Capitolo 29 - Chiacchierata nella foresta con un Troll

48 3 0
                                    


Già! Come è potuto succedere che un Gurubashi guerriero esperto come lui si sia lasciato sfuggire una cosetta piccola e chiassosa come Lort?

Come ha potuto farsela rapire da sotto il naso per la seconda volta da Zannuncino?

Torniamo al giorno in cui il gruppo si è diviso.

Lort e Jehn si erano avviati a Katel'Seas.

"Mi dispiace aver lasciato ad Am'ron Vecchietto!" pensò ad alta voce Lort, camminando nella foresta di fianco a Jehn, a passo militare.

"Se la caverà.- rispose Jehn, completamente indifferente alla cosa. - Anche se, secondo me, si sono creati solo casini con 'sto tuo piano, Lort." commentò lui, sbuffando.

"Jehn, per fare in modo che la missione vada per il meglio avrò bisogno di avere meno ostacoli possibile. Se vengo ricercata, non saprò dove andare a pararmi! E nemmeno voi."

Il Gurubashi sospirò.

"Almeno hai preso la missione sul serio, stavolta, e hai smesso di voler diventare un troll ...".

"Non ho mai preso sottogamba la missione, troll-bello... - lo corresse Lort, mentre per gioco camminava in equilibrio sul tronco di un albero morto.

Ora si trovavano alla stessa altezza. Si girò verso di lui, fissandolo negli occhi tutta sorridente.

" ...e non ho mai detto di aver rinunciato a diventare troll." Concluse lei, enfatizzando le sue parole picchiettando con l'indice il naso del suo accompagnatore.

Il Gurubashi rimase di sasso.

"Oh santissimo Loa dei Loa!- bestemmiò lui – ma allò sij scem?! Io pensavo che ti fossi arresa all'idea! Lo vuoi capire che è 'na cosa contro natura quello che chiedi?".

Lei lo lasciò sfogare , arrivando alla fine del tronco canticchiando un motivetto.

" Non ti arrendi mai, vero?" brontolò il troll cobalto, abbassando le braccia sconfortato.

Lort girò la testa e ad occhi socchiusi gli rispose beffardamente: "Mai." .

Con un salto, scese dal tronco e continuò a camminare davanti a lui.

Il Gurubashi lo guardò esterrefatto.

Si massaggiò le tempie sconfortato.

"Io non capisco pecchè tu voglia diventare un troll. Pecchè tu voglia cambiare.".

Se lo chiedeva sinceramente, tra le tante domande che sorgevano ogni momento passato insieme a quell'umana.

"Perché te lo chiedi, questo mi chiedo io! – aggiunse Lort , senza voltarsi a vederlo - In fondo è una scelta mia...".

"Ma pecchè, essere umana ti fa davvero accussì schifo? Se rimani così come sei nun va bene? Tu... come posso spiegarti... - rifletté il troll blu, non essendo molto bravo ad esprimere concetti troppo complicati da quelli che quotidianamente faceva - ...ti faccio un esempio. Quando lavoravi alla locanda, no? Sembravi più... te."

La ragazza si voltò e lo guardò con aria interrogativa.

"Diciamo che... Ti ho giudicato male, all'inizio.- ammise lui - Pensavo fossi 'na principessa viziata, che nun sa proprio comme va il mondo e che aspira a chiedere cose che nun può avere.".

" Non tutte le principesse sono così, Jehn. La principessa Talanji dalle cronache che ho sentito mi sembra una leader eccezionale, a cui non si può dare l'appellativo di viziata.".

Troll Spirit [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora