Capitolo 28 - Il Culto degli Atal'ai e Zan'zil "L'Eremita"

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Il cielo si schiarì alla nuova alba che nasceva, mentre i due troll, ritornando alla cascata, incespicavano con i loro piedi sul terreno freddo e bagnato dalla pioggia notturna.

Presto il sole si sarebbe messo al centro del cielo, e allora quel freddo pungente avrebbe lasciato il posto ad un umido e caldo pomeriggio.

"Dunque...- borbottò lo sciamano Zentino, guardando a testa alta innanzi a sé- hai imparato la Danza... ".

"Eh già." Rispose Am'ron, cercando di nascondere quanto fosse fiero di sé.

"E adesso stai simpatico agli Spiriti del Fulmine e hai imparato pure i fulmini. Dopo un solo giorno."continuò il maestro.

Dal tono di voce sembrava inacidito, come se lo infastidisse il fatto di camminare fianco a fianco ad uno scemo di natura che però si era dimostrato essere un allievo provetto.

Lui da giovane ci aveva messo più tempo ad imparare entrambe le cose.

Am'ron si lasciò sfuggire una risatina.

L'allievo supera il maestro. Forse.

"Sarete fiero di me, immagino..." disse il Lanciascura, guardandosi le unghie vanesio.

Un'altra botta in testa col bastone gli ci voleva proprio.

Ecco il colpo... che lui però bloccò in tempo con una mano.

"HA! Bloccato!- esclamò Am'ron vittorioso – non stavolta vecch...".

PAM!

Subito il vecchio troll rispose assestandogli una gomitata allo stomaco così forte che gli bloccò il respiro e lo fece crollare a terra.

"Silenzio! Crrretino! Che mo t'aggia parlà di 'na cosa importante..." lo zittì lui.

"ohiohiohi..." si lagnò Am'ron, tenendosi la pancia.

Vecchietto ridacchiò da lontano.

Lui aveva sentito da lontano il suo compagno parlare da solo, sul suo "letto" e l'aveva seguito in silenzio, assistendo così alla scena e facendo cascare la mascella quando era comparso la rana gigante.

Peccato non aver avuto il tempo di farsela amica!

Il vecchio sciamano, scuotendo la testa, si sedette accanto al suo allievo a gambe incrociate.

"Tu sai chi è Hakkar, girino?" chiese, mettendosi nel frattempo a meditare.

Era giunto il momento per Am'ron di imparare anche ad allenare la sua soglia del dolore, perciò smise di agitarsi e si mise composto, inspirando profondamente per frenare la voglia di strangolare quel vecchiaccio.

"Lo Scortica- Anime, il Sangue Corrotto, colui che ha devastato un'intera popolazione portando la terribile pestilenza. Come dimenticarlo..." rispose Am'ron.

Aveva sentito mille volte da suo nonno le storie di questo strano male, che infettava il sangue, indeboliva tutte le difese, arrossava le pupille, faceva venire la febbre e sputare ettolitri di sangue e morire dopo pochi giorni anche i più forti dei troll.

Ne rimase così traumatizzato da piccolo, che da lì derivò la sua mania della pulizia e anche una piccola, inconfessabile (ma di questi tempi non del tutto irrazionale), ipocondria.

"Bene. Saprai quindi che è stato venerato per molti anni dai Gurubashi di Zul'Gurub, l'antica capitale a nord di Rovotorto. E che i suoi sacerdoti, gli Atal'ai, donavano all'avido dio sacrifici di troll.".

Troll Spirit [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora