29. Fammi tua.

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Nessuno riusciva a comprendere quel mio strano e nuovo sangue. Me ne curai ben poco. Iniziavo a stare meglio, perciò non era un problema. Voldemort sapeva la verità, glielo leggevo negli occhi, ma non osavo parlare. Mancava una settimana al nostro rientro ad Hogwarts e dovevo sfruttare subito l'occasione di parlare con lui.
Mi diressi nel suo studio. Entrai senza permesso e bloccai la serratura. I suoi occhi vispi mi fissavano sbalorditi. Non tenevo niente di lui. Non ne avevo motivo.

-Eithel- pronunciò e io ghignai.

-Voldemort caro- i suoi muscoli si tesero.

-Gradisco che mi si porti rispetto-

-E io non te lo porterò- sorrisi sfilandomi la bacchetta dai pantaloni.

-Ora.. mi darai le risposte che voglio, d'accordo?-

-No. Devi portare- lo bloccai.

-No. L'accordo era un altro quindi ora risponderai.. Imperio- una strana nube verdognola fuoriuscì dalla bacchetta e lui non fece in tempo a controbattere.

Eithel: Mi dirai tutto ciò che voglio, capito?

Voldemort: Si.

Eithel: Come sono morti i miei genitori?

Voldemort: Non posso dirlo e dovresti sapere che i maghi più potenti resistono all'Imperio.. Crucio!

Eithel: Protego maxima.

Uscii di corsa dalla stanza con Voldemort che mi inseguiva. Cazzo! Avevo dimenticato questo particolare. Corsi giù per le scale con fasci di luce verde e rossa che mi sfioravano le punte dei capelli. Corsi in mezzo a mangiamorte spaventati. Raggiunsi la cucina dove trovai Bellatrix e Narcissa che parlavano. Mi fissarono il volto sconvolto e un fascio di luce mi colpì. Urlai dal dolore improvviso, ma subito tacei. Sangue nero usciva dalle ferite. La maledizione cruciatus non portava goduria se usata su di me. Amavo il dolore.

Reagisci Eithel!

Cloto ha ragione. Sei troppi debole. Il sangue nero ti ucciderà!

Mi svegliai di scatto. Mi ritrovai tra le coperte di un letto non mio. Su una poltrona sedeva Draco Malfoy. Quando mi vide sveglia si alzò e venne verso di me.

-Fammi tua- sussurrai appena.

Iniziò ad avvicinarsi. Il suo fiato caldo soffiava sulle mie labbra. Chiusi gli occhi e mi sdraiai con lui dietro. Iniziò a baciarmi il collo e a leccarlo e succhiare irruentemente la pelle morbida e chiara. Ero sicura che si sarebbero formati grosse chiazze rosse.
La sua mano fredda si infiltrò nella mia maglia. I freddi anelli mi procurarono mille brividi per tutta la schiena quando si scontrarono con la mia pelle bollente. Mi baciò la bocca facendo entrare con forza la sua lingua nella mia gola.
Si sfilò la maglia nera e tolse anche la mia, iniziando a giocherellare con un capezzolo mentre mordeva e leccava l'altro. I miei ansimi si fecero più forti. Tornò a baciarmi e fece scorrere la mano fino a raggiungere la mia intimità pulsante.
Che cosa mi sono persa in tutti questi anni!
Entrò con un dito senza delicatezza facendomi sussultare. Aumentò la sua velocità e i miei ansimi erano tutto fuorché pudici. Le mie pareti iniziarono a stringersi, segno che sarei venuta a breve, ma si fermò facendomi grugnire. Si portò le dita alla bocca e leccò i miei umori. Mi ritrovai la sua faccia tra le gambe mentre leccava con voracità la mia entrata. Venni in poco tempo.

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pubblicazione:
-lunedì
-mercoledì
-venerdì

in love with both of themDove le storie prendono vita. Scoprilo ora