3) Verde minaccia marina

70 9 14
                                    

Aprendo lentamente la finestra, Natalie prese un profondo respiro, assaporando la salsedine e la fredda aria di quella scura notte senza luna. Subito agguantò due bisacce che riempì con alcune riviste, delle razioni, un paio di vestiti e qualche altro effetto personale attentamente scelto nelle ore precedenti tra cui il suo diario. Indossando l'armatura senza far rumore, osservò la propria Spada Lunga ma, considerandola troppo ingombrante e troppo poco versatile per una fuga, optò per lo Stocco Principessa, un robusto fioretto con annesso scudo in materiali di Rathian. Dopo essersi assicurata lo scudo al braccio, la spada alla vita e le borse ai fianchi, caricò il rampino permettendosi che quel singolo rumore metallico risuonasse per meno di un secondo.
Pronta a partire, strinse con mani tremanti una matita e, strappando una pagina dal suo diario, scrisse lentamente un'ultima dolorosa lettera per la sua famiglia. Dalle sue parole trasparivano rimpianti e ringraziamenti, accuse e suppliche di perdono, parole d'odio e parole d'amore che solo una figlia avrebbe potuto scrivere, impregnate della sua coscienza e dei più puri sentimenti che, solo in un momento del genere, trovavano lo spazio per rivelarsi.
Assicurandosi alla cornice della finestra, guardò lo scuro cielo senza luna prima di prepararsi a scendere. Bloccandosi titubante, mentre un nodo in gola la soffocava, valutò un'ultima volta le sue azioni, cosciente che una volta compiute non avrebbe potuto far ritorno e che quell'azzardato piano avrebbe potuto fallire ancor prima di iniziare.
In quel momento, facendola sobbalzare e voltare di scatto, la porta si aprì con un lieve cigolio.
Le due ragazze, in silenzio, si guardarono negli occhi per lunghi secondi che parvero infiniti, indecise su chi dovesse parlare per prima, sul cosa dire e sul come comportarsi.
Mentre una lacrima cominciò a scorrere sulla sua guancia, Lylian si avvicinò a piccoli ed indecisi passi, raggiungendo la sorella e stringendole la mano coperta dal freddo bracciale.
"Nany?" domandò sottovoce
"Lyli..." ripose sapendo che aveva già compreso tutto
"È così che deve andare?" le chiese
"Sì...ti chiedo solo di non dire niente a mamma e papà, non subito" rispose con un certo distacco
"Va bene..."
"Ti prego Lyli-" supplicò prima di bloccarsi, totalmente stupita "cosa?"
"Va bene" ripeté togliendosi un braccialetto e allacciandolo attorno al polso della sorella "un giorno, quando tornerai, lo allaccerai al mio polso come io l'ho allacciato a te. Fino ad allora ti aspetterò"
Concedendole un ultimo abbraccio, Natalie assicurò il rampino alla finestra, calandosi lentamente sotto lo sguardo della sorella mentre sentiva, ogni tanto, qualche lacrima cadere dall'alto e scorrere lungo le scaglie di Rathian o lungo le guance, mischiandosi con le sue.

Toccata terra ritrasse il rampino, assaporando la libertà che non riusciva ad addolcire il momento ma, al contrario, inaspriva il distacco mentre sentiva la sorella piangere sottovoce, attenta a non svegliare i loro genitori.
Muovendo il primo passo che le parve il più pesante della sua vita, cominciò a correre sfruttando le sue poche capacità per far il meno rumore possibile, evitando di farsi notare dalla ronda notturna, dalle vedette e dagli operai che ancora stavano sistemando le merci giunte in giornata, raggiungendo infine il porto.
Notando sul ponte di un grande mercantile un Viveriano con grossi pantaloni blu ed una tunica verde, sgattaiolò fino alla rampa di carico dove alcuni Lynian la guardarono con interesse mentre saliva a piccoli e indecisi passi.
"B-Buonasera" balbettò
"Buonasera signorina" cominciò l'uomo facendole l'occhiolino e puntandole un dito "per il giusto prezzo questo umile mercante, anche di notte come di giorno, può mostrarvi merci che mai avete immaginato, direttamente dal Vecchio Mondo portando magnifici oggetti tra cui, spero vivamente, troviate qualcosa di vostro interesse" annunciò terminando con un breve inchino
Accertatasi sulla veridicità delle storie che sua madre le raccontava da anni e riconoscendo l'ossessivo interesse dei mercanti Viveriani per gli affari, Natalie aprì una bisaccia porgendogli un umile sacchetto di Zenny.
"Duemila bastano per portarmi fino al Vecchio Mondo?"
"Per quanto vorrei accettare, debbo informarvi che ci sono anche trasporti più adeguati alla vostra richiesta"
"Devo partire il prima possibile, non posso aspettare nemmeno fino a domani" affermò
"Se è così urgente allora non posso negarvelo" commentò prendendo il sacchetto e chiamando un Melynx "assicurati di contare e aggiungere questi Zenny agli introiti del giorno a venire. Non scordarti di segnare nel manifesto di carico che abbiamo con noi una cacciatri-"
"No!" li interruppe "nessuno deve saperlo...per favore" supplicò congiungendo le mani che, visibilmente, cominciarono a tremare
"In tal caso..." continuò diffidente riappoggiando il sacchetto di monete "posso chiedere il motivo della vostra improvvisa e urgentissima partenza?" domandò sospettoso
"Io...devo raggiungere il mio amato che è partito giorni fa' ma ero malata e-" provò a dire prima di venir interrotta
"No...non va bene" sospirò ridendo "gli occhi di questo mercante hanno visto molti volti, hanno aiutato molte persone in difficoltà e hanno imparato a riconoscere sia elaborate frodi che ovvie bugie qualora si presentassero. Lasciatemi ripetere, posso chiedere il motivo della vostra improvvisa e urgentissima partenza?"
Indietreggiando di un passo e abbassando lo sguardo che correva per il ponte in cerca di indizi per inventare una nuova e più credibile scusa, Natalie balbettò qualche parola prima di fissare l'uomo negli occhi. Occhi carichi di esperienza ma anche di una certa dolcezza della quale decise di fidarsi.
"Sto scappando di casa, sto inseguendo un sogno..." ammise
"Non si può fare" sospirò con freddezza lanciandole il sacchetto
"Per favore" balbettò prendendo l'oggetto "per favore, è la mia ultima possibilità" supplicò
"No, un bravo mercante non aiuta fuggitivi di nessun genere rischiando problemi con la legge o con la Gilda. Ora scenderai dalla mia nave e scorderemo di esserci visti" ribatté incrociando le braccia "tuttavia...se per caso qualcuno si nascondesse a mia insaputa nella stiva, vicino alle pellicce di Banboro per star comodo la notte, penso che non potrei far nulla a riguardo" spiegò con marcata ironia "soprattutto, se ricomparisse domattina durante la grande traversata, non tornerei di certo indietro perdendo giorni di guadagno. Suppongo però che nessuno lo farebbe, sbaglio?" domandò retorico mentre si voltava a leggere un foglio
"Natalie! Mi chiamo Natalie! Sarò per sempre in debito! Grazie!"

Monster Hunter - Cavalieri del NordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora