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JAKE

Sposto lo sguardo verso l'altro capo della stanza, dove Blue, mia madre e sua madre stanno parlando con altre donne, tra cui le mie sorelle. Alle riunioni di famiglia succede che uomini e donne si dividono. Gli uomini parlano di affari, numeri, macchine. Mentre le donne parlano delle loro cose. Io però non riesco a concentrarmi su mio padre e mio suocero. Riesco solo a guardare Blue, con il suo vestito elegante e sofisticato, che mette in mostra tutte quelle forme che ho potuto toccare e su cui ho appoggiato le labbra. Posso ancora sentire il suo sapore sulla lingua, ed il suo profumo nelle narici.

"Figliolo?"

Gordon mi batte una mano sulla spalla, mi giro a guardare mio suocero che sorride confuso. Sposta lo sguardo nella stessa direzione in cui stavo guardando, poi sorride.

"Le cose vanno bene con Blue?"

Lo chiede con un mezzo sorriso soddisfatto, potrei dirgli che abbiamo fatto dei passi avanti, e che ieri sera le cose sono cambiate. Blue si è allontanata da me. L'ho sentito quando eravamo nella doccia, e poi quando siamo andati a letto. Era distante. Blue mi ha urlato in faccia che non mi avrebbe mai amato, ed ora l'ipotesi che possa essere la verità mi spaventa.

"Stiamo procedendo tra alti e bassi"

Gordon manda giù un sorso di Gin, poi sospira e si infila la mano libera in tasca.

"Blue è una donna forte, intelligente. Sa cosa vuole e non ha paura di prendersela. Però è anche diffidente, si protegge quando ha paura"

Rimango sorpreso dalle parole di Gordon. A dire la verità, sembra uno di quei padri che non presta mai attenzione ai propri figli, Blue stessa l'ha descritto in questo modo.

"Le hai parlato di Bryce?"

Domanda poi, lo dice con un tono basso come se avesse pura di farsi sentire. Scuoto la testa, non ho il coraggio di dirle che ho portato suo fratello alla morte, accidentalmente.

"Non proprio"

"Bene. È molto rancorosa, ferirla è l'ultima cosa che vuoi, credimi"

Gordon mi da una pacca sulla spalla dopodiché si allontana con mio padre. Decido di uscire in giardino per fumare una sigaretta, ho bisogno di calmare i nervi.

BLUE

Sono stanca delle chiacchiere di mia madre sulla figlia ribelle dei Finnegan, anche Bernice sembra annoiata. Non fa altro che giudicare e puntare il dito contro chi non rispetta i suoi canoni. Vorrei potermi divertire come Sybil, ma sono sposata e devo mantenere un certo decoro, o almeno è quello che dice mia madre. Vado con la mente finché non incontro lo sguardo di Jake, è fuori nel giardino. È sdraiato su uno sdraio e fuma silenzioso. Qualcosa mi dice di andare da lui, così lascio il mio posto al tavolo delle signore e lo raggiungo. Mi sorride non appena mi avvicino abbastanza, mi porge una mano che prendo e uso come sostegno mentre mi siedo tra le sue gambe.

"Serata impegnativa?"

Domanda con voce divertita. Ha un forte odore di fumo, la sigaretta è ancora accesa tra l'indice ed il medio. La prenderei se non avessi i genitori così vicino.

"Qualcosa del genere"

Jake trascina le punte delle dita sulle mie braccia, mi solletica la pelle e mi rilassa. Il suo petto si alza e si abbassa lentamente, mi viene quasi sonno. Ripenso all'altra sera, a come l'ho trattato male, sento di dovermi scusare, così faccio. Mi giro verso di lui, che ha uno sguardo incuriosito. Spegne la sigaretta ormai finita, e la lancia lontana da noi.

"L'altra sera... mi sono allontanata"

Ammetto in imbarazzo, Jake mi accarezza le gambe fino al ginocchio, poi torna indietro.

"Mi dispiace, è qualcosa di nuovo per me. Non perdere la pazienza, prima o poi le cose andranno meglio"

Sembra un biglietto motivazionale, Jake però annuisce. Mi attira a se e mi bacia le labbra in modo casto, giusto una toccata e fuga.

"Tra poco servono la cena"

Interrompo questo momento pietoso, Jake mi prende per mano ed insieme torniamo dentro. Una volta seduti a tavola iniziano i discorsi noiosi sulla cultura generale. Probabilmente nemmeno mia madre fa attenzione.

"Quando farete un bambino?"

Fisso il mio piatto aspettando che la persona a cui è stata posta la domanda risponda, Jake mi da una gomitata prima di rispondere.

"Bambino?"

Alzo lo sguardo dal piatto e mi accorgo che tutti gli sguardi sono su di noi. Sybil si trattiene dal ridere, ma non c'è nulla di divertente.

"Sì, per riunire le famiglie con un legame di sangue"

"Signor Price, non si era parlato di un bambino"

Faccio notare all'uomo, lui però ridacchia agitato. Si bagna le labbra con il vino e schiarisce la voce.

"Un matrimonio porta sempre a dei figli, non c'era bisogno di parlarne"

"È ancora troppo presto"

Taglia corto Jake. Suo padre lo fulmina con lo sguardo, scambia un occhiata con Bernice che sembra dirgli di tacere, ma lui va avanti.

"Non è mai troppo presto, Blue è giovane e fertile. Io e tua madre abbiamo concepito tua sorella una settimana dopo il matrimonio... voi siete sposati da un mese ed ancora niente"

"È diverso, tu e la Mamma vi amavate. Per avere dei figli serve l'amore, ed è chiaro che tra me e Blue non c'è amore"

Jake lo dice con un tono un po' troppo freddo, abbassa lo sguardo sul suo piatto vuoto, e si estranea dalla conversazione.

"È come ha detto lui"

Mi sembra una bugia bella grossa da dire, Jake prova qualcosa per me, me l'ha detto solo poche ore fa. Ed io cosa sento per lui? Sentirgli dire che non c'è amore tra noi mi ha scombussolata, ammetto che non è così. O forse mi sbaglio.

"Un figlio può..."

"Basta Mamma, discorso chiuso"

Ringhia Jake. Nei suoi occhi c'è delusione, si aspettava che dicessi che lo amo? Non ho modo di chiederglielo, perché Jake si alza e borbotta che va in bagno. Non torna più, però, mi lascia sola con le nostre famiglie ed una lunga lista di domande a cui non so dare una risposta.

Because I love you  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora