Capitolo 14 - Clienti Difficili

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La sala era gremita di clienti, di tutti i tipi e razze, umani, orchi,worgen, nani, gnomi, murloc, persino qualche elfo (quelli sempre in disparte, a mostrare sempre la puzza sotto al naso).

La serata alla locanda passò abbastanza agitata, ma Lort fece di tutto per controllarla.

Riusciva a conquistare la simpatia dei clienti con le sue battute e il modo di fare, strappando un sorriso persino agli elfi.

Ad un certo punto, riuscì persino a riappacificare due orchi che litigavano tra loro.

Stavano giocando ad uno strano gioco di carte, quando all'improvviso uno accusò l'altro di imbrogliare, e stavano per prendersi a sediate sulle gengive .

Lort a quel punto si frappose fra loro alzando la voce decisa :"Hey!!! Finitela, bestioni dall'alito fetente!!!".

I due orchi la fissarono offesi.

"Bestioni?! Alito fetente?!" urlarono loro.

"Io ti faccio a pezzi,sguattera!!!"urlò uno di loro, brandendo l'ascia.

"E vieni, ja! Ti aspetto!" lo spronò lei, allargando le braccia.

L'orco che l'aveva minacciata rimase scioccato.

"Allora ... - l'altro orco cercò di replicare- ... per le tue parole offensive, vi facciamo una recensione negativa! Mezza stella vi mettiamo ...".

"Chissenefrega!!!Mettetela dove so io 'sta recensione negativa! State disturbando gli altri clienti!".

I due orchi, guardando attorno a loro i clienti terrorizzati, abbassarono le armi.

"Sentite, vi chiedo scusa per avervi offeso, ma se avete da litigare e fare casino, per favore, andate fuori di qui e vi puzzate di fame!Altrimenti ve ne state buoni a mangiare l'arrosto che avete ordinato e che io vi stavo portando!".

Li minacciò lei, mostrando il grosso e pesante piatto di carne che aveva opportunamente poggiato sul tavolo vicino per non fargli fare una brutta fine .

" Allora? Che scegliete?" li rimproverò lei, con le mani sui fianchi.

Gli orchi, esterrefatti da come una donna così piccola come lei riuscisse a guardarli negli occhi e rimproverarli senza il minimo cenno di paura e insicurezza, si lasciarono prendere dall'imbarazzo provocato dalla loro naturale irruenza.

Abbassarono le armi e , zitti e buoni, si risiedettero ai loro posti.

Sommessamente si chiesero scusa a vicenda, mentre Lort, sorridendo, metteva davanti a loro la pietanza .

Da severa, tornò ad essere gentile e servile.

Augurò loro il buon appetito e se ne andò in cucina.

Là Maltoforte la stava aspettando con le braccia incrociate e gli occhi corrucciati.

"Ehm... Offrigli il dolce da parte mia! Aggiungilo a quello che ti debbo!" chiese Lort, facendo un sorriso forzato.

"È inutile offrire il dolce per farsi perdonare qui..."

Rispose il Locandiere con tono basso. Sentirlo così serio e arrabbiato fece rimanere male la povera Lort.

Ma in realtà era solo una messa in scena del nano.

Dopo pochi secondi infatti, la sua smorfia si ribaltò in quel bel sorriso che sempre lo accompagnava.

Maltoforte non riusciva ad essere così severo, era la sua natura.

"Hahaha! Quei due se vogliono il dolce, lo pagheranno coi loro soldi, tranquilla!" la rassicurò lui, scoppiando in una fragorosa risata.

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