EPILOGO

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BLUE

SEI ANNI DOPO

Mi sveglio di soprassalto quando sento la sveglia, è stranamente forte ed io non avevo alcuna intenzione di svegliarmi. Mi stiracchio i muscoli avvertendo quella sensazione di formicolio in tutto il corpo. Cerco Jake nel letto, ma non è accanto a me. Sono le sette e mezza, fuori è ancora buio. Mi alzo e tiro le tende per guardare fuori dalla finestra, piove e c'è un vento forte. Sarà una giornata da cioccolata calda, coccole sotto le coperte e brodo per pranzo.

"Passami le salviette"

La voce di Jake mi attira verso il corridoio, percorro quel piccolo spazio fino alla cameretta dei bambini. La porta del bagno è aperta, Jake, Luke e Kora sono al suo interno. Jake è indaffarato con il pannolino di Kora, che si succhia la manina affamata. Luke invece regge le salviette e la crema. Jake afferra i piedi di Kora e la solleva quando basta per pulirla con una salvietta. Le spalma la crema, proprio come gli ho insegnato, poi le mette un pannolino pulito e la riveste con la sua tutina.

"Papà ha i piedi al contrario!"

Esclama Luke indicando Kora. Il bambino si porta la mano sulla bocca continuando a ridere come uno sciocco. Ha un caschetto di capelli castani, è paffutello ed è molto espansivo. Si presenta con nome e cognome ad ogni persona nuova che incontra, precisa di avere una sorellina di due mesi e imita come piange.

"Tua madre è molto più brava di me con queste cavolo di tutine. Inizia a lavarti la faccia, la mamma tra poco si sveglia e non vogliamo farci beccare ancora in pigiama!"

Jake si gira mentre lo dice, tiene Kora in braccio con ancora la tutina al rovescio. Sussulta quando mi vede sulla porta a guardarli. Era una visione troppo bella per interromperla.

"Ecco, ora siamo nei guai Luke!"

Il bambino si gira verso di me un po' spaventato, sono le sette e quaranta a quest'ora dovrebbe già essere vestito per la scuola. Luke è piuttosto lento la mattina, specialmente per fare colazione. Spesso Jake lo sgrida perché si perde nel suo mondo, fatto di cartoni e giocattoli.

"Va tutto bene, lo aiuto io"

Ho giusto il tempo per stampargli un bacio e di prendere Kora, Jake scappa subito a preparare la colazione. Le nostre mattine sono tutte molto frenetiche da quando Luke ha iniziato la prima elementare. Avevamo deciso di aspettare un pò prima di avere un altro bambino, non sapevamo però che Kora era già nel mio utero ad aspettare. Nonostante questo però ad attenderla c'era tutto l'amore che potevamo darle.

Luke si lava il viso da solo, come un bravo bambino, lo aiuto ad indossare la divisa della sua scuola, poi insieme raggiungiamo Jake che nel frattempo ha già preparato la colazione. Finalmente attacco Kora al seno, pochi istanti prima di sentirla lamentarsi.

"Stasera abbiamo quella cosa con i tuoi, ricordi?"

Domanda Jake mentre ingurgita una tazza di caffè, legge il Times come ogni mattina, mentre Luke gioca con dei soldatini e Kora si addormenta durante la sua prima poppata della giornata.

"Sì lo so, ma non sono sicura di volerci andare"

Jake mette via il giornale e si concentra su di me. Con i miei genitori abbiamo fatto dei passi avanti, mia madre si è scusata più volte con me ma io non ho mai accetto nessuna scusa. Non l'ho perdonata, semplicemente mi sono lasciata alle spalle il passato. L'ho fatto per i miei figli, ed anche per me stessa. Periodicamente i miei genitori organizzano una cena a casa loro. Da quando me ne sono andata la casa è diventata vuota, a detta di Sybil. Anche lei passa più tempo da Baxter che a casa dei nostri genitori.

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