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JAKE

Blue passa un'ora davanti allo specchio, cerca di abbinare le sue camicette con i pantaloni, le gonne, le scarpe. Il nostro letto è ricoperto di vestiti scartati, non adatti al suo primo giorno di lavoro, questo è quello che crede lei. In realtà Blue era bellissima con ogni combinazione. Ho due società di cui occuparmi adesso, mi sento un po' agitato, eppure so per certo che andrò alla grande. La Morris Press è casa di Blue, conosce ogni dipendente, l'hanno  vista correre per quei corridoi in pannolino, e crescere giorno per giorno. Io sarò l'intruso, il cattivo che ha rubato la società del grande Gordon Morris.

"Cosa ne pensi di questo?"

Blue si gira a guardarmi. Indossa un tubino nero, lungo fino alle ginocchia, che fascia perfettamente ogni sua curva. Ha uno scollo a V, i capelli legati in uno chignon ordinato, ed è semplicemente perfetta.

"Quanto tempo abbiamo?"

Domando facendola ridere. Mi avvicino a lei, le appoggio le mani sui fianchi e la trascino contro di me. Profuma di peonie, avvicino il naso alla sua pelle ed aspiro quel profumo che mi manda il cervello in pappa.

"Sei bellissima Blue. Non ha importanza cosa indosserai, sarai bellissima in ogni caso"

"Non voglio essere bellissima, ne la figlia di Gordon. Voglio essere un buon capo"

Poso le labbra sulla sua mascella e mi avvicino sempre di più alle labbra, ma Blue mi ferma con una mano.

"Niente da fare, non mi rovinerai il trucco dopo i salti mortali che ho fatto!"

"Allora andiamo, potrei strapparti questo vestito di dosso e rovinarti tutto il trucco"

La prendo per mano, le nostre dita si incrociano perfettamente. Blue mi segue fino alla mia macchina. Le apro la portiera come un gentil uomo, dopodiché salgo a mia volta e sfreccio verso l'ufficio. Come sospettavo, Blue conquista tutti i dipendenti, alcune donne le accarezzano le guance, le fanno i complimenti per l'abbronzatura e le sorridono dolcemente. Mentre gli uomini si congratulano con me per la bellezza di mia moglie. Il mio ufficio è all'ultimo piano, mi ci chiudo dentro non appena arriviamo, ho bisogno di lavorare un po'. È come stare sul Titanic che affonda, cerco di riparare al danno senza far affondare la nave, ma i danni che ha lasciato Gordon sono ben peggiori. A metà mattina Blue irrompe nel mio ufficio, in una mano ha una pila di manoscritti mentre nell'altra una tazza di caffè.

"Ti ho portato del caffè"

Posa la tazza nera sulla scrivania, poi si siede sulle mie gambe. Mi stampa un bacio sulle labbra, senza però approfondire per non rovinare il rossetto.

"È un casino la fuori, tutti sono così impegnati con il loro lavoro. Tu che fai?"

Blue è così veloce quando si gira a leggere le carte sulla scrivania. Sono principalmente i debiti con i dipendenti, con alcuni clienti addirittura. Blue legge qualche foglio, poi si gira a guardarmi.

"Come risolviamo questo casino?"

"Intendi dire io? Non lo so, ci sto lavorando"

Blue mi allenta il nodo della cravatta, poi prende la tazza di caffè e me la porge gentilmente.

"Niente da fare, siamo una squadra. Come posso aiutarti?"

Because I love you  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora