Capitolo 40 - L'incontro con Dukegrond Arcticbelch

55 2 5
                                    


"Così siete voi la famosa... Compagnia che ha accompagnato fino ad ora Loretta!" mormorò il re Dukegrond, nella tenda opportunamente costruita, pur di non far scoprire il nascondiglio dei nani a quei tre nuovi ospiti.

Erano stati intrattenuti a forza lì in mezzo a quella foresta, fino a che non sarebbe giunto il re stesso da loro.

Era ormai l'alba quando era arrivato.

I due Troll e lo gnomo avevano prestato ascolto alle parole della loro amica e si erano fatti incatenare i polsi senza fiatare.

"E so' due."pensò Jehn, rivolgendo uno sguardo fulminante a Lort, grugnendo.

"Lo so. Mi dispiace." Sussurrò Lort, unendo le mani in segno di perdono.

"Certo, non me l'aspettavo un arrivo così improvviso.- volse uno sguardo dubbioso verso Lort- che ci facevi in mezzo alla foresta di notte, Loretta?".

"Stavo...".

L'occhio le cadde sul nano cacciatore.

"...Non riuscivo a dormire. Tutto qua." Rispose.

Il re nano la guardò poco convinto dalle sue parole.

"Un comportamento davvero insolito e irresponsabile da parte tua.".

"Lo so." mormorò lei, con aria colpevole.

"Immagino che l'esperienza alle catacombe sia stata abbastanza sconvolgente per te da non riuscire a riposare... eri sola, dopotutto.".

"Non posso negarlo." Rispose Lort, abbassando il capo.

Era vero.

Il Lanciascura, che voleva intervenire in favore della sua amica, si schiarì la voce e con aria reverenziale e parole ben chiare, disse:

"Beh, se posso permettermi di parlare, per fortuna che ha incontrato noi, maestà...viaggiare di notte è pericoloso, heh, meglio di noi non lo sa nessuno!".

Il nano incoronato rivolse al troll uno sguardo severo.

Non sembrava arrabbiato, anzi, in cuor suo si sorprendeva di tanta ossequiosità e gentilezza da parte di una creatura come lui.

Ed era incuriosito da tanta bontà d'animo nel suo sguardo, a differenza del Gurubashi che lo accompagnava.

"Ecco. Hai parlat' a sproposito. – sussurrò Jehn, dando una gomitata al troll sciamano- Te ne potevi stare nu poc zitt'!".

"Cercavo solo di aiutare noi e Lort! C'aggia fa' sennò? Stare zitto e lasciare che...".

"Tu... sei uno sciamano. Giusto?" chiese improvvisamente Dukegrond.

Il giovane Lanciascura a quella parola reagì con un sussulto, come se si fosse tradito da solo, senza aver fatto in apparenza niente per palesare il fatto di esserlo.

"Beh... sì. Lo sono. Come l'ha capito?" Rispose Am'ron, arrossendo.

"Hai uno di quei monili che ho visto indossare spesso agli sciamani." Rispose Arcticbelch, indicando la piuma rossa al suo collo.

"Ah, già!" esclamò il giovane troll, ridendo imbarazzato.

Forse non era ancora abituato all'idea di essere diventato uno sciamano alle prime armi.

Il re si sporse un po' di più.

"Dimmi, sciamano. Cosa senti adesso?".

Am'ron lo guardò con occhi sconvolti.

"Cosa... sento? Intende dire...sentire gli elementi?" balbettò lui.

"Sì. Dimmelo ti prego.".

Lo chiese con tono sinceramente sentito, come se davvero fosse interessato alla sua opinione.

Troll Spirit [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora