Capitolo 22 - Tigre contro Squalo

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"Allora, a mani nude?" richiese il Capitano, mentre si toglieva la cintura e il cappello.

"Sì. mani nude." Rispose Lort, gasatissima di poterle dare di santa ragione al suo idolo pirata.

Gli altri pirati facevano da spettatori, tutti emozionati da quel fatidico momento di pausa da lavoro per assistere ad una scazzottata.

Alcuni stavano lì sul ponte ad alzare i pugni e ad incoraggiare la loro amata comandante, altri penzolavano sulle funi per una migliore visione rialzata.

Le due sfidanti erano agli angoli opposti a togliersi pezzi inutili da dosso.

Il Capitano, assistita dal mozzo nano, dopo il cappello e la cintura si tolse l'impermeabile verde e lo piegò con cura.

Si girò verso la sua avversaria, e fece una smorfia contraddittoria.

"Ehy, paladina. Io per 'sta stronzata so' rimasta in camicia e pantaloni. E non vado oltre."

Un ululato di dissenso si spanse tra tutti gli uomini assatanati, che già si pregustavano una lotta tra donne mezze nude.

"E quindi?" disse Lort, toltasi le polsiere.

" Ti devi togliere pure la corazza. Non vale sennò. Tu sei ben protetta ed io no."rispose Zannuncino, puntando il dito alla testa di tigre sul busto.

Mormorii di assenso ci furono tra la ciurma.

In realtà, Lort lo sapeva benissimo che per una lotta pari avrebbe dovuto togliersi tutta l'armatura, compresa la corazza.

Ebbe qualche secondo di esitazione, ma doveva agire in fretta, e tutti stavano tenendo i loro occhi su di lei.

Quindi slegò le giunture e si staccò l'armatura da dosso, restando solo con la maglia rossa che portava sotto.

Per la prima volta, avrebbe lottato senza la protezione di Shirvallah.

Anzi, avrebbe lottato senza protezione e basta!

Non si era mai tolta in vita sua la maglia elfica che teneva prima (la portava anche mentre dormiva, seppur scomoda).

Né si era mai tolto a fino ad ora la sofisticata corazza di Shirvallah, tranne quando si lavava ovviamente.

E adesso, doveva combatterci senza!

Le si appesantiva il respiro al solo pensiero.

Avvicinandosi a passi pesanti in posizione, memorizzò tutte le difese e gli attacchi che ricordava della lotta libera.

Se avesse tenuto sempre i pugni davanti a sé, si sarebbe difesa dai possibili attacchi allo sterno.

Doveva solo ricordarsi che ad ogni colpo sferrato doveva subito riportare le braccia al petto.

E poi non per forza doveva usare le mani.

Poteva benissimo prenderla a calci nel sedere e buttarla in mare come una cozza svuotata, umiliandola davanti ai suoi uomini!

"Bene. Iniziamo!" urlò Zannuncino, e la ciurma si scatenò con gli insulti pesanti e gli incoraggiamenti.

I pirati, puntando le loro sciabole e mandando fendenti offensivi con le loro lingue affilate, urlavano e si scatenavano.

Per un po' nessuna delle due si mosse.

Lort fu la prima a partire: corse col pugno alzato verso lo stomaco della troll.

Ma lei la schivò, spostandosi semplicemente di lato.

Mise lo sgambetto e la fece inciampare.

Tutti si fecero una grassa risata a quella figuraccia.

Troll Spirit [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora