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JAKE

Guido velocemente per le strade di New York, in ansia di tornare a casa. Blue se ne andata senza aspettarmi, ha lasciato il lavoro a metà senza avvisare. Una tirocinante normale verrebbe licenziata per questo. L'ho ripresa per qualcosa che ha fatto, a lei non è piaciuto perciò se ne andata. Tipico di mia moglie. In questi mesi ho imparato a conoscerla, capisco quando è meglio evitare di dire qualcosa e quando invece le serve. Quel rimprovero le serviva, ha scavalcato la mia posizione e mi ha mancato di rispetto. Stavo facendo il mio lavoro, spronavo i dipendenti a fare di più, e l'avrebbero fatto se solo Blue si fosse stata zitta. Ora pensano che abbiamo una possibilità e smetteranno di impegnarsi al cento per cento. Faccio questo lavoro da dodici anni, conosco ogni virgola di questo mestiere, non per questo mi è stata affidata anche la Morris Press.

Scendo nel garage, posteggio l'auto accanto a quella di Blue, dopodiché prendo l'ascensore.
Quando entro in casa percepisco un clima sereno, c'è della musica nell'impianto stereo, un profumo di pane caldo e Blue canticchia dalla cucina. Spero di poter evitare il conflitto, ma non ne sono totalmente convinto.

"Hey"

Si gira a guardarmi, dal suo sguardo percepisco che è molto arrabbiata con me. Litigheremo probabilmente, ma sono propenso a chiederle scusa per la pace.

"È tornato il maschio Alpha. Com'è andata al lavoro Amministratore delegato?"

Usa un tono ironico, sorride e continua a canticchiare. Questa versione di Blue non mi piace, è davvero così arrabbiata?

"Non bene come avrei voluto"

"Oh davvero? E perché?"

Finalmente si gira a guardarmi, indossa una delle mie camice, rimane aperta e sotto è completamente nuda. Riporto gli occhi sul suo viso divertito. Non so a che gioco sta giocando, ma qualsiasi esso sia ha già vinto.

"Perché te ne sei andata senza rispettare i tuoi turni lavorativi. C'era del lavoro da fare"

Blue cammina per la cucina, i suoi fianchi ondeggiano sotto la camicia ed il mio membro cerca di strappare i pantaloni per uscire. Immagino che stasera non avrò nulla, è questa la sua punizione per me. La seguo in salotto, sul tavolino di vetro ci sono i manoscritti che aveva oggi in mano, accanto ad un bicchiere di vino bianco ed il suo portatile.

"Intendi questo lavoro?"

Mi allento il nodo della cravatta che poi butto sul divano, e lo stesso faccio con la giacca. Blue la guarda sofferente, probabilmente perché vorrebbe metterla in ordine nell'armadio.

"Non mi va di giocare Blue, dimmi quello che vuoi dirmi, discutiamo e poi facciamo pace"

Blue ridacchia divertita, riordina attentamente i manoscritti che poi accumula in un angolo. Si abbottona la camicia fino a metà, lasciando scoperto il seno, e si siede accanto a me sul divano.

"Tu mi hai sminuita, mi hai fatta sentire un idiota"

"Mi hai scavalcato, Blue, ho solo cercato di farti capire che hai sbagliato"

È più forte di me, non ha importante quanto amore provi per lei, o quanto io la desideri sessualmente, il lavoro è lavoro. Ha sminuito la mia autorità davanti ai dipendenti.

"Hai minacciato di fare un taglio del personale, io volevo solo aiutarti e rassicurare quelle persone che fanno parte della Morris da prima della mia nascita!"

Blue si alza in piedi indiavolata, la protezione verso i dipendenti della Morris, e verso la società stessa è qualcosa che ammiro. Blue è coraggiosa, intelligente ed ha un cuore immenso. Ma tutto ciò non deve coinvolgerla in alcun modo, non finché non sarà a capo della Morris. Il suo compito è quello di osservare ciò che faccio, prendere appunti e imparare come si fa questo mestiere. I manoscritti, le fotocopie ed i caffè passano in secondo piano.

"Non spetta a te rassicurare o meno i dipendenti. Li stavo spronando a dare il massimo per tirare fuori un idea solida. Ti ho fatto partecipare alla riunione perché devi imparare da me, ma non avresti dovuto interagire, ne sputare fuori quel progetto. È avventato. Se la cosa non andrà a buon fine tu finirai per sembrare un incompetente, lo capisci?"

Mi accorgo di aver alzato un po' troppo la voce, perciò faccio un respiro profondo e cerco di calmarmi.

"Mi dispiace per averti ripresa in quel modo, non cercavo di farti sentire un idiota. Non mi capita tutti i giorni di insegnare.. forse avrei dovuto essere meno rigido con te"

Blue se ne sta con le braccia incrociate, mi guarda dispiaciuta ma anche arrabbiata. Le porgo una mano che prende, l'accompagno sulle mie gambe ed avvolgo le braccia intorno a lei.

"Sarò meno stronzo, ma tu mi devi ascoltare. Devi fare quello che ti dico, devi imparare dal migliore ed io sono il migliore"

Non le piace affatto questa cosa, ma sa che è necessario. Ho bisogno di togliermi dalle palle i debiti rimasti il più velocemente possibile, formarla a dovere e poi tornare alla mia società, ai miei innumerevoli incontri ed a quella euforia eccitate del comprare e vendere società.

"Perciò mi perdoni?"

Le accarezzo le gambe e mi faccio strada verso le sue cosce, Blue però mi blocca il polso e scuote la testa.

"No"

La faccio sdraiare sul divano e la blocco sotto di me, la sua risatina mi riempie il cuore ed il suo dolce profumo risveglia il mio membro.

"E dai perdonami"

"No"

"Nemmeno se faccio così?"

Le mordicchio un capezzolo, poi lo prendo in bocca e lo succhio. Lo lascio andare con uno schiocco, Blue sorride e scuote la testa.

"E se faccio così?"

Le tiro verso l'alto una gamba, faccio scorrere la punta delle dita verso il suo interno coscia e poi lungo tutta la sua intimità. Blue si morde un labbro e scuote la testa per nulla convinta. Le slaccio lentamente la camicia, mi abbasso verso la sua pancia mentre la guardo negli occhi.

"E se faccio così?"

Passo la lingua lungo le sue labbra umide e calde, fino al clitoride che si gonfia sempre di più. Blue butta la testa all'indietro mentre soffoca un gemito. Muovo la lingua in modo circolare, succhio il clitoride ed infilo due dita dentro di lei. Sussulta ad un certo punto, salta in piedi e corre verso la cucina. C'è un odore di bruciato che proviene da essa.

"Jake... ho bruciato la nostra cena!"

Non riesco a trattenere una risata, per il modo in cui l'ha detto e la sua dolcezza.

"Ordino d'asporto, tu torna qui e siediti sulla mia faccia!"

Ci vuole poco a convincerla, torna da me con un sorrisetto eccitato. Prendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni ed ordino il nostro solito, dopodiché mi sdraio sul divano, e Blue prende posto sulla mia faccia.

Because I love you  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora