20. Seconda prova e la verità

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Erano giorni che vagavo per la scuola. Mangiavo il tanto necessario per sopravvivere, qualcosa a colazione o a pranzo, la cena non la toccavo mai. Non volevo vederli, non perché mi davano fastidio, ma perché non avevo voglia di ascoltarli. Si scusavano ogni volta che ne avevano l'occasione e io non riuscivo più più sopportarli. Astrid la sera non parlava e questo mi faceva capire che a lei di farsi perdonare non le importava più di tanto. Piangeva solo e non ne capivo il motivo. Qui l'unica che avrebbe dovuto piangere sarei stata io, ma non l'ho fatto. Nessuno avrebbe avuto questa soddisfazione da me, per nulla al mondo.
Questa sera è quella precedente alla seconda prova. Non vedo l'ora di finire questo inutile torneo e poi fare richiesta di riportarmi a Durmstrang. Tra due settimane compirò diciotto anni e potrò essere libera di compiere qualsiasi scelta io voglia. Finirò la scuola e riuscirò ad andarmene da qui.

-Jonson- mi sento chiamata da fuori la porta. Astrid non è tornata ancora ed è tardi.

-Jonson cazzo apri!- apro la porta scocciata, stavo studiando astronomia

-Che vuoi Malfoy- lo fisso nei suoi occhi chiari.

-Astrid è in bagno a piangere a causa tua. Perché non la vuoi perdonare. L'abbiamo immischiati noi in tutta questa faccenda, loro non volevano. Vai da lei mi sono rotto di sentirla piangere sempre- va via.

***

-Astrid- la chiamo mentre entro nel bagno.

-Astrid ti perdono. Esci ho sonno-

-Eddy- esce da un cesso.

I capelli bianchi scompigliati e attaccati al viso dalle lacrime. Occhi rossi e vitrei. Quei suoi bellissimi occhi azzurri, ora sembravano vuoti e privi della loro vita vivace. Le labbra secche, rosse, gonfie e sanguinanti. Come se le avesse morse per un tempo indeterminato, ma decisamente lungo. Non aveva un filo di trucco. Si era trascurata parecchio.

-Chi ti ha detto che ero qui?- anche la sua voce trema e quasi provo pena.

-Malfoy. Ora andiamo forza- senza dire nulla la prendo per mano e la trascino in stanza.

Si stende sul letto continuando a piangere. Mi sdraiai accanto a le e le avvolsi con un braccio la vita per far poggiare la sua schiena al mio petto. Dopo qualche minuto la sento smettere di piangere. Il suo respiro inizia a farsi più pesante.
Si gira verso di me e poggia il volto nell'incavo del mio collo. Sospira e la sento sorridere.

-Eddy ti voglio bene. Sono finita in quella scommessa senza volerlo. Riddle mi ha minacciata. Ha detto che se non fossi stata al gioco avrebbe ucciso mia madre. Eithel lo sai che ho solo mia madre e mia sorella, ha solo dieci anni. L'anno prossimo sarebbe venuta qui e io non posso fare questo a lei. Non potevo sentirmi in colpa per averle tolto una madre- dice singhiozzando un poco.

-Quale Riddle? E gli altri invece?- piano piano la verità stava venendo a galla.

-Tom. Ha minacciato tutti. Non so perché Eithel, ma abbiamo ceduto. Mi dispiace. Anche Malfoy ha ceduto dopo giorni- piangeva a dirotto ora.

-Va bene Astrid ti credo. Dormi ora- ero sicura stesse dicendo la verità. Le avevo versato del veritaserum nel bicchiere d'acqua che aveva bevuto appena entrata in stanza.

E quindi i Riddle tremano qualcosa contro di me. Avevano bisogno che io mi allontanassi da loro, che restassi sola. Solo perché? C'entra con la seconda prova forse? Oppure sono loro che hanno messo il mio nome nel calice. Resta sempre la solita domanda: perché? Non ho mai compiuto nulla contro di loro, eppure sembra che ce l'abbiamo con me.
Ora devo solo riposare per la prossima prova. Non sono riuscita a capire come si svolgerà, ma sono certa c'entri il Lago. Facendo ricerche ho scoperto l'Erba Branchia. Dovrebbe farmi respirare nell'acqua con la fuoriuscita di branchie, appunto. Spero solo che funzioni.  Per quanto sappia nuotare bene, non riuscirei a vincere in questo modo e rivoglio indietro qualsiasi cosa mi abbiano preso. È una prova bizzarra, però le prove aumentano di difficoltà. Se il drago è stato difficile, inizio ad avere paura per l'ultima. La gente per questo gioco ci è morta, ma quest'anno hanno voluto ripristinarlo. Come se tutte le morti di quei studenti coraggiosi non valgono nulla. Domani ritornerò a parlare con i ragazzi. Non lo meritano e farò vedere ai quei due fratelli inutili cosa significa avermi contro.

in love with both of themDove le storie prendono vita. Scoprilo ora