Benché Maestro Zentimo gli avesse detto di potersi allenare nella palude senza disturbarlo, Am'ron si era tenuto in una zona vicina a quella dove il Maestro stava meditando, per poterlo consultare in caso di bisogno.
Quindi non si era messo a visitare la palude, e si accorse solo ora, mentre inseguiva pazientemente il rospo, di quanto fosse grande.
La creaturina la portò in una parte che fino a qual momento era rimasta nascosta al suo occhio .
Il percorso da fare era oscuro e abbastanza intricato, dove le fronde degli alberi si stringevano addosso al giovane troll impedendogli la visione delle stelle nel cielo, e dove tronchi di alberi caduti negli anni si erano impalati al terreno paludoso come antiche colonne drappeggiate di muschio ed edera, ostacolando il cammino al giovane troll.
La rana sugli ostacoli scivolava tranquilla, ma Am'ron, che non era di certo un minuscolo essere che poteva immergersi in acqua e ricomparire dall'altra parte di un albero caduto, si muoveva con maggior difficoltà, incastrandosi i piedi in qualche buca oppure impigliandosi la tunica sui rami secchi.
"Spero che ne varrà la pena di seguirti mannaggia a te!" pensava il Lanciascura, guardandosi gli orli strappati del suo prezioso vestito.
Finalmente, finirono gli alberi e il pantano nero su cui si era incamminato.
Dall'ombra passarono alla luce esterna della Luna, in uno spazio che riempì di stupore Am'ron.
Circondato dalla parete di roccia della montagna e dai salici, dentro quella montagna cava si nascondeva quest'altro piccolo spazio, silenzioso e tranquillo.
Illuminato dalla luce della luna e dalle lucciole della sera, c'era un piccolo lago, probabilmente creatosi in seguito alle pesanti piogge estive.
Non sembrava molto profondo, e anche esso era abitato da rane e rospi, che saltellavano e si arrampicavano sulle ninfee e le rocce attorno ad esso.
Al centro di esso si innalzava una piccola collinetta di terra, su cui con l'aiuto di alcune pietre era stato eretto un piccolo altare.
Am'ron lo riconobbe subito.
Era l'altare di Zentimo: aveva la base di un bastone di legno impalato nel terreno, sopra cui c'era una statuetta di azurite raffigurante l'immagine del Loa Rana, Krag'wa.
Come ipnotizzato, il Lanciascura cominciò ad avvicinarsi, fino ad affondare i piedi nudi nell'acqua.
Come fece quel gesto, tutte le rane del lago si fermarono, girandosi a fissare l'intruso della loro casa.
il giovane troll si bloccò, inquietato da tutti quegli occhi piccoli e tondi che lo osservavano, giudicandolo in silenzio.
Per un minuto che parve interminabile, la scena si bloccò, come in un' inquietante fotografia.
Poi, iniziarono a gracidare.
All'inizio Am'ron arretrò, preoccupatosi di averle in qualche modo allarmate.
Ma poi ascoltò meglio: sembrava proprio che quelle rane tra di loro... andassero a tempo.
Man mano che proseguiva, il gracidio di quelle bestiole stava prendendo un certo... ritmo.
Capì di non star sentendo dei semplici versi, ma una vera e propria musica, a tempo allegro.
Alcune rane iniziarono a saltellare da una parte all'altra del laghetto, a ritmo sincopato con quella ipnotica sinfonia.
Altre zomparono sulle sue spalle, spingendolo più avanti, per poi tuffarsi in acqua.
Il troll sentì che quello fosse il loro modo per invitarlo ad avvicinarsi ad ascoltare il loro piccolo bizzarro concerto.
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Troll Spirit [IN REVISIONE]
Pertualangan"Mentre a tutte le altre principesse adoravano gli unicorni, il rosa ed essere sottomesse a un marito ... a lei piacevano i Troll. Da sempre le piacevano, e il suo più grande desiderio era diventare un troll, più di qualsiasi altra cosa." Storia lib...