Quel senso di inquietudine non mi abbandonò per un istante. Quell'uomo faceva paura, era orribile. Con un schiantesimo mi incatenò alla statua dell'angelo, avevo il collo bloccato dalla sua falce. L'aria nei polmoni iniziò a mancarmi, ma resistetti a forza. L'uomo iniziò a cantare un rito particolare immergendo nel calderone strani ingredienti. ''Sangue del..'' non capii cosa disse dopo, ma mi si avvicinò e taglio il mio polso. Rimase stupito dall'enorme quantità di cicatrici che vi avevo, ma le cazzate le fanno tutti, in qualche modo. Chi si tagli, chi non mangia, chi mangia troppo e molte altre.
Inserì il mio sangue nel calderone e un fumo verde e grigio ne uscì dando forma ad un essere.Voldemort.
Era rinato. Mi aveva detto nel sogno che sarebbe rinato, ma non pensavo così in fretta.
''Ricorda la statua''. Lo aveva detto, mi aveva avvertita. Dovevo andare via con Diggory, non sapevo perchè avessi avuto questo grande senso di bontà nei suoi confronti, ma mi sentivo in debito. Lui mi aveva aiutato con l'uovo e di conseguenze mi aveva salvato la vita - se non avessi saputo dell'acqua, non sarei mai sopravvissuta - e ora io lo dovevo a lui. Odio avere debiti e ora anche questo è saldato.
Voldemort richiamò qualcosa. E dopo poco nubi neri si schiantarono a terra dando vita a delle persone. A questo gruppo piacevano le entrare a effetto a quanto pare. Persone mascherate. Maschere argentate, capucci neri. Merda. Mangiamorte.
Iniziarono una loro conversazione dimenticandosi di me. Non capivo cosa c'entrassi con tutto questo. Voldemort ce l'aveva con Potter, non con me. O almeno sperai di non averci nulla a che fare.-Mia prediletta- incominciò l'uomo serpente rivolto a me -sono contento che tu sia qui. Sai avrei dovuto far mettere da mio figlio Harry Potter nel calice. Però ho preferito te, abbiamo questioni di cui parlare. Tra poco finirà la scuola, lasciamo le cose scorrere- non prolungava le esse, sembrava normale, quasi.
-Cosa vuoi da me!? Non ho fatto nulla di male eppure mi tieni qui bloccata- l'aria iniziava a mancarmi davvero tanto.
Con un gesto della mano ossuta mi liberò. Caddi a terra sulle ginocchia e un gemito lasciò le mie labbra quando atterrai ferendomi la mano. Avevo già il sangue del polso colante e caldo. Una luce bianca arrivò alle spalle di Voldemort, non prometteva nulla di buono. Alcuni mangiamorte iniziavano a volare via. Lo stesso Voldemort sembrava spaventato. Se Silente fosse arrivato ora, lui era troppi debole. Non so il perché ma gli urlai di andare via. Di tornare in un altro momento. Avevo bisogno delle mie risposte e lui poteva darmele. Mi ero legata al serpente, ma non mi importava.
-Voldemort- lo chiamai e lui si girò.
-Voglio il voto infrangibile, adesso. Io mento su quanto accaduto e tu mi dai le risposte che desidero, ogni risposta nei minimi particolari. In più non voglio menzogne. Queste sono le mie condizioni- si leccò i denti mentre pensava.
-Diverrai Mangiamorte appena possibile? O questo o niente- no, non avrò quel marchio sul polso.
-No- sentenziai freddamente.
-Allora tutto salta- stava per fuggire, mancava troppo poco.
-D'accordo! Non diventerò mangiamorte, ma ti giurerò fiducia eterna- era la mia ultima possibilità.
-Non credi sia più sicuro divenire mangiamorte? Avresti il rispetto di tutti- la luce iniziava ad avvicinarsi.
-Facciamo questo cazzo di voto, Riddle- nei suoi occhi passò un lampo quando nominai il suo cognome.
-Non chiamarmi più così!-
-Tom Orvoloson Riddle. Lo stesso che hai dato al tuo primo genito, perché? Ricordarti chi fossi? No, l'ho capito perché. Non sai se vivrai in eterno e necessiti un erede, ma che porti il tuo stesso nome, vero?- ghignai.
-Taci!- la luce si fece troppo forte. Mi afferrò la mano e sentenziò.
-Accetto le tue condizioni e tu diverrai mangiamorte- un fascio dorato intrecciò le nostre mani e non riuscii a staccare la mano. Mi aveva fregata.
***
La Sala Grande brulicava di persone. Bisbigli si ero innalzati da ormai minuti interi, non capivo cosa dicessero, però, per me erano solo suoni ovattati. Avevo vinto, ma non ero felice. Non potevo esserlo con la consapevolezza di dover diventare mangiamorte non appena compiuti diciotto anni, ovvero a luglio. Odiavo questa sensazione di impotenza. I fratelli Riddle mi si erano avvicinati dalla fine dei giochi. Non li volevo accanto, ma era il prezzo da pagare per stare dalla parte del Signore Oscuro. Non sono mai stata una fan del bene, ma sarei stata troppo esposta in quella scuola. Non mi importava chi vincesse - tra male e bene - volevo solo informazioni. Sono egoista, ma tutti lo sono anche i più buoni. Non puoi vivere a questo mondo senza egoismo, altrimenti vieni ucciso.
***
Era l'ultimo giorno di scuola. Erano tutti entusiasmati all'idea dell'estate. Era incredibile come fosse volato in fretta il tempo.
Mia sorella non si era più fatta vedere. Così come Oliver. I ragazzi si erano distaccati da me, per mio volere. Era ciò che più mi riusciva allontanare chiunque. Astrid non mi aveva più rivolto una parola - nemmeno in stanza - così come Pansy. Blaise aveva cercato più volte di parlarmi, ma aveva ceduto anche lui assumendo nei miei confronti il solito carattere freddo e distaccato che aveva con tutti. James, beh che dire, James ci provava a parlarmi a interagire con me. Gli avevo concesso più volte di farmi sorridere, non che non lo volessi, però non erano mai veri sorrisi. Anche lui si era arreso. Tutte le amicizie le avevo perdute a causa di qualche decina di minuti in un cimitero.
Dopo aver pronunciato il voto infrangibile, Silente era apparso e mi aveva frullato il cervello con tutte quelle sue domande alle quali avevo sviato con un semplice ''È fuggito''.
Solo Regulus sembrava aver intuito, ma si era tenuto a debita distanza. Studiavamo insieme, ma nulla in più.Passai tutti i giorni con i Riddle, la loro presenza era irritante all'inizio. Me ne stavo in silenzio a sentirli chiaccerare su ragazze o sulla scuola. Con il tempo, però, stavo bene con loro. Mi capivano e parlavamo di cose davvero interessanti. Tom era il più intelligente e produttivo, mentre Mattheo aveva la testa fra le nuvole il più delle volte, ma non mancava di astuzia. Studiavamo, mangiavamo e a volte dormivamo persino insieme. Tutta Hogwarts si era dimenticata dei nomi che avevamo in precedenza ovvero ''I fratelli Riddle'' e ''La sorella di Karol''. Ora eravamo ''Il trio delle serpi'', niente da dire, ma il nome era orribile.
Persino in treno ci sedemmo insieme, dopo un po' anche Malfoy si unì a noi. Le ombre erano calme e avevano trovato un equilibrio con la mia parte razionale, sembrava andare tutto bene se non sapessi cosa mi sarebbe accaduto da lì a poche settimane.L'estate al Manor sarebbe stata lunga e pesante.
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scusatemi davvero tanto! mi dispiace.
spero non ricapiti più, ma ieri ho staccato completamente il cervello!
allora che ne pensate?
siamo solo all'inizio della vera storia. a domanii
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in love with both of them
FanfictionEithel Jonson una ragazza poco considerata dalla famiglia. Sarà costretta ad andare ad Hogwarts... riuscirà qualcuno a sciogliere il suo cuore di ghiaccio? Ma soprattutto ci sarà qualcuno in grado di capirla fino in fondo? - presenza di droghe, alco...