"Mentre a tutte le altre principesse adoravano gli unicorni, il rosa ed essere sottomesse a un marito ... a lei piacevano i Troll.
Da sempre le piacevano, e il suo più grande desiderio era diventare un troll, più di qualsiasi altra cosa."
Storia lib...
"Uffà... non mi va di andare lì.- disse la fanciulla tra sè e sè- ci vorrebbe qualcosa che non posso fare a meno di non fare per ritardare.".
E quando il suo sguardo cadde distrattamente al di là del sentiero che stava facendo, il caso le diede proprio il qualcosa che stava cercando.
L'istinto la portò a nascondersi dietro i cespugli per poter osservare meglio la strana creatura che avanzava.
Il motivo che la portò ad agire in quel modo fu il fatto che la creatura brillasse.
Letteralmente brillasse.
A prima vista le sembrò un alce, per via del muso tozzo, la corporatura robusta e gli spessi zoccoli che battevano sul fresco terreno di bosco.
Ma le corna erano ben diverse da quelle degli alci: erano ritorte, come quelle delle capre.
Aveva un manto blu-violaceo, folto e dai riflessi chiari come la luna, e illuminava l'ambiente circostante col suo tenue, delicato bagliore.
Aveva la coda sproporzionatamente più lunga di quelli della sua specie e degli strani prolungamenti sotto al collo, simili a tentacoli, seminascosti dalla folta pelliccia che le proteggeva il collo.
Non aveva mai visto una bestia così bizzarra.
Camminava adagio tra gli alberi, sollevando il muso e annusando l'aria, senza neanche accorgersi della sua presenza.
Si infilò nel folto della foresta, ma Lort potè comunque distinguerla ancora grazie al bagliore della sua pelliccia.
La creatura andava a trotto, calpestando i rami secchi e saltando rocce e radici esposte lungo il suo cammino, e la paladina la seguiva in silenzio.
Ma poi dal trotto accelerò il passo, correndo agile e scattante nella foresta.
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Lort a quel punto ci mise più fatica per starle dietro, visto che quella iniziò un percorso più difficile, in pendenza, rispetto a prima.
Dannazione, dove stava andando?
Nonostante la fatica che cominciò a sentire ai polpacci e alle caviglie, Lort era troppo motivata al risolvere il mistero di quella creatura.
Non accennò a rallentare un solo istante, non la smetteva di fissare il suo bagliore, sempre attenta a non distogliere nemmeno per un secondo le pupille su di lei.
Finchè, ad un certo punto, dopo essere riuscita a schivare un sacco di arbusti e rami bassi, alla fine ne prese uno, dritto in faccia.
Uno bello spesso e duro, che le fece vedere per un attimo le stelle.