Capitolo 30 - l'Arrivo a Katel'Seas

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"... Quindi non tutti i troll sono cannibali. Beh, questo lo sapevo già! Ma... come funziona...".

"Lort, nun metterti e pensà, come tutti gli altri, che essere cannibali ci porta a magnà ò primo che verimm!- la interruppe il Gurubashi, con tono svogliato, come se stesse ripetendo l'ennesima spiegazione- alla fine facciamo cannibalismo solo per scopi rituali, quando muoiono i nostri cari ad esempio.".

"E... ecco... insomma ti piace molto? La carne di troll insomma..." chiese lei, con una curiosità ben più alta della sua discrezione.

"Ti dirò. L'unica carne troll che ho magnato è stata mammema! Preferisco di più chella umana. – rispose il Gurubashi, e Lort deglutì- Ma ti ripeto, nun è che la prima cosa che faccio quanno vedo un umano è mangiarmelo. Se muoio di fame e nun ho niente da mangiare... Puozz magnà pure a te!".

La ragazza si congelò al sentire quelle parole.

"Ma non mi è mai successo.- si corresse Jehn per tranquillizzarla – ho scoperto che se mangio normale nun mi manca assaj. Basta che nun salto i pasti, sennò addevento nervoso. E se proprio c'ho fame... ma proprio fame fame... di carne rossa..."

La guarda come se fosse un succulento pezzo di fiorentina.

Dapprima lei ricambiò lo sguardo con occhi sbarrati.

"Ehy. Nel caso in cui ti venisse fame ..." disse lei, lentamente.

Poi girò le natiche verso di lui e disse in tono suadente: "... la parte migliore è la culatta! Tissss!".

"Ma sei scema proprio!" esclamò il troll, con una smorfia disgustata.

"Eh scusa, mi guardi così e io che posso dire? Che sei un buongustaio...- rispose lei, prendendo l'eventualità di un atto cannibalistico verso di lei come un complimento- haaa, vedi cosa ottengo a fare gli squat ogni mattina? Che i troll morti di fame mi vengono appresso!".

Si mise a camminare ancheggiando.

Al Gurubashi venne da ridere alle sue battute sceme e scosse la testa.

Più si avvicinavano a casa sua, più Lort si sentiva nervosa.

Suo padre l'avrebbe sentita, eccome se l'avrebbe sentita, dopo il terribile piano che aveva ingegnato per farla tornare a casa.

Ma come avrebbero reagito i guardiani alla sua vista, visto che tecnicamente era una ricercata? Come avrebbero reagito con il troll che gli stava appresso, soprattutto?

Come vide le punte delle torri comparire dietro l'ennesima palma che aveva scacciato davanti a sé, si girò di scatto verso il troll cobalto.

Jehn ci rimase di stucco quando vide le pupille irritate dal nervosismo della sua compagna di viaggio.

"Che 're, Lort?".

"Okey, abbiamo un problema. - disse Lort, cominciando ad intrecciar le dita – probabilmente ti sembrerà strano il modo in cui ti accoglieranno... con spade, forconi e fiamme! ".

Sorrideva nervosa e tesa.

"Strano? – ripeté Jehn allibito – ehm, umana-bella? Song' nu troll! Lo so bene che come mi vedono mi scannano! Nun c'è bisogno di avvertirmi ..." .

Era abituato da anni in guerra al "caloroso" benvenuto degli umani dell'Alleanza. 

Ma Lort lo bloccò, isterica.

"Invece sì! Sì, c'è bisogno... non conosci mio padre. Lo stesso uomo che pur di ricevere notizie da me, ha messo una taglia sulla mia testa!- urlò lei, buttando ancora una volta in faccia a Jehn la sua foto segnaletica- io sono stata sempre ligia al dovere, sempre alle regole, la brandina, il cesso e l'armatura più pulita sono sempre state le mie! E LUI MI ROVINA LA CARRIERA DA PALADINO METTENDO LA FOTO PIU' BRUTTA CHE HO SU UN FOGLIO DA RICERCATA!".

Troll Spirit [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora