BLUELa voce di Sybil mi è mancata in questi giorni di silenzio, vorrei farle mille domande ma lascio che sia lei a raccontarmi degli ultimi avvenimenti successi ad Hamptons. Mia madre è stata un po' triste dopo la mia partenza, ma si è ripresa dopo una giornata di shopping, mio padre passa le giornate a pesca e le serate davanti alla tv, che finge di guardare. Insomma, è tutto come sempre.
"Come sta andando la tua luna di Miele? Jake è bravo come dicono?"
Mi aspettavo una domanda di questo tipo da mia sorella, è una ficcanaso troppo schietta.
"Beh..."
"Lo sapevo! Raccontami tutto, è stato dolce oppure ti ha distrutto i tessuti molli?"
"Sybil!"
Esclamo rossa in viso. Proprio in quel momento Jake esce dal bagno. È tutto bagnato e profumato, non si preoccupa di coprire la sua nudità, anzi, la sfoggia con un ghigno.
"Non te lo dirò. Tu hai fatto conquiste?"
"Beh, diciamo che ho trovato pane per i miei denti. Un tipo Europeo, Alessandro, credo. È alto, ha i capelli neri e la pelle abbronzata. Sembra uscito da una rivista di moda!"
Sybil mi racconta di Alessandro mentre io guardo Jake vestirsi. Questa sera andremo ad una specie di primo appuntamento formale. Per conoscerci davvero e metterci in gioco. Nessuno dei due è vestito elegante, indossiamo entrambi Jeans. I miei sono cargo neri, abbinati ad un crop top bianco che mi lascia la pancia scoperta. Jake invece indossa una semplice t-shirt dei Patriots ed un paio di Jeans blu.
"Che cosa farete stasera?"
Sybil riporta l'attenzione su di me, forse perché si è accorta che non la stavo ascoltando.
"Oh nulla di che, ceniamo in un locale sulla spiaggia, poi faremo un giro per la città"
Jake porta lo sguardo su di me, lo distoglie poco dopo. Si sposta verso il bagno per mettersi del profumo ed ingellarsi i capelli. Guardo attentamente come muove le mani tra i ciuffi, li porta verso l'alto, poi li schiaccia leggermente verso il basso con il palmo della mano.
"Sybil ora dobbiamo uscire, ti chiamo domani, promesso"
"Divertitevi!"
Le sento dire prima di attaccare il telefono. Jake mi sorride cordialmente, si infila in tasca il portafoglio ed il cellulare, mentre io prendo la mia borsetta a tracolla nera. Usciamo di casa per salire in macchina. La villa dista venti minuti dal dentro della città, Jake parcheggia la macchina appena fuori dal centro, dopodiché ci incamminiamo mano nella mano verso la spiaggia. È strano sentire la sua mano nella mia, per lui è un segno di protezione, comunica alle altre persone che siamo insieme. Per me è comunque una sensazione nuova, a cui mi devo abituare. Jake fa qualche foto alla spiaggia ed al tramonto, lo aspetto paziente, me le mostra addirittura con uno sguardo orgoglioso. In questo momento sembra mio padre. Raggiungiamo il ristorante chiacchierando delle nostre famiglie. Per tutta la cena comunichiamo, ci scambiamo opinioni su svariate cose, come il governo e le tasse, le nostre società, ma anche cose più leggere come il tipo di macchina che ci piace, come facciamo colazione e chi dormirà a destra del letto, nel suo appartamento a Manhattan. Pagato il conto decidiamo di andate in spiaggia. Ormai è notte, si possono ammirare le stelle in un cielo blu. Jake si sdraia e mi invita a fare lo stesso accanto a lui. Non obbietto, Jake incrocia le braccia sotto la testa mentre io appoggio la testa sul suo petto. La sabbia è davvero fredda, così come il sottile venticello che passa per la città. Il rumore delle onde è qualcosa di così rilassante.
"Amo guardare le stelle, a casa ho un telescopio, ogni vado fuori città per guardare là sù. Ti ci porterò"
Promette con un sorriso. Riempio i polmoni d'aria fresca mentre penso a ciò che faremo una volta tornati. La vita sarà frenetica, stressante. Non avremo molto tempo per guardare le stelle, uscire fuori a cena. Non ho mai visto i miei genitori felici insieme, ne ci hanno mai portate da qualche parte di sera, o nei weekend.
"Sai, non ho mai fatto nulla di tutto questo. Non ho mai viaggiato per il mondo, non ho mai trascorso una serata al cinema con i miei genitori. Non ho mai fatto un bagno di notte!"
"Cosa?"
Jake solleva la testa dalla sabbia, ha un lampo di pazzia negli occhi. Cerco di farlo sdraiare di nuovo, ma lui inizia a spogliarsi.
"Che cosa fai! E se ci beccano? E se c'è uno squalo?!"
"Smettila di fare la santarellina. Spogliati, ti voglio nuda Amore"
Jake si toglie le scarpe, le calze, poi i jeans ed i boxer in un colpo solo. Mi chiedo come il suo membro possa essere così grande nonostante sia a riposo, sono pensieri che una persona normale non farebbe. Jake non mi lascia molto tempo per pensarci, mi spoglia con mani abili, poi mi prende in braccio e corre verso il mare mosso. L'acqua è ghiacciata, mi fa fare un gridolino. Mi stringo più a Jake, che invece ride a crepapelle. Sento una strana euforia che mi porta a baciare Jake, quella euforia si trasforma in eccitazione che sfocia in sesso. Jake mi prende dolcemente, mi tiene stretta a se mentre l'oceano ci fa ondeggiare. Siamo liberi di urlare e fare quello che ci va, e questa libertà crea in me gioia ed euforia. Jake mi lascia senza fiato con i suoi baci, le sue carezze e le sue spinte sempre più profonde. Tocca il mio punto sensibile più volte, Jake mi prende con forza, sempre più forte finché non raggiungiamo l'apice del piacere. Mi aggrappo a lui come se fosse la mia ancora di salvezza, mi rilasso contro di lui nell'acqua congelata. I suoi baci sul collo e le sue carezze sulla schiena e sulle gambe però mi scaldano. Mi fanno sentire bene come mai prima d'ora.
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Because I love you
ChickLitJake Price è uno scapolo molto ambito nel Upper East Side. È l'amministratore delegato della Global Corporation, è ricco, bello e di buona famiglia. La sua vita si incrocerà con quella di Blue Morris. È una ragazza sicura di se, piena di sogni ed am...