Capitolo 6 - Uno strano e bruttissimo vizio

181 28 53
                                    


"Non hai proprio intenzione di farmi entrare, eh?" si impuntò Lort, squadrando la guardia posta davanti alla porte che conduceva alla sala del trono

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Non hai proprio intenzione di farmi entrare, eh?" si impuntò Lort, squadrando la guardia posta davanti alla porte che conduceva alla sala del trono.

Sentiva provenire dietro di essa molto debolmente il dibattito che si stava accendendo.

E voleva parteciparvi, ne aveva diritto in quanto argomento principale, ma le era stato impedito.

E adesso cercava di fare amicizia con la guardia per farle aprire gentilmente la porta.

Ma era inamovibile, e non rispondeva nemmeno alle sue domande.

Restava sull'attenti, fermo come una statua.

"D'accordo, lasciamo perdere ... - disse lei, assumendo un'aria indifferente- Mmm ... Parliamo d'altro, ti va? Com'è la paga qui?".

La guardia muta.

"Quell'armatura di azurite sembra costosa ... ve l'avranno fatta pagare a parte, cogli interessi, immagino ...".

Muta.

Infastidita dal suo silenzio, si complimentò sarcastica .

"Deve essere dura essere costretti a restare muti e fermi tutto il santo giorno, eh? Complimenti...".

"Non mi costringono a stare zitto e fermo. Semplicemente non voglio parlà cu' tte." rispose la guardia, acida.

Lort si sorprese dell'inaspettata risposta.

"E poi ... Song 2800 cocozze al mese più gli straordinari, e l'armatura me l'hann' rat alloro ... " aggiunse la guardia, simpatico come una lancia su per il cosiddetto.

Lort inarcò le sopracciglia .

"Uau ... Mio padre manco l'armatura regala alle guardie ... sono costretti a pagarle. E manco gli straordinari! Quel tirchio ... " mormorò lei, arrendendosi definitivamente.

Si mise le mani in tasca e diede le spalle alla guardia a schiena incurvata.

"Antipatico." bofonchiò lei , dirigendosi verso la sontuosa poltrona nell'anticamera.

Si lasciò cadere su di essa, con aria imbronciata.

Rimase così, stravaccata su di essa, a gambe allargate e con le mani incrociate sul petto, guardando il vuoto con il musone sulla faccia.

I polpastrelli delle dita pigiarono sulla superficie liscia della sua nuova corazza.

Si guardò il busto, facendo scorrere la punta dell'indice sulle rifiniture e sulla testa di tigre incastonata sul suo petto.

"Shirvallah ... e chi se l'aspettava! - pensò Lort – io ... Che stringo un patto con il Loa dei Guerrieri ... Guerrieri troll, che non ci azzeccano niente cogli umani. ".

Troll Spirit [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora