Svegliandosi e sgranchendosi le braccia, Natalie aprì gli occhi vedendo come prima cosa le tavole di legno che formavano parte del carro. Voltandosi si sdraiò supina, spostando il suo sguardo verso il telo che, correndo lungo alcune guide in legno, faceva sia da pareti che da tetto al vagone.
Strofinandosi i verdi occhi passò una mano sulla coperta di pelliccia che aveva usato per dormire e la tirò fino al suo collo, coprendosi ulteriormente.
"Dove sono?" si domandò sottovoce
Rispondendosi da sola, notò il simbolo di Pokke stampato sulla tela e ricordò il giorno precedente in cui, dopo aver conosciuto Alexander, avevano lasciato l'area vulcanica ed avevano raggiunto il carro che li avrebbe portati tra le montagne.
Il viaggio era cominciato e proseguito tranquillamente, mentre un Lynian dal pelo tigrato conduceva l'Aptonoth con due redini e il calore andava scemando man mano che si allontanavano dalla catena vulcanica. Il nuovo compagno di viaggio, rimanendo in silenzio, aveva dapprima analizzato le scaglie del Teostra valutandone la qualità per poi mettersi a fare altro verso sera quando, crollando sotto la stanchezza del continuo viaggiare e di quella giornata in particolare, Natalie s'addormentò non appena chiuse gli occhi.
Alzando il braccio sinistro e guardando i due braccialetti, la giovane aspettò di mettere a fuoco prima alzare il busto e sedersi. Controllando di esser sola, srotolò le bende che le coprivano la spalla avvolgendosi attorno ai suoi seni e, vedendo il rossore diminuito, accennò un sorrisetto prima di passarci una mano e sentire un leggero dolore. Sospirando e sfoggiando un rincuorato sorriso, tirò nuovamente il bendaggio prima di urtare per errore il telo sul retro, spostandolo di poco e venendo percorsa da un brivido freddo che la costrinse ad accovacciarsi sotto le coperte.
"Sono andata a dormire con due pelli? Perché fa così freddo? Non eravamo appena usciti dalla catena vulcanica?" si domandò
Alzandosi, prese una delle suddette pellicce con cui si coprì le spalle prima di recarsi di fronte al carro, spostando solo una piccola parte del telo da cui sentì provenire una gelida brezza.
"Cacciatrice, buongiorno" miagolò il carrettiere "Cotoletta al vostro servizio"
"Buongiorno a te...Cotoletta, come mai fa così freddo?" domandò guardandolo male
"Ci stiamo addentrando nelle catene montuose e questo è solo un assaggio della fresca brezza di tutti i giorni" spiegò nel suo colorito dialetto "prego cacciatrice, copritevi e ammirate" propose prima di avvicinare la zampina alla bocca e bisbigliare sottovoce "Cotoletta è un soprannome" aggiunse
Sospirando e rassicurata dalla notizia, Natalie indossò nuovamente la sua armatura aggiungendo le pellicce come mantella per scaldarsi. Lì di fianco, coperta da un telo, notò l'armatura che Alexander indossava il giorno prima. Spostando di poco il panno ammirò per qualche istante le nere piastre tra le quali risplendeva una luce rossa, accendendosi e spegnendosi lentamente, quasi fosse il tranquillo battito di un cuore. Avvicinandosi a uno dei bracciali sentì le corazze scaldarle il palmo della mano ma, prima di toccarlo, si bloccò valutando se fosse corretto procedere senza il permesso del cacciatore di cui sapeva solo il nome.
Uscendo e sedendosi di fianco al Lynian, rimase sbalordita dalle altissime montagne che vide, in lontananza, alzarsi verso il cielo. Troneggiando sulle pianure circostanti rendendole quasi insignificanti, centinaia di monti svettavano gloriosamente con vette innevate e capaci di superare le nuvole con facilità.
Attorno a lei, le praterie presentavano già erbe più basse e nascoste dai freddi venti che scendevano a valle, alti pini si raggruppavano in macchie di vegetazione, piccoli branchi di Kelbi dalle lunghe pellicce brucavano tranquillamente e, sporadicamente mischiati agli Aptonoth, decine di Popo erano intenti a masticare erbe e muschi.
Concedendosi un sospiro nostalgico, la giovane rimase immobile ad osservare il peculiare spettacolo, domandandosi come, nel Nuovo Mondo, sarebbe stato intraprendere il viaggio verso Seliana che, in principio, era stata la causa di tutto ciò.
"Quanto ho dormito?" domandò al carrettiere dopo poco
"Parecchio. Alexander ha ordinato di lasciarvi dormire prima di andare a cacciare un Kelbi per il pranzo" miagolò "tra poco ci fermeremo a sistemare un campo per cucinare"
"Perfetto, chiamami qualora ti servisse un aiuto"
Emozionata ed un poco affamata, la giovane si sedette dove aveva dormito, coprendosi le gambe con le due coperte di pelliccia prima di raggiungere il suo diario ed aprirlo. Impugnando una matita cominciò a scrivere di come le sue condizioni stessero migliorando, d'esser stata convocata da un Cavaliere della Gilda in persona e di come sperava che quest'ultimo potesse aiutarla a trovare la sua strada. Prima di richiuderlo, infine, accennò a quanto avesse assistito il giorno precedente, ancora incredula della facilità con cui la nuova conoscenza aveva abbattuto un Drago Anziano.
In quei pochi minuti il carro si era già fermato e, spuntando dal retro, il carrettiere arraffò una cassa che sollevò sulla sua testa prima di cadere a terra di spalle. Trattenendo le risate, la ragazza si portò una mano di fronte alla bocca prima di alzarsi e scendere.
"Ti va se io scarico e tu prepari?" domandò
"Grazie cacciatrice" miagolò in risposta prima di rialzarsi
Posate a terra un paio di casse e fatti rotolare tre tronchi verso il focolare che il Lynian aveva accesso, la giovane si sedette osservando il carrettiere, ora cuoco improvvisato, sistemare una grande pentola ed uno spiedo.
"Bensvegliata" sentirono voltandosi di scatto "oggi serviamo Kelbi" annunciò
Posando di fianco a loro un Kelbi con un foro di proiettile che correva da tempia a tempia, Alexander si inginocchiò di fianco al fuoco, togliendosi i guanti e scaldandosi le mani.
Presentandosi coperto da un'armatura totalmente agli antipodi di quella che aveva indosso il giorno precedente, coperto di bianche e soffici pellicce che contrastavano con disegni geometrici rossi e azzurri, cominciò a scalcare la piccola carcassa. Vedendolo con un fare più umano e senza sentirsi in soggezione, Natalie si fece coraggio chinandosi di fianco a lui.
"Posso essere utile?"
"No, tranquilla, siediti pure e rilassati"
"Va...va bene" balbettò abbassando lo sguardo
Facendo come le era stato detto, Natalie si sedette nuovamente sul tronco da cui si era alzata ma, vedendola, il ragazzo alzò gli occhi al cielo pensando in fretta a cosa dire.
"Come...come ti chiamavi?" domandò senza mostrare il nuovo senso di colpevolezza
"Natalie" rispose prontamente
"Sai maneggiare una balestra?"
"Un poco" rispose pensandoci per qualche secondo
"Mentre sparavo continuavo a sentire uno strano rumore e facevo fatica a caricare i proiettili, ti va di dare un'occhiata?"
"Ho lavorato alla forgia di Astera...ma...non so se ne sono in grado" ammise titubante
"Non preoccuparti" disse porgendole la balestra da caccia più simile ad un moschetto "questa è un'arma che tutti sanno maneggiare. Provaci" la invitò
"Va bene. È un'arma di Pokke?" domandò imbracciandola
"Prodotta solamente a Pokke ed ottima per cacciare in luoghi freddi. Tanto intuitiva che chiunque la saprebbe usare...anche Cotoletta"
In pochi secondi, a riprova, Natalie aveva già inserito una clip di proiettili e portato indietro il martello. Prendendo la mira sparò il primo colpo contro un albero, scheggiandone la corteccia che si frantumò in piccoli pezzettini.
Sedendosi e sentendo di avere uno scopo mentre gli altrui due cucinavano, cominciò ad ispezionare l'arma, continuando anche mentre i due mangiavano, addentando sporadicamente dei morsi di carne fino alla fine del pranzo.
Continuando a ignorare i compagni di viaggio per le ore a venire, cominciò a trovare un certo interesse in quel che stava facendo, osservando i meccanismi e applicando quel poco che aveva letto dalle riviste di caccia.
Pulendola con gli strumenti racchiusi nel calcio e smontandola seguendo uno schema inciso sul fianco, continuò a lavorare sull'arma, dapprima per sentirsi utile, successivamente con interesse e, infine, come se fosse una sfida con sé stessa.
Risolvendo quel che aveva identificato come il problema, esultò prima di abbracciare l'arma e, subito dopo, sbadigliare addormentandosi su questa, sfoggiando un soddisfatto sorrisetto mentre il cacciatore la osservava con fare sollevato.
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Monster Hunter - Cavalieri del Nord
FanfictionCosa significa esser cacciatori? Sfidata dagli elementi ma protetta dalla sua innocente inesperienza, incatenata dal rimorso ma sospinta dalla speranza, frenata dal dubbio ma solcando la sua determinazione, una semplice cacciatrice si imbarcherà in...