Alitandosi sulle fredde mani per scaldarsi un poco di più, Natalie uscì dalle caverne ghiacciate, accovacciandosi dietro una stalagmite per osservare l'ampio spiazzo di fronte a sè. Con un lungo sospiro, sentì il proprio fiato tremare, non solo per il freddo ma anche per l'anticipazione del momento.
Aprendo le bisacce prese i due pezzi di carne drogata che aveva portato con sè, osservando le venature viola sin uno e la polvere gialla sull'altro.
Controllando la zona, corse verso il centro della radura dove si fermò, voltandosi di scatto mentre lasciava cadere il pezzo avvelenato e posizionando il secondo a metà strada tra il primo e il riparo. Giunta a pochi passi da questo, preparò una Trappola, stringendola in mano prima di chinarsi cautamente e scavare nello spesso strato di neve dove, con cura, piazzò l'oggetto.
Sentendo un'esplosione sotto i suoi piedi prese un lunghissimo respiro, capendo che la trappola fosse pronta prima di stringere il corno da richiamo che aveva portato con sè.
Osservando con timore i propri preparativi, ripensò al suo primo ed unico scontro con Alexander, come l'avesse invitata ad attaccarlo e come l'avesse presa alla sprovvista, spiazzandola fin da inizio battaglia; ripensò ad entrambi gli scontri col Chameleos, a come la bestia aspettasse prima di attaccare, lasciando che la preda s'indebolisse prima di lanciarsi all'attacco. Convinta di poter fare lo stesso e tendere due trappole consecutive alla propria nemesi con abbastanza preparazione, prese un lungo respiro, gonfiando i polmoni di quella fredda aria che aveva il sapore di casa, portandosi il corno alle labbra.
Un sordo boato ed un muro di neve, però, la bloccarono.
Lanciandosi a terra e sprofondando nel soffice strato, espirò nervosamente prima di alzare di poco lo sguardo, notando le bianche corazze, il bianco manto, le bianche scaglie, le nere picche, i celestiali occhi e l'unica zanna arancione della mastodontica figura.
Lasciatosi cadere dal cielo, il Barioth si scrollò la neve dalla crepata corazza, alzando il lungo collo carico di cicatrici e il compatto muso sfoggiante una singola zanna, osservando l'ambiente e notando, immediatamente, le due esche comparse dal nulla. Avvicinandosi alla prima, si fermò guardandosi un'ulteriore volta attorno, annusandola, addentandola, spezzando l'osso che correva al centro e ingurgitandola dopo due brevissimi morsi. Sotto lo sguardo tremante di Natalie, proseguì seguendo le tracce che portavano al secondo pezzo di carne, posizionato con tanta convenienza da fargli inclinare il muso con confusione mentre lo osservava. Girandoci attorno con interesse fino a dar le a spalle alla giovane, lasciò che l'ampia coda corresse a terra, passando sopra la cacciatrice che venne coperta dalla neve spostata.
Trattenendo il fiato, tanto pronta alla battaglia quanto terrorizzata dall'idea di esser scoperta, la ragazza strinse l'arma sentendo l'elsa scaldarsi nella sua mano e i muscoli tremarle dell'ansia prima che, rompendo l'attimo, il Barioth non affondasse i denti nel secondo pezzo.
Vedendolo ingurgitare, Natalie scattò in piedi sfoderando il fioretto che gli puntò contro il fianco, affondandolo mentre gialle scosse sovraccaricavano il sistema nervoso dell'animale, bloccandolo sul posto. Vedendo la carne cauterizzarsi, estrasse di fretta scattando verso il muso, correndo lungo il collo e tagliando le bianchissime scaglie che si carbonizzavano al contatto con la lama. Affiancandosi alle fauci da cui fuoriusciva un denso fumo, ruotò sul posto tirandogli un colpo di scudo seguito da uno sgualembro che strisciò tra gli occhi della bestia, portandola esattamente di fronte a lui.
Le fauci, però, si aprirono di scatto, investendola con un getto congelante che la buttò a terra solidificandosi attorno al suo corpo, dando tempo alla viverna di saltare all'indietro, atterrando nella trappola che cedette sotto l'immenso peso.
Facendo forza e rotolando di lato, Natalie si diede un colpo di braccia, spezzando lo strato di ghiaccio e rialzandosi, scattando verso la bestia lanciando un affondo alla gigantesca spalla prima che l'arma slittasse sulle corazze e, con un colpo d'ali, l'animale non si liberasse.
Librandosi in volo mentre la cacciatrice indietreggiava, il Barioth discese lentamente, osservandola ed atterrando in tutta la sua maestosa eleganza.
Mostrando le bianche zanne e le violacee gengive avvelenate dal primo boccone, scosse il muso, avanzando cautamente di un passo e fermandosi in contemporanea alla ragazza che portò la spada di fronte al suo viso, quasi con far celebratorio.
"Cavaliere sotto-zero" lanciò un nervoso sorrisetto pronunciando il titolo del suo avversario "Oggi ti affronterò come cacciatrice...a noi..." propose mettendosi in guardia
Rispondendo all'invito con un cavernoso ruggito che fece staccare stalattiti dal soffitto congelato, la bestia si lanciò alla carica con un lungo salto, andando oltre la ragazza che si accovacciò, voltandosi in sua contemporanea. Vedendolo ruotare sul posto, scattò verso il muso, sotto il collo e poi tra le zampe, lanciando un montante che corse sulle scaglie mentre sentiva la coda smuovere neve e d'aria come un colpo di frusta alle sue spalle.
Colpo dopo colpo, la cacciatrice riempì il bianco ventre di piccoli fendenti, vedendo poi l'avversario allontanarsi con un colpo d'ali, l'osservò investirla di pesto con una fiancata, lanciandola per metri prima di ricadere nel manto nevoso. Sopra di sé vide scorrere una bianca sfera che colpì alle sue spalle, aprendosi in un vortice di ghiaccio che la convinse a rialzarsi, rinfoderare l'arma e scattare di lato, correndo intorno all'animale che, con un colpo d'ali, s'alzò nuovamente in volto.
Librandosi a pochi metri da terra con ampi colpi, il Barioth studiò il movimenti della ragazza, lanciandole un secondo soffio che le esplose di fianco, lanciandosi infine verso la preda, impuntando le picche sul ghiaccio, ruotando sul posto ed usando l'intero corpo come arma per colpirla.
Portandosi in salvo lanciandosi e rotolando a terra, Natalie si rialzò correndo verso la bestia, tracciante stretto in una mano e spada nell'altra, tirando il primo sul piccolo occhio seguito da un colpo di scudo. Approfittando della confusione dell'animale che s'inarcò, puntò la lama al basso fianco, affondandola e facendola correre fino alla zampa posteriore, dove, ruotando sul posto, la estrasse dall'ampio taglio cauterizzato.
Saltando di lato ignorando il dolore, la viverna riprese le distanze, scuotendo il muso che pulì nella neve prima di lanciarsi contro la cacciatrice e mancandola non appena si accovacciò ma, individuandola istanti dopo, ruotò su una delle picche facendo scorrere gli artigli sulla neve e colpendo l'esile figura che buttò a terra.
Avvicinandosi a lenti passi mentre questo si rialzava, il predatore le poggiò la zampa sulla pettorina, bloccandola a terra e cominciando a raccogliere aria tra le fauci.
Con armatura congelata e mani tremanti, Natalie sentì l'animale schiacciarla nel manto nevoso, facendola affondare fino allo strato di ghiaccio mentre provava a raggiungere il fioretto. Conoscendo ed avendo provato indirettamente l'alito congelante, strinse e sfoderò a fatica l'arma, terrorizzata della bianca coltre che si stava creando dietro la singola zanna arancione, e lo conficcò nella membrana dell'ala, cominciando a bruciare e costringendo la bestia ad allontanarsi.
Scuotendo il muso e lanciando per sbaglio il fiato di lato, che si aprì in una bianca esplosione, il Barioth concesse una rapida occhiata alla cacciatrice che si stava già rimettendo in piedi, si lanciò verso l'alto, aprendo le zampe e dispiegando le ali, lasciando la zona con pesanti battiti per poi planare altrove.
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Monster Hunter - Cavalieri del Nord
FanfictionCosa significa esser cacciatori? Sfidata dagli elementi ma protetta dalla sua innocente inesperienza, incatenata dal rimorso ma sospinta dalla speranza, frenata dal dubbio ma solcando la sua determinazione, una semplice cacciatrice si imbarcherà in...