48. Incantesimi

114 6 2
                                    

Lo fissai senza dire nulla, ma neppure lui accennò a dire una parola.

Avevo il cuore che batteva all'impazzata e le mani che tremavano leggermente, così le nascosti sotto le coperte.

-"Eithel!"-

Non ancora.

-"Astrid, va via."- furono le prime parole che pronunciò il ragazzo dopo interminabili minuti di silenzio.

-"Ma Eithel..."- si avvicinò piano e con incertezza.

Vederla così mi distruggeva dentro. Nonostante il male che le ho inflitto, i silenzi, le bugie, i segreti lei vuole stare qui con me...

Perché?

-"Astrid, ti avevo detto di no"-

Blaise...

Sposati lo sguardo dalla ragazza alle coperte. Avevo il petto che si stringeva su se stesso.

Mi mancava l'aria.

-"Non decidi per me, Blaise"-

-"Invece si. Ti ho detto di non andare da lei"-

Lei...

Non usa il mio nome.

Ahia.

Fa tutto dannatamente male.

-"Andate via tutti e tre. Eithel deve riposare, la stanno venendo a prendere."- fu l'infermiera a parlare.

I peli dietro la nuca si rizzarono. Alzai gli occhi e incontrai quelli chiari del biondo.

Aveva paura tanta quanta ne avevo io.

-"Chi sta venendo?"- gracchiai accorgendomi di quanto avessi la gola secca.

Solo in quel momento realizzai delle fasciature che ricoprivano il mio corpo.

Costole.

Spalla sinistra.

Polpaccio destro.

Avambraccio... destro.

Lasciai fuori uscire l'aria lentamente dalle mie narici, ma un altro pensiero mi colse immediatamente: se mi ha fasciato deve avermi guardato ovunque.

Il mio marchio.

-"Quelli del San Mugo"- altro espiro -"Hai bisogno di cure specifiche, sono stata davvero insistente, non volevano occuparsi di un altro paziente. Questa guerra li opprime."-

La guardai e chiesi: -"La mia bacchetta?"-

-"Sul comodino alla tua destra, cara"- mi sorrise amorevolmente.

L'afferrai alla velocità della luce. Chiusi la porta e insonorizzai la sala.

-"Imperio."- fu ciò che pronunciai contro la povera Mrs. Jane.

-"Dimmi cosa hai fatto davvero"-

-"Ti ho denunciata al governo. Nel giro di cinque minuti dovrebbero arrivare."-

-"Cazzo"- sussurrò Draco.

-"Avada Kedavra!"-

Astrid urlò, ma ormai la donna era a terra.

Spostai le coperte, mi infilai gli scarponcini e puntai la bacchetta contro quelli che una volta erano i miei amici.

-"Eithel..."- lo sguardo di delusione di quella che una volta era la mia migliore amica mi faceva male.

-"Mi dispiace."- dissi consapevole ormai che nulla mi avrebbe fatto perdonare.

E poi scagliai l'incantesimo.

______

bellissimi!!

ce l'ho fatta! sono tornata

sto già scrivendo il nuovo capitolo quindi a breve sarà pronto!

fatemi sapere che ne pensate;)

ig: _murderstories

in love with both of themDove le storie prendono vita. Scoprilo ora