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BLUE

Ho passato tutta la giornata a fare Shopping, ho comprato per lo più un vestito per questa sera, qualche prodotto cosmetico, ed una borsa. Jake non sembra essersi annoiato, ad un certo punto però è uscito dal negozio ed ha discusso al telefono, probabilmente con suo padre. Il vestito che ho comprato è nero, lungo fino a metà coscia. Il corpetto è stretto con uno scollo a V decisamente profondo. L'espressione di Jake mi ha fatto capire che era il vestito giusto, mi ha guardata dall'alto al basso, i suoi occhi mi hanno comunicato desiderio sessuale. Non avrebbe dovuto farmi molto effetto, ma invece la sua reazione ha scaturito in me la voglia di farlo impazzire. Lascio perdere questi pensieri strani e mi spruzzo su tutto il viso uno spray per fissare il Make up. Come ultimo step mi lego in uno chignon elegante dietro alla nuca, per valorizzare il mio collo, al quale è posato un choker nero, semplice.

Jake indossa un paio di pantaloni grigi, una maglietta a maniche corte bianca ed un gilet grigio di una tonalità più scura rispetto ai pantaloni. È pronto da quasi mezz'ora, solitamente non faccio così tardi, ma volevo essere perfetta. Stupidamente vorrei che Jake mi guardasse ancora come oggi pomeriggio. È nel salottino della nostra stanza, con il cellulare sotto gli occhi. Sospira e mette via l'oggetto non appena entro nella stanza. La sua reazione è la stessa, mi guarda con occhi affamati, ed un espressione strana. Eccitazione, desiderio e qualcosa che non capisco.

"Sei pronta?"

Domanda alzandosi dal divano a due posti, annuisco e gli porgo la mano che prende prontamente. Usciamo dalla nostra stanza, camminiamo nel centro della città fino ad uno dei ristoranti che si trova in riva al mare. Leggiamo i menù esposti fuori finché non troviamo ciò che ci aggrada di più.

"Perciò ti piace il vestito?"

Domando all'uomo seduto davanti a me, che in tutta risposta solleva le sopracciglia e sorride.

"Non sono l'unico a cui piace. Ho visto molti uomini guardarti mentre venivano qui"

Non è arrabbiato ma tutt'altro. Ha un ghigno sulle labbra, ed un sopracciglio alzato. La cameriera ci porta i menu, sono fogli di carta stampati dentro un elegante album in cuoio. Tutto il ristorante è elegante e raffinato, e di fatti è pieno di persone vestite in un certo modo. Sia io che Jake ordinano il branzino con il contorno di verdure, ed una bottiglia di vino. Lo sguardo di Jake si abbassa ripetutamente al mio seno, lasciandomi dei brividi lungo la schiena. Cerca di non guardare in basso, e per qualche istante ci riesce anche, ma poi lo fa ancora.

"Va tutto bene?"

"Te l'ho detto, mi distrai Principessa"

Si sistema sulla sedia, guarda il mare scuro fuori dalla finestra, e muove le gambe nervosamente. Mi torna in mente la telefonata di oggi pomeriggio, e la curiosità ha la meglio su di me.

"Che ha detto tuo padre?"

Non c'è bisogno di specificare, Jake scrolla le spalle ed inizia a giocare con il tovagliolo appoggiato sul tavolo.

"Le solite cose che mio padre dice. Ho fatto una cazzata, sono un idiota, se lo avesse concluso lui avrebbe speso meno soldi. Sai..."

Noto per la prima volta un lato di Jake che non ho mai visto. Percepisco che sulle sue spalle ha molta pressione, causata da suo padre. Vorrei dirgli qualcosa per rassicurarlo, ma non c'è nulla che io possa dire che lo farà sentire meglio.

"Ti ha ceduto il comando ma non si fida di te, è in pensione eppure continua a comandare"

"È un bravo padre"

Jake mi interrompe prima che possa dire altro. Capisco che non vuole mancare di rispetto a suo padre, ma dall'altra parte non ottiene il rispetto che dovrebbe.

"Già anche il mio è bravo. Se non si conta il suo essere un fantasma per la maggior parte del tempo. Jake sei saltato giù dal letto alle sei del mattino, durante le tue ferie, perché tuo padre ha deciso così"

"Non sai di che stai parlando, Blue, non intrometterti"

Ha un tono freddo e distaccato, proprio come mia madre prima di una sfuriata. Immagino che Jake sarà un burattino nelle mani di suo padre finché non avrà le palle per ribellarsi. Anche io una volta ero così. Ascoltavo tutto ciò che mi diceva mia madre, facevo la brava, fingevo di essere felice anche quando lei mi faceva sentire di merda. Poi un giorno mi sono stufata, le ho urlato in faccia tutto ciò che pensavo e da quel momento il nostro rapporto è cambiato.

"Ecco a voi, godetevi la cena"

La cameriera di poco fa ci porta ciò che abbiamo ordinato. Jake sorride alla donna, dopodiché si stende sulle gambe il tovagliolo e si dedica completamente alla cena. Per il resto del tempo stiamo in silenzio, ci godiamo il pesce e beviamo il vino. È colpa mia se Jake ha cambiato umore così in fretta, non avrei dovuto
parlare di suo padre. Sono così abituata ad avere una famiglia disastrata che parlare dei loro difetti mi sembra normale, ma non è cosi. Dopo cena Jake mi porta alla spiaggia, proprio come in Giamaica, ma questa volta nessuno dei due fa il bagno. Jake si siede sulla scalinata che porta alla spiaggia e mi porta seduta sulle sue gambe.

"Mio padre è stato un buon padre, ci portava al campeggio, e alla sala giochi. È un padre protettivo ed affettuoso. Ma sul lavoro è diverso. Mi tratta come un ragazzino e a me non piace affatto. Ma è mio padre, mi ha dato la vita"

"Questo non è un buon motivo per correre ogni volta che chiama, Jake. Non sei più un bambino, sei l'amministratore delegato. Sei un uomo competente nel tuo lavoro"

Mio marito non aggiunge altro, mi accarezza le gambe fredde e respira lentamente. È pensieroso.

"Non devi sentirti un idiota, oggi hai spaccato, sei stato una Rock Star, e non ha importanza cosa dirà tuo padre. Hai portato a casa una società che frutta milioni ogni anno. Sono orgogliosa di te"

Finalmente Jake sorride, mi bacia delicatamente le labbra. Mi stringe tra le sue braccia forti e calde, e mi ripara dal vento fresco.

"Grazie, ne avevo bisogno"

Sussurra guardando verso il basso. Sembra quasi a disagio nel dire che aveva bisogno di essere rassicurato. Io non ci trovo nulla di male, il matrimonio è fatto anche di questo.

"Ora andiamo in Hotel, ho bisogno di strapparti quel vestito di dosso"

Si alza con me in braccio, mi adagia sui gradini stando attento a non farmi cadere, dopodiché mi prende per mano ed insieme torniamo in hotel. Sento una strana eccitazione nello stomaco, ed una voglia di farlo per tutta la notte.

Because I love you  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora