30. Che i giochi abbiano inizio

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Camminare tra i corridoi di Hogwarts non mi era mai sembrata un'impresa tanto ardua. Non avrei pensato di camminare con il cuore che batteva a mille ogni volta che una persona mi guardava più del dovuto.

Ho sempre odiato essere guardata. Ora più che mai.

I capelli neri svolazzavano rapidamente mentre cercavo di raggiungere la Stanza delle Necessità. Era lì che era stato collocato l'armadio svanitore. Non volevo ripararlo, ma non avevo molta scelta. Vivere o morire.

Secondo me questo aggeggio non si aggiusterà mai.

Atropo non essere così negativa.

E tu Cloto non essere così positiva!

Volete tacere!? Non posso più fare niente in santa pace da quando siete comparse voi tre. Gli accordi erano chiari.

Scusaci.

Viti. Bulloni. Maniglie. Serrature.

Non ci capivo più nulla. Avevo fatto un giro nella sezione proibita della biblioteca e avevo trovato vari libri riguardanti gli Armadi Svanitori. Però erano così confusi che non sapevo neanche quello che stavo facendo.
Ne avevo studiato uno accuratamente da Magie Sinistre, ma le cose mi sembravano perfettamente uguali al suo gemello.

Tom e Regulus erano impegnati a escogitare un piano per fare entrare i mangiamorte dopo che l'armadio fosse riparato. Sempre che riuscissi a farlo, ovvio.

Draco e Mattheo avevano già fallito. La scuola era iniziata da qualche mese e maledire una colonna non era stata un'ottima idea.
Per fortuna che il professor Piton era dalla nostra parte, altrimenti non vorrei nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto accadere.

Io, d'altro canto, ero sola. Come sempre oserei dire, ma questa volta è diverso. Abbiamo abbandonato i nostri amici. Pansy, Blaise, Astrid e James. Nessuno di loro ci ha rivolto mezza parola quando ci siamo incontrati.
Avevo sentito chiedere da Astrid cosa ci facessi con loro, ma nessuno le aveva dato risposta. Desideravo così tanto andare da lei e urlarle che le volevo bene e che mi dispiaceva. Ma il mio orgoglio e il mio dovere me lo impedivano.

Quel fantomatico sogno non si era più fatto vivo da mesi ormai ed ero giunta alla conclusione che era semplicemente stata una casualità.
Probabilmente mi sbagliavo, ma era l'unica cosa a cui riuscivo ad aggrapparmi. Inoltre, non potevo perdere tempo dietro a questi problemi frivoli. Dovevo solo sperare di vincere la Guerra Magica. Non appoggio realmente Voldemort, ma temo che l'unica cosa che io possa fare sia aiutarlo nel migliore dei modi. Perchè lui non sarà niente in confronto a quello che ci farà il Ministero quando lo verrà a sapere.

L'armadio non voleva saperne di funzionare. Sarebbe stato molto più utile se ci avessi infilato dentro Harry Potter e fatto passare per morto. Ma lui è un Grifondoro e non fuggirebbe mai come un codardo.
Se solo potessi farlo, mi ci infilarei io lì dentro fino alla fine dei tempi. Magari tra qualche decennio ritroverebbero il mio scheletro e finirei in qualche museo con una targhetta citante: Rinvenuto all'interno di un Armadio Svanitore. Non si conoscono le cause della morte, ma si ipotizza poiché rimasto bloccato all'interno dell'armadio.
Davvero un ignobile di morire, ma se mi salvasse da questa situazione, accetterei anche di essere murata viva. Magari il mio fantasma infesterebbe Hogwarts e farei compagnia al Barone Sanguinario e lo aiuterei a disturbare le lezioni di astronomia sulla Torre. Sempre se ci sarà una torre una volta terminata la guerra.

La mela verde che avevo usato per cavia era ancora lì. Immobile nello stesso punto in cui l'avevo appoggiata. Sarei tornata domani sera, di nuovo.
Erano già cinque giorni che saltavo i pasti e non volevo che Silente mi tornasse con il fiato sul collo. Avrei messo a rischio me stessa e gli altri. Non potevo permettermelo.

La Sala Grande brulicava di studenti. Non riuscivo a pensare al fatto che entro fine anno qualcuno di loro sarebbe morto. Forse il piccolo Connor o uno dei professori stessi. Chissà se il fantastico trio ne sarebbe uscito intatto, se Harry, Ron o Hermione fossero rimasti vivi. Chissà se i divertentissimi gemelli Weasly sarebbero sopravvissuti o se solo uno di loro ce l'avrebbe o forse nessuno dei due.
Sapevo che anche gli ex studenti, come loro, sarebbero tornati per combattere.
Tremavo alla semplice idea che tutte quelle persone sarebbero morte per colpa mia.

Non sono mai stata una persona sensibile, ma sarei odiata e disprezzata per il resto della mia vita e non lo volevo. Lo ero stata per troppo tempo.

Vidi Regulus alzare una mano per farsi scorgere e mi diressi rapidamente verso di lui. Sedeva con gli altri tre intenti a mangiare del purè di patate e qualche cosciotto di pollo.

-Ci sei riuscita?- mi chiese Tom non appena mi sedetti.

Scossi il capo sconsolata e buttai alla rinfusa del purè e un uovo sodo nel piatto. Detestavo questa responsabilità.

-Vedrai che ci riuscirai. In qualche modo faremo.- Mi rassicurò Reg massaggiandomi la schiena.

Eravamo seduti lontano da tutti nel lato più estremo vicino alla porta. Nessuno poteva sentirci. I miei occhi si spostarono come attratti verso il tavolo dei professori. E non rimasi sorpresa quando incontrai gli occhi di Silente già poggiati sulla mia figura. Mi sorrise alzando un calice di succo di zucca, ma io ricambiai con un mezzo sorrisetto beffardo.

-Come procede a voi, invece?- chiesi non staccando mai gli occhi da Silente e intanto sbucciavo l'uovo.

-Io e Mattheo abbiamo fallito, ma abbiamo già un altro piano- disse Draco facendomi tornare a guardarli.

-Io e Tom abbiamo terminato. Solo dei perfezionamenti e ci siamo. Poi ci resti solo tu e possiamo attuare il tutto- mi spiegò Reg.

Tornai a mangiare il mio purè, ormai freddo, mentre mille pensieri mi vorticavano per la mente.

Dipendeva tutto da me.

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sono tornata! TATAAAN!!!

allora  che ne pensate di questo capitolo?

che patto avrà stipulato Eithel con le sue ombre??

tornerà amica con i fantastici quattro?

ovvero Pansy, James, Blaise e Astrid. non so perchè ma mi viene da chiamarli così haha

buonanotte!!

in love with both of themDove le storie prendono vita. Scoprilo ora