveva sfornato la sera prima" raccontò con tono sommesso, quasi nostalgico, senza preavviso "ho sempre avuto una passione per la crostata fatta con la sua marmellata ai frutti di bosco. La torta preferita di papà, che non abbiamo mai capito cosa fosse, era un abominio strano che si impastava in bocca e impiegavi anni a masticarlo...la odiavamo" rise con una pesante nota di nostalgia nella voce
"Hai sorelle o fratelli?"
"Una sorella, Lilyan"
"Lynian?" domandò stranito
"Lilyan" corresse ridendo "È poco più grande di me, era mia complice in tutto ed era l'unica a sapere che avessi scelto la strada della caccia. Mi ha sempre supportata in ogni modo, economicamente, emotivamente, stando alzata la notte ad aspettarmi, controllandomi la mattina ed aiutandomi a nascondere la cosa a mamma e papà. Le ho scritto un sacco di lettere ma non ho mai avuto il coraggio di spedirgliele. Spesso mi aiutava anche a sistemarmi i capelli ma, venuta qui, ho dovuto imparare a sistemarmeli da sola" rise melanconicamente guardando il braccialetto che le aveva affidato
"Anche lei vuole intraprendere la tua stessa strada?"
"No, lei era quella saggia e riflessiva delle due...e vorrebbe passare la propria vita a studiare e ricercare" annunciò con una nota di monotonia nella voce
"I ricercatori sono l'unico motivo per cui noi cacciatori possiamo cacciare" rise "I tuoi genitori?"
"Papà si chiama Walter, mamma si chiama Christine o moglie-di-papà quando è arrabbiata e non vogliamo subire la sua ira" rise "Mamma fa paura quando si arrabbia. Papà si arrabbia di rado, solo in occasioni...particolari"
"Per esempio?"
"Quando abbiamo litigato prima...prima che scappassi di casa" ammise
"Pensi spesso a loro?"
"Tutti i giorni" rivelò asciugandosi una lacrima
"Sta tranquilla, è normale sentire la mancanza di persone importanti" la rassicurò posandole un piatto di fronte
Sedendosi di fianco a lei, Alexander guardò la ragazza mangiare con gusto la semplice colazione che le aveva preparato, lasciandosi scappare un sorrisetto soddisfatto. Sorpreso da come l'allieva, nuovamente, fosse riuscita a riportargli alla memoria vecchi ricordi e vecchi legami, scosse il capo non capendo quanto la cosa potesse, effettivamente, star guarendo o ampliando le sue ferite, optando per andar a prepararsi mentre provava a capire se, con quelle parole, avesse provato a rassicurare l'allieva o sé stesso...
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Monster Hunter - Cavalieri del Nord
FanfictionCosa significa esser cacciatori? Sfidata dagli elementi ma protetta dalla sua innocente inesperienza, incatenata dal rimorso ma sospinta dalla speranza, frenata dal dubbio ma solcando la sua determinazione, una semplice cacciatrice si imbarcherà in...