Capitolo 46 - La Creatura Lunare

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"Uffà... non mi va di andare lì.- disse la fanciulla tra sè e sè- ci vorrebbe qualcosa che non posso fare a meno di non fare per ritardare.".

E quando il suo sguardo cadde distrattamente al di là del sentiero che stava facendo, il caso le diede proprio il qualcosa che stava cercando.

L'istinto la portò a nascondersi dietro i cespugli per poter osservare meglio la strana creatura che avanzava.

Il motivo che la portò ad agire in quel modo fu il fatto che la creatura brillasse. 

Letteralmente brillasse.

A prima vista le sembrò un alce, per via del muso tozzo, la corporatura robusta e gli spessi zoccoli che battevano sul fresco terreno di bosco.

Ma le corna erano ben diverse da quelle degli alci: erano ritorte, come quelle delle capre.

Aveva un manto blu-violaceo, folto e dai riflessi chiari come la luna, e illuminava l'ambiente circostante col suo tenue, delicato bagliore.

Aveva la coda sproporzionatamente più lunga di quelli della sua specie e degli strani prolungamenti sotto al collo, simili a tentacoli, seminascosti dalla folta pelliccia che le proteggeva il collo.

Non aveva mai visto una bestia così bizzarra.

Camminava adagio tra gli alberi, sollevando il muso e annusando l'aria, senza neanche accorgersi della sua presenza.

Si infilò nel folto della foresta, ma Lort potè comunque distinguerla ancora grazie al bagliore della sua pelliccia.

"Dove vorresti andare?" pensò Lort, sentendo l'istinto dell'avventura riattivarsi in lei.

Si mise a seguirla.

La creatura andava a trotto, calpestando i rami secchi e saltando rocce e radici esposte lungo il suo cammino, e la paladina la seguiva in silenzio.

Ma poi dal trotto accelerò il passo, correndo agile e scattante nella foresta.

Lort a quel punto ci mise più fatica per starle dietro, visto che quella iniziò un percorso più difficile, in pendenza, rispetto a prima

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Lort a quel punto ci mise più fatica per starle dietro, visto che quella iniziò un percorso più difficile, in pendenza, rispetto a prima.

Dannazione, dove stava andando?

Nonostante la fatica che cominciò a sentire ai polpacci e alle caviglie, Lort era troppo motivata al risolvere il mistero di quella creatura.

Non accennò a rallentare un solo istante, non la smetteva di fissare il suo bagliore, sempre attenta a non distogliere nemmeno per un secondo le pupille su di lei.

Finchè, ad un certo punto, dopo essere riuscita a schivare un sacco di arbusti e rami bassi, alla fine ne prese uno, dritto in faccia.

Uno bello spesso e duro, che le fece vedere per un attimo le stelle.

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