Capitolo 18 - L'Ombra di Hir'Eek.

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Lort assistette a tutta la scena dal basso, incoraggiando Am'ron , sussultando nell'atto in cui la troll gli aveva spezzato il braccio, e poi restando esterrefatta quando era riuscito a fare il suo attacco di fuoco per la prima volta.

Ma quale fu la disperazione di lei quando vide il suo corpo, inerme, precipitare.

"OH NO, AM'RON!!!" urlò, prese la rincorsa e si gettò pure lei per raggiungerlo.

Ancora a mezz'aria, riuscì a raggiungerlo e lo strinse a sé cercando di risvegliarlo.

Ma vedendo che restava inerte, si lasciò prendere dal panico e pianse, stringendolo più forte a sé.

"TI PREGO!!!POTENTE SHIRVALLAH, PROTEGGICI!!! TI PREGO!!!" .

Continuò a chiamarlo più e più volte, e ormai stavano arrivando alla fine.

Poi, un secondo prima che le loro teste toccassero le fronde degli alberi, si attivò lo Scudo Divino, che scansò e distrusse tutti gli ostacoli che li avrebbero uccisi ancor prima di toccare il terreno.

Poi, lo schianto.


Lort riaprì gli occhi a gran fatica , frastornata per la botta.

Si guardò attorno.

A quanto pare, lo scudo di Shirvallah era ancora attivo, e aveva creato una grande buca sul terreno, grande abbastanza da contenere lei e... Am'ron! Dov'era Am'ron?

Era vicino a lui, e non si muoveva.

Lort, in preda al panico, lo richiamò e gli si avvicinò. Pose l'orecchio sul suo petto.

Sì, era ancora vivo.

Sospirò, e provò a risvegliarlo, schiaffeggiandolo leggermente in faccia.

Con un rantolo, finalmente si risvegliò e mormorò: "Lort... oh... Song ancora vivo?".

" Non per molto, miserabile essere!" rispose una voce rauca dietro di loro.

Lort si ritrovò ancora la Sacerdotessa Jeklik di fronte a loro, appena atterrata.

Era indebolita dall'attacco di Am'ron.

Si copriva una parte del volto con una mano.

Alle narici di Lort arrivò l'acre odore di pelo bruciato.

Zoppicando si avvicinò allo Scudo Divino e puntò un dito contro di loro.

"Tu e quella piccola mortale dal Sangue di Drago farete una brutta fine. Prima o poi svanirà lo Scudo e il tuo Loa ti abbandonerà di nuovo." Minacciò la Sacerdotessa.

"Abbandonarla? – disse Lort, con una voce che non era sua- Sono appena arrivato, Jeklik!".

Jeklik rantolò al sentire l'insopportabile voce della Tigre.

La paladina si rimise in piedi, fissando la nemica con aria furiosa.

Prese il Martello da dietro la schiena.

Un sorriso di vittoria comparve tra le sue labbra, che rese il suo sguardo posseduto ancora più minaccioso.

"Il micetto è qui." Questo lo disse Lort, con la sua voce, prima di buttarsi fuori dalla barriera... e colpire quella bestia con il suo martello.

 e colpire quella bestia con il suo martello

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