Mi allaccio le scarpe frettolosamente, questa mattina piove e sembra esserci anche vento, non è proprio una giornata per correre, perciò andrò nella palestra del condominio. Chi può esserci alle sette del mattino? Chiamo l'ascensore e nell'attesa faccio partire una delle mie playlist. Scendo nella Lobby, svolto nel corridoio che porta alle salette private, ed ai garage ed entro in palestra, che è l'ultima porta. Come sospettavo, è deserta. Prima di correre sul Tapis Roulant faccio un riscaldamento veloce. Ho bisogno di scaricare un po' di energia, un po' di tensione che negli ultimi giorni mi si è attaccata alle spalle. È tutta colpa di un affascinante amministratore delegato. Ancora non ci credo, sarò sua moglie per la fine di giugno, tra solo due settimane. Ammetto di aver pensato di scappare. Ero sul punto di fare le valige, ritirare un po' di soldi e scappare in Europa o in Messico, ma poi ho immaginato la mia famiglia in mezzo alla strada ed ho subito cambiato idea. Faccio un po' di ciclette, e poi finalmente salgo sul Tapis Roulant. Imposto la camminata veloce ed una pendenza accettabile. Sussulto quando qualcuno mi tocca la spalla. Tolgo le Airpods e mi giro verso la persona in questione. Jake Price."Cristo, mi hai spaventata!"
Esclamo continuando a camminare. Jake sorride, accende il tapis roulant accanto a me, ed imposta la corsa. Indossa dei pantaloncini da Basket ed una canottiera piuttosto aderente. I miei occhi si posano sulle sue spalle muscolose, scendono verso le braccia tatuate, poi risalgono sul suo viso. Non pensavo che Jake avesse dei tatuaggi, eppure eccolo qui.
"Mi alleno tutti i giorni alle sette e mezza, prima del lavoro così inizio la giornata con vigore"
Spiega fiero di se stesso. Io non potrei farlo, avrei paura di fare tardi o di essere poi troppo stanca per fare qualsiasi altra cosa. Lui però è il capo, penso che possa fare quello che gli pare.
"È fantastico. Oggi piove, altrimenti sarei andata a correre per Central Park"
La mia coda di cavallo va da una parte all'altra, quasi mi da fastidio questo sventolare sul collo. Jake aumenta la velocità, finché non corre. In confronto io sembro una vecchietta con il deambulatore. Cambio attrezzo, ma prima bevo un sorso d'acqua.
"Mia madre mi ha detto che farai uno stage di sei mesi, quando parte?"
Come fa a parlare e correre allo stesso momento? Io sarei caduta o comunque avrei parlato con il fiato corto, che non è proprio un bel vedere. Apprezzo però il suo interesse nei miei confronti, lo rende meno stronzo ai miei occhi.
"In autunno. Inizio a metà settembre"
Afferro le mie caviglie con le mani, mi abbasso a novanta gradi. Posso vedere dallo specchio alle mie spalle, che Jake lancia un occhiata ai miei glutei. Sorrido quando sposta lo sguardo. Imposta la camminata veloce, così da potermi stare dietro.
"E cosa farai?"
Continua. Beve un sorso d'acqua guardando New York dalle finestre. Torno nella posizione iniziale, fletto il braccio sinistro sopra la testa verso destra, e piego il fianco per sciogliere i muscoli.
"Non so, penso che leggerò qualche manoscritto, darò pareri da neolaureata e prenderò appunti. Molti appunti"
Mi siedo sul pavimento freddo, stendo i muscoli della schiena e del collo. Non sento alcuna risposta da Jake, così torno sul Tapis Roulant ed imposto la corsa.
"Quindi deduco che non farai la mamma a tempo pieno"
Rimango al quanto sorpresa. Che cosa si aspetta Jake da me? Ho appena finito l'università, ho una carriera da costruire. Non penso di essere egoista solo perché voglio vivere la mia vita prima di mettere su famiglia.
"Direi di no"
"Perchè?"
Torna a correre, sembra quasi volermi sfidare. Guardo la strada sotto di noi, la vita che scorre senza accorgersi di noi. New York è caotica, bellissima. Con un salto apro le gambe, metto i piedi ai lati del Tapis Roulant facendo una piccola pausa. Mi giro a guardare l'uomo, che fa lo stesso.
"Perché voglio una carriera, voglio fare esperienza nell'editoria. Mi dedicherò anima e corpo ai miei figli, ma solo quando avrò raggiunto tutti i miei obbiettivi"
La sveglia suona, segno che è già passata un'ora e posso smettere di correre. Spengo l'attrezzo e scendo da esso. Jake mi imita, bevo un altro sorso d'acqua mentre lui si passa un asciugamano sul collo per asciugare il sudore.
"Immagino avremo molto di cui discutere prima del matrimonio. Ho fatto lo scapolo per molto tempo, ora voglio moglie e figli"
"Allora dovevi scegliere Sybil, non me"
Esco dalla palestra, Jake mi segue come un cagnolino fino agli ascensori. È proprio lui che preme il pulsante di chiamata.
"Sono sicuro che Sybil sarebbe stata un ottima moglie devota ed avrebbe fatto la madre a tempo pieno"
"Ma?"
Domando confusa proprio mentre le porte del ascensore di aprono. Jake mi fa cenno di entrare per prima, così faccio. Preme il pulsante del mio piano, poi del suo.
"Ma tu sei diversa, tu sei più giovane innanzi tutto. Tu sei più difficile da conquistare, mi darai del filo da torcere, ne sono sicuro. Perciò sei stata la scelta migliore"
Non mi basta come spiegazione, ma non posso chiedergli altro perché l'ascensore si ferma al mio piano. Le porte si aprono ed io sospiro.
"Jake il nostro non sarà un vero matrimonio, lo sai. È solo un contratto"
Le porte di metallo iniziano a chiudersi, lui però mette una mano davanti al sensore e le tiene aperte per me.
"Possiamo renderlo tale, se ci impegnano abbastanza. Te l'ho detto, sono stufo di scopare in giro e svegliarmi solo nel mio appartamento"
Mi dispiace per lui, ha sbagliato completamente persona. Io non mi sarei spostata per altri cinque o anche dieci anni, si accorgerà di aver sbagliato sorella e se ne pentirà, perciò tanto vale farglielo capire fin da subito.
"Per me non sarà reale, mi dispiace Jake"
"Cambierai idea"
Sorride sicuro di se, ciò mi fa arrabbiare. Perché insiste nel voler questo matrimonio? Ho messo in chiaro che non sono interessata a farlo funzionare, eppure lui è così sicuro di se. Ci guardiamo per qualche istante, faccio un passo fuori dal ascensore e lui sposta la mano. Non so che cosa gli passa per la testa, ma sicuramente non mi avrà. Forse ha preso questa storia come una bella sfida, probabilmente pensa di mostrarmi a tutti come un bel trofeo. Mi lascio questa questione spinosa alle spalle e cerco di concentrarmi su altro.
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Because I love you
ChickLitJake Price è uno scapolo molto ambito nel Upper East Side. È l'amministratore delegato della Global Corporation, è ricco, bello e di buona famiglia. La sua vita si incrocerà con quella di Blue Morris. È una ragazza sicura di se, piena di sogni ed am...